Ma gli orsi in Alto Adige non ci vanno perché sanno leggere e capiscono o non sanno leggere ma una volta lì si dismolecolano?
Attore professionista, autore e doppiatore
I nostri bravi amministratori e responsabili di questo e di quello come ci proteggono dagli orsi in sovrannumero che ultimamente vanno a spasso anche per le strade del paese? Facendo stampare un numero strabiliante di cartelli con “Attenti all’orso!” che in caso di incidente vuol dire: “Io ve l’avevo detto e sono a posto”. Se volete (ma chissà quando) vi danno anche lo spray al peperoncino. Geniale, no?
Poi mi sorge un’altra domanda strana, ma molto strana: in Sudtirol, detto anche Alto Adige (ma non è più politicamente corretto) come mai gli orsi non ci vanno? Non sanno la lingua? Non sopportano di girare col grembiule blu? Non si fidano? Nessuna notizia che io sappia. I casi possono essere molteplici: o l’orso legge e rispetta cartelli e i cippi di confine e torna indietro perché sa che lassù non si scherza, oppure è analfabeta, passa e scompare in un’altra dimensione.
Ci dev’essere un portale per orsi, forse più di uno, che li dismolecola (perdonate il linguaggio troppo tecnico) e li ricompone in un altrove che i nostri governanti non riescono a trovare. Loro sono rimasti all’età del radiocollare e dello spray repellente che ti permette di avvicinarti all’animale (lui sta lì fermo convinto che sia un selfie) il quale anziché darti una zampata fatale, sorride… Non capisco se chi le pensa ride di soppiatto o ci crede davvero. Perché il fatto è che da noi ogni rutto dell’orso (scusate la finezza ma potevo dir di peggio) finisce in prima pagina, foto di repertorio sempre pronte, se ne parla pro, contro e di rimbalzo, poi se ne riparla in radio e tv locali, si lanciano anatemi a vicenda, riunioni (così viene ora di pranzo) e proteste (che finiscono prima di cena) e non parliamo dei cosiddetti social dove i soliti buontemponi che credono di essere ignoti si accapigliano, si insultano, mettono filmati a vanvera, fake news, fototrappole e lo rincorrono alla disperata coi fari della macchina. E’ informazione, dicono.
Intanto in Sudtirol, quatti quatti…Permettemi di dire che c’è qualcosa che non va.