Lettera a quella ragazza che su Fb scrisse: ''Basta con questi vecchi che ricordano il passato''
Attore professionista, autore e doppiatore
Sono in vena di rimembranze oggi, cosa che infastidirà l’arrogante ragazzina che su Fb scrisse “Basta con questi vecchi che ricordano il passato!”. Ti auguro di arrivarci mocciosetta-che-mai-avrà-la-pensione. E poi in questi giorni della memoria mi pare una frase irrispettosa, da fata ignorante.
La verità è che eravamo pieni di speranze, noi, di fiducia nel futuro e di ideali. Questi ultimi erano persino apprezzati dagli adulti, forse solo questi, gli ideali dico, anche se bisognava discuterne. Animatamente a volte, loro avevano visto la guerra, i nonni addirittura due e mondiali per di più, quindi i piani del confronto erano molto distanti, ma un confronto però c’era. Esisteva il rapporto e, nella maggior parte dei casi, anche il rispetto.
Noi credevamo nel cambiamento e loro nella speranza. Il denaro ed il potere, cantavano i Rokes, sono trappole mortali. Certo, come no. Parole sante. Beata gioventù, com’eravamo candidi, ingenui e soprattutto belli! Poi crescemmo, gl’ideali sbiadirono, caddero i ciuffi, il cinismo cominciò a palesare se stesso, a tradire le convinzioni di un tempo, gli esempi e i miti passarono da positivi a negativi e le pecore corsero all’ammasso, dentro il recinto. Profetico Orwell… Oggi sono le pecore a far paura, non il lupo, anche se ci raccontano ancora Cappuccetto Rosso.
Per la prima volta apparvero frasi come “E’ la domanda che determina il mercato”, “L’offerta la fa la domanda” e simili studiate bugie. Insomma arrivarono i furbi che nemmeno lontanamente pensarono di educare la domanda del pubblico, bensì di indulgere alla stessa per fare cassa. Non si fanno prigionieri nel libero mercato.
“Se la domanda vuole cacca, noi diamo cacca a tutti!” Alè!, L’ipocrisia del Mercato è pronta a fingere di sacrificarsi se lo vuole il popolo. E’ quel misto di peloso populismo associato a ruffiana avidità contrabbandati per generosità e altruismo. Lo diceva Pasolini, ma era comunista, per non dire altro, e allora si depista, si preme sui difetti piuttosto che sui contenuti, perché quelli fanno un po’ paura… e poi prima bisogna anche capirli.
Con reciproca blandizie il Mercato è pronto a metterti anche in posti di responsabilità, basta che non ti accorgi di niente, devi fare il finto tonto e dire che è la modernità, che i tempi cambiano, che è il mercato ed altre baggianate in cui nemmeno tu credi, purché non ti scappi una reazione del tipo “Non sono mica scemo!”. No, no eh, no! Allora il Gran Mercante ti prende e ti butta nel residuo, ma lo farà con mestizia apparente e parole sensate. Al limite del melenso.
Vuoi vedere che sarà ancora colpa tua? Diventerai, se insisti, una voce nel deserto, tollerata, dileggiata e derisa.