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Translagorai, ''Nel nuovo progetto prevale ancora lo scopo ricettivo-turistico rispetto a quello tradizionale'', una lettera aperta di satini e cittadini a Tonina e Magnifica

Resta alta la tensione sul progetto della Translagorai, tra i più discussi degli ultimi tempi, un piano di riqualificazione dell'area più incontaminata del Trentino che lacera le stesse Sat e Sosat, come raramente successo prima, ma anche i territori stessi. "Riteniamo che le ultime poche malghe che testimoniano della cultura alpina meritino un trattamento ponderato e lungimirante. Costituiscono un patrimonio soprattutto culturale"

Pubblicato il - 06 ottobre 2019 - 15:28

CAVALESE. "Vogliamo proporre alcuni spunti i che, speriamo, possano indurre a rivedere la delibera adottata dalla Comunità". Così diversi tesserati della Sat e tanti cittadini in una lettera aperta indirizzata a Regolani e Vicini della Magnifica Comunità di Fiemme, ma anche all'assessore Mario Tonina. Un nuovo intervento alla luce del progetto preliminare reso pubblico. 

 

"Anche perché - proseguono i satini - se il progetto fosse stato divulgato prima, i Regolani lo avrebbero potuto esaminare accuratamente, sentire e rappresentare il giudizio dei loro Vicini. E purtroppo constatare che la planimetria del progetto Piazzi contiene ben 38 posti-tavolo interni, non 'una quindicina' come ha minimizzato lo scario, e che l'unica differenza rispetto all'iniziale progetto è l'assenza della 'terrazza esterna', ci preoccupa molto".

 

Resta alta la tensione sul progetto della Translagorai, tra i più discussi degli ultimi tempi, un piano di riqualificazione dell'area più incontaminata del Trentino che lacera le stesse Sat e Sosat, come raramente successo prima, ma anche i territori stessi.

 

La vicenda è conosciuta: la Provincia sta lavorando a un progetto di riqualificazione da 3 milioni di euro distribuiti su 3 anni, con un finanziamento provinciale di 2 milioni e 381 mila euro per ''valorizzare - così scrive la Pat - l'itinerario che attraversa la catena del Lagorai, dalla Panarotta al passo Rolle per un totale di circa 85 chilometri''.

 

Ma per i puristi della montagna, amanti della natura, molti satini, guide e alpinisti, di fatto, invece, si tratta di un'antropizzazione spinta di una delle ultime zone quasi ''vergini'' del nostro territorio. Un trasformare paesaggi e luoghi meravigliosi in qualcosa alla portata di tutti, anzi, di troppi. E sulla vicenda un gruppo di satini, circa 170 firmatari, ritorna alla carica con una lettera aperta, che pubblichiamo in forma integrale.

 

Con relativa soddisfazione abbiamo accolto la notizia del ridimensionamento del progetto di ristrutturazione della Malga Lagorai, finanziato nell'ambito del progetto Translagorai. Constatiamo che sono state recepite alcune delle nostre valutazioni sul progetto iniziale, il quale avrebbe alterato in modo sostanziale ed irreversibile un “luogo dell'anima.

 

Ribadiamo che il nostro movente era ed è il nostro amore per queste montagne, per la loro ricchezza culturale e paesaggistica e che il nostro proposito è di contribuire positivamente alla questione. Ringraziamo dunque la Comunità per avere finalmente reso noto il “nuovo progetto preliminare” redatto sei mesi or sono dal geometra Maurizio Piazzi. Così si può ragionare su una base concreta.

 

Con la stessa intenzione costruttiva vogliamo qui proporre alcuni spunti che, speriamo, possano indurre a rivedere la delibera adottata dal Consesso della Comunità lo scorso 4 settembre, anche perché se il progetto fosse stato divulgato prima i Regolani lo avrebbero potuto esaminare accuratamente, sentire e rappresentare il giudizio dei loro Vicini.

 

E purtroppo constatare che la planimetria del progetto Piazzi contiene ben 38 posti-tavolo interni, non “una quindicina” come ha minimizzato lo Scario, e che l'unica differenza rispetto all'iniziale progetto è l'assenza della “terrazza esterna”. Questo ci preoccupa molto. In aggiunta vi è l'affermazione dell'Assessore Tonina: “la Magnifica Comunità ha dichiarato la disponibilità ad assumere personale direttamente a proprio carico per la custodia del bivacco” (relazione in Commissione del 24/09/2019): non doveva questa gestione costituire il reddito aggiuntivo per i malgari?

 

Partiamo dal fatto che “malga” e “casèra” significano, rispettivamente, “luogo della lavorazione del latte” e “locali dove si produce il formaggio". Oggi, per il turista, ma anche per il giovane locale, “malga” è diventato sinonimo di “ristorante-bar”, mentre dell'altro vocabolo conservano memoria gli anziani. Ciò è dovuto allo snaturamento che hanno subìto tante di queste strutture alpine, vicine alle piste da sci o raggiungibili con mezzi a motore. Restando sul nostro versante del Lagorai, ne possiamo elencare tante: le malghe Rolle, Valmaggiore, Sàdole, Cadinello, Buse dal Sass...

