Translagorai, ''Nel nuovo progetto prevale ancora lo scopo ricettivo-turistico rispetto a quello tradizionale'', una lettera aperta di satini e cittadini a Tonina e Magnifica
Resta alta la tensione sul progetto della Translagorai, tra i più discussi degli ultimi tempi, un piano di riqualificazione dell'area più incontaminata del Trentino che lacera le stesse Sat e Sosat, come raramente successo prima, ma anche i territori stessi. "Riteniamo che le ultime poche malghe che testimoniano della cultura alpina meritino un trattamento ponderato e lungimirante. Costituiscono un patrimonio soprattutto culturale"
CAVALESE. "Vogliamo proporre alcuni spunti i che, speriamo, possano indurre a rivedere la delibera adottata dalla Comunità". Così diversi tesserati della Sat e tanti cittadini in una lettera aperta indirizzata a Regolani e Vicini della Magnifica Comunità di Fiemme, ma anche all'assessore Mario Tonina. Un nuovo intervento alla luce del progetto preliminare reso pubblico.
"Anche perché - proseguono i satini - se il progetto fosse stato divulgato prima, i Regolani lo avrebbero potuto esaminare accuratamente, sentire e rappresentare il giudizio dei loro Vicini. E purtroppo constatare che la planimetria del progetto Piazzi contiene ben 38 posti-tavolo interni, non 'una quindicina' come ha minimizzato lo scario, e che l'unica differenza rispetto all'iniziale progetto è l'assenza della 'terrazza esterna', ci preoccupa molto".
Resta alta la tensione sul progetto della Translagorai, tra i più discussi degli ultimi tempi, un piano di riqualificazione dell'area più incontaminata del Trentino che lacera le stesse Sat e Sosat, come raramente successo prima, ma anche i territori stessi.
La vicenda è conosciuta: la Provincia sta lavorando a un progetto di riqualificazione da 3 milioni di euro distribuiti su 3 anni, con un finanziamento provinciale di 2 milioni e 381 mila euro per ''valorizzare - così scrive la Pat - l'itinerario che attraversa la catena del Lagorai, dalla Panarotta al passo Rolle per un totale di circa 85 chilometri''.
Ma per i puristi della montagna, amanti della natura, molti satini, guide e alpinisti, di fatto, invece, si tratta di un'antropizzazione spinta di una delle ultime zone quasi ''vergini'' del nostro territorio. Un trasformare paesaggi e luoghi meravigliosi in qualcosa alla portata di tutti, anzi, di troppi. E sulla vicenda un gruppo di satini, circa 170 firmatari, ritorna alla carica con una lettera aperta, che pubblichiamo in forma integrale.
Con relativa soddisfazione abbiamo accolto la notizia del ridimensionamento del progetto di ristrutturazione della Malga Lagorai, finanziato nell'ambito del progetto Translagorai. Constatiamo che sono state recepite alcune delle nostre valutazioni sul progetto iniziale, il quale avrebbe alterato in modo sostanziale ed irreversibile un “luogo dell'anima”.
Ribadiamo che il nostro movente era ed è il nostro amore per queste montagne, per la loro ricchezza culturale e paesaggistica e che il nostro proposito è di contribuire positivamente alla questione. Ringraziamo dunque la Comunità per avere finalmente reso noto il “nuovo progetto preliminare” redatto sei mesi or sono dal geometra Maurizio Piazzi. Così si può ragionare su una base concreta.
Con la stessa intenzione costruttiva vogliamo qui proporre alcuni spunti che, speriamo, possano indurre a rivedere la delibera adottata dal Consesso della Comunità lo scorso 4 settembre, anche perché se il progetto fosse stato divulgato prima i Regolani lo avrebbero potuto esaminare accuratamente, sentire e rappresentare il giudizio dei loro Vicini.
E purtroppo constatare che la planimetria del progetto Piazzi contiene ben 38 posti-tavolo interni, non “una quindicina” come ha minimizzato lo Scario, e che l'unica differenza rispetto all'iniziale progetto è l'assenza della “terrazza esterna”. Questo ci preoccupa molto. In aggiunta vi è l'affermazione dell'Assessore Tonina: “la Magnifica Comunità ha dichiarato la disponibilità ad assumere personale direttamente a proprio carico per la custodia del bivacco” (relazione in Commissione del 24/09/2019): non doveva questa gestione costituire il reddito aggiuntivo per i malgari?
Partiamo dal fatto che “malga” e “casèra” significano, rispettivamente, “luogo della lavorazione del latte” e “locali dove si produce il formaggio". Oggi, per il turista, ma anche per il giovane locale, “malga” è diventato sinonimo di “ristorante-bar”, mentre dell'altro vocabolo conservano memoria gli anziani. Ciò è dovuto allo snaturamento che hanno subìto tante di queste strutture alpine, vicine alle piste da sci o raggiungibili con mezzi a motore. Restando sul nostro versante del Lagorai, ne possiamo elencare tante: le malghe Rolle, Valmaggiore, Sàdole, Cadinello, Buse dal Sass...
