Contenuto sponsorizzato

Quando la Banca era cassa ''Rurale'': oggi ti sembra di entrare in aeroporto tra sportelli aerodinamici e inbank da gestire online

DAL BLOG
Di Andrea Castelli - 29 January 2024

Attore professionista, autore e doppiatore

Cos’era rimasto di “rurale”? Diciamolo, dai, nemmeno nel paesino più sperduto del nostro bel Trentino, ex isola felice, c’era un posto così... forse ai tempi di don Guetti, ma chissà. “Rurale” voleva dire fare quattro chiacchiere col Direttore amico, mentre di là sentivi mungere (Oh, il violento spruzzo del latte che colpiva la latta del secchio); le galline razzolavano tra gli sportelli borbogliando di gola, e nell’ormai dimenticato afror di letame misto caseificio se avevi gli scarponi puliti potevi chiedere rispettosamente alla cassiera se gradiva un caffè.

 

Ora sono tutte Banche, una voce in scatola dice quale numero ha la fortuna di poter accedere al servizio. Sei appena sotto casa ma hai l’impressione di essere in aeroporto, figo. Se non hai il numero, chi sei, cosa vuoi? Ti avvicini timoroso ad uno sportello aerodinamico che prima del “restyling” era normale (per questo sono aumentate le commissioni, chi lo paga il “design”?) e là ti dicono che per risparmiare carta, così salvi il pianeta (ma quale, ce ne sono tanti), certe operazioni puoi fartele da solo ad una macchinetta lì vicino.

 

Oppure on line. In questo modo risparmiano sul personale, e paghi sempre tu perché hai l’onore di aiutare la Banca, vuoi mettere? Che culo! È una sensazione di benefico rossore quella che ti sale dal cuore. Come perché? Perché sei una colonna dell’economia locale. Se poi chiedi un mutuo, a differenza dei tempi “rurali”, adesso devi dimostrare che, praticamente, non ti serve. Era così… per movimentare un po’ la stagione della noia... allora la banca ti presta i soldi che in realtà, a volte, non ha nemmeno lei, ma sulla carta funziona. Fermiamoci qui ché il discorso si fa complicato anche per gli economisti. Sei comunque circondato di affetto. C’è persino una pubblicità dove un banchiere ti fa un cerchio con un bastone intorno alle scarpe. Da lì non esci, l'omino ti ha in pugno. “Sei a casa tua, una casa tonda... senza spigoli vieni!”. 

 

D’altronde dove li metti i sudati risparmi, quando ci sono? Sotto o dentro il materasso, dietro un quadro di S. Antonio dal Porcello oppure nel vasetto dello zucchero? Nel secolo scorso ci fu un tale Bertolt Brecht - odiato dai nazisti perché contro la guerra - che scrisse: “Rapinare una banca è reato, ma fondarne una è molto peggio”.  Era matto, chiaro no? Se lo prendevano faceva una brutta fine. Uno di quei personaggi con parecchi (farina di) grilli per la testa.

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Sport
22 January - 06:00
Dal sogno alla crisi, la rapida ascesa e il brusco crollo del Valsugana Basket: un’indagine della Guardia di Finanza ha portato a [...]
Cronaca
21 January - 21:06
Ezio Mauro, già direttore di "la Repubblica" e "La Stampa", a 360° su Elon Musk, Trump e Meloni: dal "saluto romano" del [...]
Cronaca
21 January - 18:28
A sostituirla sarà Baba Hamza, ex ospite del Punto d'Incontro, dove ha trascorso un anno anche con il Servizio Civile, impegnandosi nel [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato