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Ciclovia del Garda, gli ambientalisti: “Eliminare i tratti pericolosi, meglio usare i battelli di Navigarda”

Il Coordinamento Interregionale del Garda ha chiesto a Navigarda la possibilità di considerare la sostituzione di alcuni tratti della Ciclovia con una mobilità lacuale e internodale

Di Tiziano Grottolo - 23 luglio 2023 - 16:46

RIVA DEL GARDA. Nei giorni scorsi una rappresentanza del Coordinamento Interregionale a tutela del lago di Garda, che comprende trenta associazioni ambientaliste e portatori d’interessi delle tre Regioni di Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto, è stata accolta nella sede di Navigarda a Desenzano dal direttore di servizio Giuseppe Mafale.

 

Gli ambientalisti hanno sottolineato le criticità che riguardano il progetto delle Ciclovia del Garda, in particolare nell'alto lago, dove, in aree di elevatissimo valore paesaggistico e naturalistico (e anche ad alto rischio geologico) il progetto prevede la costruzione di impattanti passerelle sospese con paramassi, nuove gallerie artificiali e passerelle sorrette da pilastri nel lago. Come se non bastasse in quell’area i versanti sono instabili e spesso si verificano delle frane, circostanze che potrebbero mettere in pericolo i futuri fruitori.

Il Coordinamento Interregionale del Garda ha chiesto a Navigarda la possibilità di considerare la sostituzione della ciclovia progettata nei punti critici, con una mobilità lacuale e internodale. “Mafale – riferiscono gli ambientalisti – si è dimostrato aperto a qualsiasi dialogo e collaborazione futura con le Regioni e con il Ministero, che ne facessero richiesta, al fine di ipotizzare proposte alternative che coinvolgano l’Intermodalità del servizio per consentire la chiusura dell’anello di ciclovia nei punti rilevati critici usando la via d’acqua”.

 

Tuttavia da Navigarda hanno fatto sapere che la gestione della navigazione è molto complessa perché una eventuale aumento di battelli richiederebbe un aumento del personale e delle infrastrutture. Questo senza dimenticare che il nuovo servizio dovrebbe essere sostenibile dal punto di vista economico.

 

Dal canto suo il Coordinamento ha esposto i costi relativi alla Ciclovia del Garda che sono stati pubblicati dal Ministero dei Trasporti: “Serviranno 344 milioni, di cui per ora solo 46 milioni finanziati a livello nazionale e 65 milioni dalla Provincia di Trento, per il solo tratto di 9 chilometri da Riva a Limone sul Garda che costerà circa 7,2 milioni al chilometro”.

 

Secondo gli ambientalisti i costi sono destinati ad aumentare, anche in previsione delle opere di manutenzione annuali a carico di ogni Comune: “I costi ricadranno sui cittadini, cifre così importanti andrebbero spese per incrementare un servizio di trasporto pubblico utile a tutti e per incentivare le assunzioni di personale, anziché intervenire con opere ingegneristiche costosissime a irreversibile danno del paesaggio”.

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