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Lupi, la Commissione europea propone di declassare lo status di protezione della specie: “Una decisione grave, senza alcuna giustificazione scientifica”

Le associazioni ambientaliste si sono schierate contro la proposta della Commissione per “declassare lo status di protezione del lupo nella Convenzione di Berna”. Quasi 300 le firme su un documento inviato direttamente alla presidente della Commissione, Ursula Von Der Leyen: “E' molto preoccupante che una decisione politica su una questione così cruciale venga preparata in modo poco trasparente”

Di Filippo Schwachtje - 21 dicembre 2023 - 15:11

BRUXELLES. Da “rigorosamente protetto” a semplicemente “protetto”: è questo il passaggio proposto ieri dalla Commissione europea per quanto riguarda lo status di protezione del lupo nella Convenzione di Berna. Una decisione, quella della presidente Ursula Von Der Leyen, contro la quale si sono presto schierate le associazioni animaliste e ambientaliste, chiedendo in pratica agli Stati, nelle parole del Wwf: “Di respingere questa proposta”. Lo status di protezione della specie, dice la Commissione: “È stato stabilito sulla base dei dati scientifici disponibili al momento dei negoziati della Convenzione di Berna nel 1979. Sulla base di un'analisi approfondita sullo status del lupo nell'Ue, la Commissione propone di rendere il lupo 'protetto' anziché 'strettamente protetto'”.

 

“Il ritorno dei lupi – ha dichiarato la presidente Von Der Leyen – è una buona notizia per la biodiversità in Euoropa. Ma la concentrazione di branchi di lupi in alcune regioni europee è diventata un pericolo reale soprattutto per il bestiame. Per gestire più attivamente le concentrazioni critiche di lupi, le autorità locali hanno chiesto maggiore flessibilità. Il livello europeo dovrebbe facilitare questo processo e il processo avviato oggi dalla Commissione rappresenta un passo importante. Sono profondamente convinta che possiamo e troveremo soluzioni mirate per proteggere sia la biodiversità che i nostri mezzi di sussistenza rurali”.

 

“Contro ogni evidenzia scientifica – ribatte il Wwf – la presidente della Commissione europea ha proposto di declassare lo status di protezione del lupo nella Convenzione di Berna, da specie “rigorosamente protetta” a specie “protetta”. Il Wwf sottolinea la sua assoluta contrarietà e invita gli Stati membri dell'Ue a respingere questa proposta. Questa è una decisione grave – aggiunge Isabella Pratesi, direttrice del programma di Conservazione dell'associazione – senza alcuna giustificazione scientifica, motivata da ragioni puramente personali e politiche, che va a minare gli straordinari sforzi di conservazione messi in campo negli ultimi decenni e che hanno permesso la ripresa numerica e spaziale delle popolazioni di lupo in molti paesi dell'Ue”.

 

La presidente Von Der Leyen, continua Pratesi: “Sta deliberatamente sacrificando decenni di lavoro di conservazione per il suo tornaconto politico, dando eco ai tentativi dei suoi alleati politici di strumentalizzare il lupo come capro espiatorio dei problemi socio-economici delle comunità rurali e del settore zootecnico. Questo approccio è inaccettabile e può creare un pericoloso precedente”. Una modifica alla Convenzione di Berna, aggiunge l'associazione: “Richiede una decisione del Consiglio e quindi una maggioranza qualificata degli Stati membri per approvare la proposta della Commissione. All’inizio del 2023, 12 Ministri dell’Ambiente hanno scritto al Commissario Sinkevičius assumendo una chiara posizione contro il declassamento dello status di protezione del lupo. L’Italia al contrario, con il Ministro Lollobrigida, ha recentemente presentato un documento, sostenuto anche da Francia, Austria, Polonia, Romania, Grecia, Finlandia e Lettonia, in cui ignorando le più recenti evidenze scientifiche che sottolineano quanto gli abbattimenti non rappresentino una soluzione a lungo termine per la mitigazione dei conflitti con la zootecnia, viene chiesto alla Commissione UE di aggiornare lo status di protezione dei grandi carnivori, lupo compreso, nel quadro della Direttiva Habitat”.

 

Dello stesso avviso anche l'associazione Io non ho paura del lupo, che insieme a quasi 300 altre realtà, ha firmato una lettera indirizzata proprio alla presidente della Commissione europea, che riportiamo integralmente:
 

"Gentile Presidente von der Leyen,

a nome di quasi 300 organizzazioni ambientaliste e animaliste, vi scriviamo in merito all’impegno della Commissione Europea di “decidere su una proposta per modificare, ove opportuno, lo status di protezione del lupo all’interno dell’UE e per aggiornare il quadro giuridico, per introdurre, ove necessario, una maggiore flessibilità” entro la fine dell’anno.

 

È molto preoccupante che una decisione politica su una questione così cruciale venga preparata in modo poco trasparente. Inoltre, si basa su un processo di consultazione irregolare, avviato dal comunicato stampa della Commissione sul tema “Lupi in Europa” del 4 settembre 2023, che conteneva informazioni fuorvianti sui lupi. Le nostre preoccupazioni al riguardo vi sono state esposte nella nostra lettera dell’11 settembre 2023.

 

Vorremmo ribadire che qualsiasi decisione di modificare lo status di protezione dei lupi deve essere basata su dati scientifici affidabili, in base alle disposizioni della legislazione in materia, e non su prove aneddotiche presentate attraverso un processo di consultazione non trasparente e irregolare.

Inoltre, siamo preoccupati per il fatto che la discussione su questo tema sia stata finora largamente dominata e guidata dall’industria agricola e dai rappresentanti degli interessi venatori, che a dir loro parlano a nome delle comunità rurali. La realtà è che le comunità rurali sono molto favorevoli a una rigorosa protezione del lupo come dimostra un sondaggio indipendente, commissionato da diverse organizzazioni per la protezione degli animali, che è stato condotto nel novembre 2023 in 10 Stati membri.

 

A meno che non vi siano nuove e sostanziali prove scientifiche raccolte dai servizi della Commissione europea, crediamo che la scienza e l’opinione pubblica siano chiare: la modifica dello status di protezione del lupo – sia in base alla legge dell’UE che alla Convenzione di Berna – non è giustificata.

 

L’UE deve invece:

– Garantire che le protezioni legali esistenti per i lupi, come sancito dalla Direttiva Habitat dell’UE, siano mantenute e applicate in modo coerente in tutti gli Stati membri;

– Promuovere l’adozione di misure di coesistenza tra i lupi e le comunità locali, poiché molte di queste opportunità sono sottoutilizzate dagli Stati membri;

– Sostenere iniziative che forniscano al pubblico informazioni accurate e scientificamente fondate sui lupi.

 

Proteggere i lupi in Europa non è solo una questione di importanza ecologica, ma anche un riflesso del nostro impegno per la conservazione della biodiversità e dei valori di coesistenza e tolleranza. I lupi sono parte integrante del patrimonio naturale europeo, svolgendo un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’equilibrio degli ecosistemi e della biodiversità, e il ritorno del lupo in parti d’Europa dove la specie era stata precedentemente estirpata è un notevole successo di conservazione che non deve essere messo a rischio".

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