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Dovrei ''aggiornare'' il sito, ma preferisco chiuderlo. Dal frigorifero alle automobili, perché non si fa più niente che duri nel tempo?

DAL BLOG
Di Andrea Castelli - 10 March 2024

Attore professionista, autore e doppiatore

Probabilmente chiuderò a breve il mio sito, www.andreacastelli.it: ho scoperto che ultimamente a chi lo clicca appare tutto sbalestrato, squinternato, frammentato. E’ per via di quelle “innovazioni tecniche” che qualcuno deve inventare per “aggiornare”, cioè  per fartelo rifare/cambiare così sei costretto ad aggiornare anche il conto. La domanda è: perché oggi fare una cosa che dura nel tempo? E’ da scimuniti. Lo vorrebbe il buon senso, ma non il mercato.

 

Uno che conosco ha in cantina un frigorifero del ‘67 che funziona ancora come un tank. Massiccio, bombato, pauroso, ogni tanto fa “Grunf!”. Se tutti avessero tenuto quel frigo immaginate ora quella ditta? Non ci sarebbe più o avrebbe dovuto riconvertire la produzione e fare altro. Mutande, ad esempio, che si cambiano spesso. No, adesso si aggiorna, cioè si fanno scadere le cose, siano esse automobili, elettrodomestici o, appunto, congegni elettronici. Qualcuno ha addirittura ipotizzato che i malandrini infilino nell’elettrodomestico o nel congegno elettronico un cosino piccolo ed invisibile dal nome inglese, (strano che alla furbata non abbiano appioppato un nome italiano, tipo pizza, mafia, mandolino) il quale cavallo di Troia scatta il tal anno, il tal giorno e alla tal ora: puff, scassato. Buttalo. Devi cambiarlo.

 

Mica si aggiustano più le cose, come una volta, ora si portano alla discarica, salvo qualche incivile barbaro ignorante che fa rotolare la vecchia lavatrice lungo la scarpata nottetempo... Quindi tornando a noi, non per avarizia, ma per principio salutate con affetto il mio vecchio sito e chi se ne frega. Sarebbe questa a mio parere, su più ampia scala, la strada giusta: finiamola di assecondare, di adattarci. Le pere dal Cile che se le mangi il Direttore, una alla volta fino a scoppiare e se qualcuno le compera, traditore, sia esso rapato a zero sul marciapiede del Supermarket. Aumenta la tal cosa di prima necessità? Quindici giorni duri di astinenza e poi te la tirerebbero nella schiena a prezzo stracciato.

 

Ve lo facciamo vedere noi l’“aggiornamento”. Ma siamo troppo conigli. Non siamo francesi, in Italia bastano due puntate in più dell’isola dei famosi (che scrivo minuscolo apposta) e tutto si narcotizza e passa. I governanti ci fanno credere che sono loro a decidere, in realtà fanno i pupazzetti messi lì ad obbedire. Ho letto che in Danimarca per legge chi possiede tot ettari di terreno è obbligato a seminarvi, in una parte in percentuale, fiori di qualsiasi specie e genere, per salvare le api e la loro impollinazione. Diciamo le cose come stanno, è grandioso! O no? Troppo avanti per noi… La trovata è talmente geniale proprio perché semplice e piena di buon senso. Rispetto a loro noi siamo alla pietra focaia. E non parlerò di pesticidi perché l’ultima volta che l’ho fatto sono stato pesantemente insultato e pure minacciato… Questo è il clima, ragazzi, e non vedo all’orizzonte cambiamenti significativi.

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