 

Per questo riteniamo che le ultime poche malghe che testimoniano della cultura alpina meritino un trattamento ponderato e lungimirante. Esse costituiscono un patrimonio soprattutto culturale, sono la nostra memoria, possono avere una valenza enorme per i giovani, per conoscere le proprie radici, e anche per il turismo.

 

Da questo punto di vista, Malga Lagorai è un gioiello che sogniamo vedere davvero “valorizzato”, anziché “monetizzato” similmente agli altri ricordati sopra. Quando diciamo che essa va ristrutturata “come malga” intendiamo che essa può svolgere non solo tale funzione, ma anche diventare un esempio, un modello, un richiamo che attiri i visitatori ad affrontare la lunga camminata necessaria per raggiungerla.

 

Purtroppo, ancorché ridimensionato, nel nuovo progetto prevale ancora lo scopo ricettivo-turistico rispetto a quello tradizionale, come testimonia la planimetria, dove il malgaro è ribattezzato “gestore” e la sua residenza viene spostata nella parte di stalla sottratta all'uso, mentre la casèra diventa esclusivamente adibita a ristorante-rifugio.

 

Stante che la malga – ormai è riconosciuto - non è un punto d'appoggio per la Translagorai e che in due ore di lì si raggiunge il fondovalle, sono palesemente inutili i 17 posti-letto nel sottotetto della casèra: il bivacco attiguo alla stalla è più che sufficiente. Inoltre, per poter ricoverare tutti gli animali in tempi di ritorno dei grandi carnivori, è bene lasciare la stalla quanto più grande possibile: il progetto ne sottrae più di un terzo ad uso abitativo, mentre sarebbe ragionevole ricavarvi al più il “locale tecnico” e il “magazzino”.

 

Nella Malga Lagorai futura, quella che sogniamo, la “casèra” resterà sé stessa, ossia la casa dei malgari, con l'alloggio per essi al primo piano e al pianterreno la cucina-soggiorno. Gli altri locali saranno attrezzati per lavorare il latte e per lo stoccaggio del formaggio. Nella cucina e all'esterno i malgari potranno far consumare i propri prodotti, nonché illustrare come il latte viene lavorato, come si alternano le zone di pascolo, quanto influisce l'erba locale sul sapore e sul colore del formaggio e le altre innumerevoli sapienze che solo ha chi fa quel mestiere.

 

È un sogno solo nostro? Quando in ogni ex-malga ci saranno aperitivi e birra, polenta e canederli, musica e sdraio, allora saranno scomparse la memoria e le radici che ora vantiamo: saremo tutti più anonimi.

 

Cordiali saluti.

 

Ps: chi concordasse con quanto esposto può aderire scrivendo a malga.lagorai@virgilio.it

 

Ketty Agostini, Borgo Valsugana

Giovanna Agostino, Varena

Alberto Amabile, Trento

Tommaso Artoni, Sat Cavalese

Giulio Baldessari, Lavis

Roberto Barbolini, Sat Tesero

Andrea Barcatta, Valfloriana/Collegno

Monica Barcatta

Chiara Bartesaghi

Andrea Bassi, Bologna

Daniele Bazzanella, Sat Cavalese

Franca Bazzucchi, Milano

Fabrizio Bertorino, Caldonazzo

Simone Bianco, Padova

Daniele Bozza, Trento

Cristina Bozzetta,

Ivano Braito, Trento (ex Sosat)

Viviana Braito, Daiano

Paolo Brigadoi, Predazzo

Franco Brigoni, Molina

Dario Caccamisi, Sat Cavalese

Paolo Canal, Sat Rovereto

Andrea Carpella, Sat Cavalese

Andrea Carta, Vicenza

Luigi Casanova, Moena

Alessandro Caviola, Cavalese

Giovanni Caviola, Cavalese

Carlo Cella,

Carla Ceol, Sat Cavalese

Franco Ceschi,

Ivo Cestari, Sat Civezzano

Giuseppe Chitarin, Cai Padova

Simone Cobbe, Lona Lases

Marcello Colajanni, Cai Riviera del Brenta

Chiara Corradini, Castello di Fiemme

Federico Corradini, Cavalese

Giovanni Cotti, Sat Cavalese

Nicola Curzel, Altopiano della Vigolana

Edda Dagostin,

Adriano Dal Prà, Cai Schio

Michele Dalla Palma,

Christian de Dampierre Raimondi, S.Vito di Cadore

Alberto Degasperi

Pietro Degiampietro, Daiano, Sat Cognola

Lucio Del Corona, Milano

Maria Lina Dellagiacoma, Sat Predazzo

Chiara Dellantonio, Predazzo

Elisabetta Dellantonio, Predazzo

Carmen Delugan, Sat Cavalese

Erica Delugan, Cavalese

Diego Delvai, Carano

Ernesto Demartin, Predazzo

Comitato Tutela Devero,

Maria Doliana, Tesero

Alessia Donazzan,

Demattio Enrico, Sat Cavalese

Andrea Farneti, Cai Ravenna

Armando Fellin, Sat Trento

Francesco Fellin, Padova

Lorenzo Fellin, Sat Predazzo

Sabina Ferro, Padova

Massimo Fontana, Cai Valdagno (VI)

