I Leclerc da polenta&crauti che ti sfanalano per sorpassarti e rischiano la vita per arrivare 40 secondi prima: ma dove corrono tutti?
Attore professionista, autore e doppiatore
Quando sono alla guida mi accorgo che pullulano i Verstappen da dopolavoro, i Leclerc da polenta&crauti, gli Hamilton da ToncodePontesèl, ossia quei “vorrei ma non posso” della Formula Uno i quali, dopo aver assistito alle tre di mattina alle gare in Buzzurlandia, scendono in cortile completamente suonati e provano su “la strada de l’òrt” credendo di essere al Nurburgring, invece vanno al loro frustrante lavoro.
Hanno la guida sportiva e tagliano le curve che sei sempre tu quello che deve spostarsi, ma se dall’altra parte trovano un cretino come loro lo schianto è assicurato. Sono quelli che per giungere alla stessa tua meta 40 secondi prima di te (sai le cose che puoi fare in 40 secondi?) ti lampeggiano, sorpassano e ti fanno il dito (lo hanno visto fare in tv) e se ne fregano dei cartelli. Già, la segnaletica: qualcuno c’è che la osserva? Intendo dire che la guarda… Sono soldi buttati dal Comune, una sorta di arredo urbano verticale che serve a poco\pochi. Fanno tutti quello che vogliono, salvo poi ridere parlando dei napoletani. Controlli? “Ma siamo a corto di personale, mica possiamo essere dappertutto!” Appunto.
Ci sono gli Autovelox che la fanno finita col rapporto umano, il famoso “Concilia?” di paleozoica memoria, perché ora gira anche brutta gente, bisogna discutere, i contatti ravvicinati sono da evitare, scherziamo? Su co’ le rece: meglio una bella foto dall’ufficio, coi piedi al caldo e niente discussioni con brutti ceffi. Se escono di strada basta scrivere “Ha perso il controllo della vettura” che ti chiedi cosa diavolo stessero facendo e nessuno te lo spiegherà mai.
Due mesi dopo, che non ti ricordi più dov’eri, ti arriva una notifica che sei passato ai 92km orari da un toponimo mai sentito nominare, superando il limite dei 90, segno che facevi i 97, tolti i cinque per tolleranza, bontà loro, quarantaquattro gatti col resto di due. Il problema è che se sulla Valsugana fai i 90 ti sorpassano anche i TIR. E allora ti senti il manzoniano vaso di coccio in mezzo ai Transformer. Ti sorpassano in galleria dove c’è anche la doppia riga continua e tu fai i 90, patetico pirla, tanto non ci sono le telecamere, (presto le mettono anche nei cessi, ma in galleria mancano…).
E i furgoni delle consegne devono rischiare la pelle, la loro e anche la nostra, perché se ritardano a portare un pacco saranno fucilati la sera, lungo il muro dei magazzini, laddove in un paese minimamente civile sarebbero i titolari da mettere al muro, ma intanto va così.
Salvo poi frenare in prossimità dell’autovelox, grazie agli avvertimenti degli altri Sainz da Polenta&Crauti che trasmettono la mappa delle trappole. Allora fanno gli agnellini tremebondi, perché le multe costano soldi, ma soprattutto perché fregare vigili e poliziotti li fa godere. Ma dove corrono tutti? In auto è un attimo trasformarsi in delinquenti, basta avere un momentaneo mancamento di materia grigia, copiare gli eroi della tv, ed ecco che un bravo ragazzo, dedito al volontariato e cocco di nonna diventa un assassino.