Per questo riteniamo che le ultime poche malghe che testimoniano della cultura alpina meritino un trattamento ponderato e lungimirante. Esse costituiscono un patrimonio soprattutto culturale, sono la nostra memoria, possono avere una valenza enorme per i giovani, per conoscere le proprie radici, e anche per il turismo.
Da questo punto di vista, Malga Lagorai è un gioiello che sogniamo vedere davvero “valorizzato”, anziché “monetizzato” similmente agli altri ricordati sopra. Quando diciamo che essa va ristrutturata “come malga” intendiamo che essa può svolgere non solo tale funzione, ma anche diventare un esempio, un modello, un richiamo che attiri i visitatori ad affrontare la lunga camminata necessaria per raggiungerla.
Purtroppo, ancorché ridimensionato, nel nuovo progetto prevale ancora lo scopo ricettivo-turistico rispetto a quello tradizionale, come testimonia la planimetria, dove il malgaro è ribattezzato “gestore” e la sua residenza viene spostata nella parte di stalla sottratta all'uso, mentre la casèra diventa esclusivamente adibita a ristorante-rifugio.
Stante che la malga – ormai è riconosciuto - non è un punto d'appoggio per la Translagorai e che in due ore di lì si raggiunge il fondovalle, sono palesemente inutili i 17 posti-letto nel sottotetto della casèra: il bivacco attiguo alla stalla è più che sufficiente. Inoltre, per poter ricoverare tutti gli animali in tempi di ritorno dei grandi carnivori, è bene lasciare la stalla quanto più grande possibile: il progetto ne sottrae più di un terzo ad uso abitativo, mentre sarebbe ragionevole ricavarvi al più il “locale tecnico” e il “magazzino”.
Nella Malga Lagorai futura, quella che sogniamo, la “casèra” resterà sé stessa, ossia la casa dei malgari, con l'alloggio per essi al primo piano e al pianterreno la cucina-soggiorno. Gli altri locali saranno attrezzati per lavorare il latte e per lo stoccaggio del formaggio. Nella cucina e all'esterno i malgari potranno far consumare i propri prodotti, nonché illustrare come il latte viene lavorato, come si alternano le zone di pascolo, quanto influisce l'erba locale sul sapore e sul colore del formaggio e le altre innumerevoli sapienze che solo ha chi fa quel mestiere.
È un sogno solo nostro? Quando in ogni ex-malga ci saranno aperitivi e birra, polenta e canederli, musica e sdraio, allora saranno scomparse la memoria e le radici che ora vantiamo: saremo tutti più anonimi.
Cordiali saluti.
Ps: chi concordasse con quanto esposto può aderire scrivendo a malga.lagorai@virgilio.it
Ketty Agostini, Borgo Valsugana
Giovanna Agostino, Varena
Alberto Amabile, Trento
Tommaso Artoni, Sat Cavalese
Giulio Baldessari, Lavis
Roberto Barbolini, Sat Tesero
Andrea Barcatta, Valfloriana/Collegno
Monica Barcatta
Chiara Bartesaghi
Andrea Bassi, Bologna
Daniele Bazzanella, Sat Cavalese
Franca Bazzucchi, Milano
Fabrizio Bertorino, Caldonazzo
Simone Bianco, Padova
Daniele Bozza, Trento
Cristina Bozzetta,
Ivano Braito, Trento (ex Sosat)
Viviana Braito, Daiano
Paolo Brigadoi, Predazzo
Franco Brigoni, Molina
Dario Caccamisi, Sat Cavalese
Paolo Canal, Sat Rovereto
Andrea Carpella, Sat Cavalese
Andrea Carta, Vicenza
Luigi Casanova, Moena
Alessandro Caviola, Cavalese
Giovanni Caviola, Cavalese
Carlo Cella,
Carla Ceol, Sat Cavalese
Franco Ceschi,
Ivo Cestari, Sat Civezzano
Giuseppe Chitarin, Cai Padova
Simone Cobbe, Lona Lases
Marcello Colajanni, Cai Riviera del Brenta
Chiara Corradini, Castello di Fiemme
Federico Corradini, Cavalese
Giovanni Cotti, Sat Cavalese
