Dai selfie ai social, l'amore e il rispetto oggi. Anche gli animali soffrono l'abbandono
Ribelle quanto basta amo gli animali e in particolare i gatti. Inseguo sempre i miei sogni come quello di scrivere e da sempre racconto storie spesso e volentieri di mici e micie.
Ophelia fa delle fusa pazzesche impastando con le zampine sulle mie gambe. E la mia mente vola. Come sempre. Ieri sera, tornando a casa, ho incrociato una coppia di ragazzi giovani e innamorati. Quanto erano teneri: lui le stringeva la mano con delicatezza, la guardava rapito e lei ricambiava lo sguardo con gli occhi scintillanti. E mi sono detta, ma allora esiste ancora?
In questo mondo frenetico e spesso crudele dove i sentimenti sembrano essere spariti c'è ancora della poesia? Forse sì o forse no, chissà.
Ormai le nostre comunicazioni sono improntate ai social, dalle chat sempre più articolate ai selfie in tutte le possibili circostanze, anche le più assurde. Le persone girano sempre con il cellulare in mano, a malapena guardano negli occhi coloro che passano, perse in questo universo di comunicazioni sempre più spersonalizzate.
Gli adolescenti passano la loro vita a navigare in internet, impegnati a farsi fotografie per postarle ovunque: i rapporti interpersonali sono sempre più labili ed evanescenti. Le conoscenze si fanno nell'etere e la nostra vita fugge via veloce senza darci il tempo di pensare. Ogni giorno la cronaca ci rimanda notizie sempre più crude: violenza sulle donne, droghe di ogni tipo, ragazze e ragazzi che bevono, animali seviziati senza ragione e tanto altro per sfuggire alla vita perché non sono in grado di affrontarla.
Una volta alle feste non si aspettava altro che ballare un lento con il proprio amore per stringerlo senza bisogno di un alibi. Ora si beve, si cambia partner con una disinvoltura olimpica, ci si invia foto osé come bere un bicchiere d'acqua, il tutto senza rimpianti.
Le persone sono davvero felici? O la gioia di vivere è svanita come neve al sole? Non voglio certo dare lezioni a nessuno né tanto meno mettermi in cattedra. Sto solo cercando di trovare il bandolo della matassa del nostro vivere quotidiano. Io penso che il grosso male della nostra società sia essenzialmente che non siamo più capaci di provare sentimenti come una volta.
Guardare questi due ragazzi così persi l'uno nell'altra mi ha rammentato per un attimo le belle favole di un tempo, quando il principe azzurro conquistava il cuore della sua amata come un prode guerriero e la amava senza rimpianti per una vita intera. Al giorno d'oggi le coppie scoppiano, i figli diventano spesso oggetti del contenere in battaglie senza fine, la fedeltà è diventata un vero optional e non c'è mai nulla di certo e sicuro.
E nonostante questo le donne continuano a soffrire, spesso a morire nel tentativo di ricreare nel loro immaginario un amore immutato nel tempo, che molto spesso costa purtroppo lacrime e sangue.
Anni e anni di lotte e sacrifici per conquistare la propria indipendenza sembrano talvolta essere stati davvero inutili. Forse perché oltre al sentimento 'come era una volta' si è persa per strada un'altra cosa importante: il rispetto. In tutti i campi.
Fra uomini e donne, fra figli e genitori. Non parliamo poi degli animali, argomento che mi sta a cuore come non mai. Caspita, mi sembra di essere davvero un Savonarola in gonnella. Non era questa certo la mia intenzione.
Forse mi sono lasciata un po' trasportare dai miei pensieri un po' reazionari. Ritengo comunque che sì, il progresso e la tecnologia siano grandi cose che hanno aiutato e costantemente rendono la nostra vita migliore, ma anche che questo abbia avuto una sorta di seconda faccia della medaglia. La perdita della nostra individualità e delle nostre relazioni.
A Padova Rudy, un pitbull randagio, si sta lasciando morire di dolore nel canile perché la sua compagna di gabbia Shanty è stata adottata. Gli animali sono basici, istintivi e soffrono l'abbandono in maniera pazzesca. Cosa c'entra questo? Non pensate che sia impazzita d'un tratto. E'solo un paragone un po' pazzerello con il fatto che, noi essere umani, abbiamo, in parte, perso nel nostro cammino verso il futuro scintillante delle nuove ere quella che dovrebbe essere la base della nostra esistenza. L'amore.