Paolo Frassoni

Marco Furlani, Caai

Ornella Ganarin, Sat Sopramonte

Laura Gaspon, Sat Toblino

Stefano Gheza,

Alessandro Ghezzer, Bedollo

Cesare Ghisi, Cai Padova

Giuseppe Gilmozzi, Tesero

Simone Girardelli, Scurelle

Luigi Girardi, SAT Cavalese

Francesco Gleria, Vicenza

Germana Goss, Castello di Fiemme

Giovanna Goss, Cavalese

Manuela Goss, Castello di Fiemme

Luigino Gottardi, Trento

Roberto Grandi, Sat Cavalese

Alessia Grava, Montegrotto Terme

Pietro Grisi, Roveré Veronese, socio Cai

Anita Guadagnini, Sat Cavalese

Florian Häusl, Sat Cavalese

Giuliana Iellici, Tesero

Sergio Job, Sosat

Alberto Lanzavecchia, ex Sat Cavalese

Andrea Lanzavecchia, Cavalese, Cai Padova

Silvana Lauria, Londra-Bellamonte

Donata Lauton, Ziano

Enzo Lauton, Ziano

Cinzia Libardi, Caldonazzo

Patrizia Lorenzin,

Giuditta Lorenzini, Trento

Roberta Lovotti, Rovereto

Marilena Luchin, Mezzocorona

Raffaella Lunelli, Trento

Valentino Lunelli, Sat Ravina

Lorenzo Mar, Sat Primiero

Flavio Marchesoni, Sat Cavalese

Massimo Mariani, Ziano di Fiemme

Elsa Matordes, Castello di Fiemme

Bruno Michielon, Sat Cavalese

Lucia Montagni, Cai Bologna

Marco Moretti, Padova

Enrico Moser, Sat Civezzano

Matteo Motter, Sat Carè Alto

Piergiorgio Motter, Sat Carè Alto

Giuseppe Nassi, Malo (VI)

Mauro Nones, Trento

Mauro Orempuller, Trento

Mirella Ossi, Predazzo

Mirella Ossi, Predazzo

Nicola Paoli, Trento

Matteo Pavana, Sat Povo

Luciano Pellegrini, Cai Maiella (CH)

Luigino Pellizzaro, Cai Malo (VI)

Giulio Peruzzi, Sat Cavalese

Grazia Pevarello

Guido Piazza

Marco Piazzi, Predazzo

Daniela Pilotto, Cai Vicenza

Giampietro Pirola,

Nives Pompanin, Tesero

Beppe Pontrelli, Cavalese

Umberto Puccio, Bellamonte

Stella Ranfagni, Firenze

Rita Rasom, Varena

Melania Rebonato, Sat Cavalese

Bruna Rizzato,

Luciano Rizzi, Ala

Francesco Roat , Trento

Donato Romito, Trento

Sandro Rossi, Mezzocorona

Amanda Seber, Rovereto

Pierluigi Sembenico,

Daniele Sighel, Sat Pinè

Teddy Soppelsa, Cesio Maggiore (BL)

Angelo Spadaro, Sat Civezzano

Marisa Speccher, Sat Sopramonte

Giuliana Speranza,

Agnese Suppiej, Padova

Giorgio Suppiej, Venezia (ex Cai Venezia)

Massimo Tagliapietra, Cai Padova

Lara Tait, Sat Mezzocorona

Sofia Talas, Padova

Enrico Tedeschi, Varano de' Melegari (PR)

Arturo Tomasetti

Daniela Tomasi, Sat Tesero

Claudio Tonini, Valfloriana

Maria Genziana Traversa, Trento

Valerio Trotter, Sat Predazzo

Stefano Truzzi, Mantova

Andrea Vaia, Carano

Ruggero Vaia, Sat Cavalese

Diego Vanzo, Sat Cavalese

Francesco Vanzo, Cavalese

Luciano Vanzo, Cavalese/Trento

Maura Vanzo, Sat Cavalese

Tiziana Vanzo, Cavalese

Ezio Varesco, Sat Cavalese

Giuseppina Varesco, Sat Cavalese

Mario Varesco, Cavalese

Fabio Vicenzi, Cavalese

Daria Vinante, Cavalese

Mariano Vinante, Tesero

Pietro Vincenzi, Cai Vicenza

Pierluigi Zaccaria, Padova

Maurizio Zeni, Tesero

Dario Zuccarelli, Sat Trento

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