Nicola Curzel, Altopiano della Vigolana
Edda Dagostin,
Adriano Dal Prà, Cai Schio
Michele Dalla Palma,
Christian de Dampierre Raimondi, S.Vito di Cadore
Alberto Degasperi
Pietro Degiampietro, Daiano, Sat Cognola
Lucio Del Corona, Milano
Maria Lina Dellagiacoma, Sat Predazzo
Chiara Dellantonio, Predazzo
Elisabetta Dellantonio, Predazzo
Carmen Delugan, Sat Cavalese
Erica Delugan, Cavalese
Diego Delvai, Carano
Ernesto Demartin, Predazzo
Comitato Tutela Devero,
Maria Doliana, Tesero
Alessia Donazzan,
Demattio Enrico, Sat Cavalese
Andrea Farneti, Cai Ravenna
Armando Fellin, Sat Trento
Francesco Fellin, Padova
Lorenzo Fellin, Sat Predazzo
Sabina Ferro, Padova
Massimo Fontana, Cai Valdagno (VI)
Paolo Frassoni
Marco Furlani, Caai
Ornella Ganarin, Sat Sopramonte
Laura Gaspon, Sat Toblino
Stefano Gheza,
Alessandro Ghezzer, Bedollo
Cesare Ghisi, Cai Padova
Giuseppe Gilmozzi, Tesero
Simone Girardelli, Scurelle
Luigi Girardi, SAT Cavalese
Francesco Gleria, Vicenza
Germana Goss, Castello di Fiemme
Giovanna Goss, Cavalese
Manuela Goss, Castello di Fiemme
Luigino Gottardi, Trento
Roberto Grandi, Sat Cavalese
Alessia Grava, Montegrotto Terme
Pietro Grisi, Roveré Veronese, socio Cai
Anita Guadagnini, Sat Cavalese
Florian Häusl, Sat Cavalese
Giuliana Iellici, Tesero
Sergio Job, Sosat
Alberto Lanzavecchia, ex Sat Cavalese
Andrea Lanzavecchia, Cavalese, Cai Padova
Silvana Lauria, Londra-Bellamonte
Donata Lauton, Ziano
Enzo Lauton, Ziano
Cinzia Libardi, Caldonazzo
Patrizia Lorenzin,
Giuditta Lorenzini, Trento
Roberta Lovotti, Rovereto
Marilena Luchin, Mezzocorona
Raffaella Lunelli, Trento
Valentino Lunelli, Sat Ravina
Lorenzo Mar, Sat Primiero
Flavio Marchesoni, Sat Cavalese
Massimo Mariani, Ziano di Fiemme
Elsa Matordes, Castello di Fiemme
Bruno Michielon, Sat Cavalese
Lucia Montagni, Cai Bologna
Marco Moretti, Padova
Enrico Moser, Sat Civezzano
Matteo Motter, Sat Carè Alto
Piergiorgio Motter, Sat Carè Alto
Giuseppe Nassi, Malo (VI)
Mauro Nones, Trento
Mauro Orempuller, Trento
Mirella Ossi, Predazzo
Mirella Ossi, Predazzo
Nicola Paoli, Trento
Matteo Pavana, Sat Povo
Luciano Pellegrini, Cai Maiella (CH)
Luigino Pellizzaro, Cai Malo (VI)
Giulio Peruzzi, Sat Cavalese
Grazia Pevarello
Guido Piazza
Marco Piazzi, Predazzo
Daniela Pilotto, Cai Vicenza
Giampietro Pirola,
Nives Pompanin, Tesero
Beppe Pontrelli, Cavalese
Umberto Puccio, Bellamonte
Stella Ranfagni, Firenze
Rita Rasom, Varena
Melania Rebonato, Sat Cavalese
Bruna Rizzato,
Luciano Rizzi, Ala
Francesco Roat , Trento
Donato Romito, Trento
Sandro Rossi, Mezzocorona
Amanda Seber, Rovereto
Pierluigi Sembenico,
Daniele Sighel, Sat Pinè
Teddy Soppelsa, Cesio Maggiore (BL)
Angelo Spadaro, Sat Civezzano
Marisa Speccher, Sat Sopramonte
Giuliana Speranza,
Agnese Suppiej, Padova
Giorgio Suppiej, Venezia (ex Cai Venezia)
Massimo Tagliapietra, Cai Padova
Lara Tait, Sat Mezzocorona
Sofia Talas, Padova
Enrico Tedeschi, Varano de' Melegari (PR)
Arturo Tomasetti
Daniela Tomasi, Sat Tesero
Claudio Tonini, Valfloriana
Maria Genziana Traversa, Trento
Valerio Trotter, Sat Predazzo
Stefano Truzzi, Mantova
Andrea Vaia, Carano
Ruggero Vaia, Sat Cavalese
Diego Vanzo, Sat Cavalese
Francesco Vanzo, Cavalese
Luciano Vanzo, Cavalese/Trento
Maura Vanzo, Sat Cavalese
Tiziana Vanzo, Cavalese
Ezio Varesco, Sat Cavalese
Giuseppina Varesco, Sat Cavalese
Mario Varesco, Cavalese
Fabio Vicenzi, Cavalese
Daria Vinante, Cavalese
Mariano Vinante, Tesero
Pietro Vincenzi, Cai Vicenza
Pierluigi Zaccaria, Padova
Maurizio Zeni, Tesero
Dario Zuccarelli, Sat Trento