Max Allegri plana in elicottero al Rifugio Fredarola (VIDEO). La contemporaneità richiede campioni non solo negli stadi, ma anche nella lotta al clima che cambia
L'allenatore Max Allegri, come il numero uno del tennis mondiale Jannik Sinner, si è servito dell'elicottero per gli spostamenti in quota. Gli sportivi possono farsi promotori di messaggi importanti. In un territorio fragile come la montagna, vistosamente condizionato dall’aumento delle temperature, abbiamo quindi bisogno di esempi virtuosi o, quantomeno, privi di ricadute sociali controproducenti
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Max Allegri ha trascorso il primo giorno dell'anno in quota, sulle montagne che si affacciano su Canazei. L'ex tecnico della Juventus, attualmente fermo dopo aver risolto il contratto che lo legava al club bianconero al termine della scorsa stagione, ha raggiunto in elicottero il Rifugio Fredarola e ha pranzato nella rinnovata struttura, ultimamente meta di numerosi vip. Il Fredarola recentemente era stato oggetto di polemiche a causa del menù offerto, poco "dolomitico": propone ad esempio le ostriche (e naturalmente lo champagne). Non pochi lamentano inoltre che del rifugio è rimasto ben poco, considerato che adesso ospita anche una piscina riscaldata con vista sulle montagne e le camere sono vere e proprie suite da hotel stellato. Solamente qualche settimana fa (QUI articolo) anche gli ex campioni del ciclismo Francesco Moser e Mario Cipollini avevano mangiato assieme al Fredarola, "spezzando" la giornata di sci trascorsa sulle piste.
Allegri ha quindi raggiunto il Fredarola in elicottero, che è subito ripartito vuoto. Secondo le cronache delle scorse settimane, era già stato in "visita" al Rifugio.
Ma l'allenatore non è l’unico personaggio dello sport che, durante le feste, ha utilizzato l'elicottero per gli spostamenti in quota.
Anche il numero uno del tennis mondiale Jannik Sinner - rientrato nella "sua" Sesto, in Alto Adige, per trascorrere qualche giorno assieme alla famiglia prima di rientrare a Montecarlo per l'ultima fase di preparazione pre Australian Open - si è infatti servito dell’elicottero. Il fuoriclasse altoatesino si è prima concesso una sciata sulla pista Belvedere, a Plan de Corones (anche se quest'anno, a differenza del 2023, non esistono video che lo immortalano con addosso scarponi e bastoncini) e poi si è trasferito, sempre in elicottero appunto, in Alta Badia, precisamente a La Villa, dove ha pranzato e trascorso qualche momento in tranquillità (si fa per dire) al rifugio Moritzino, ai 2.100 metri di quota del Piz La Ila.
Come sappiamo l'elicottero, mezzo di formidabile utilità in alcune circostanze (come ad esempio per agevolare e velocizzare i soccorsi negli ambienti più difficili da raggiungere), ha un impatto sonoro e ambientale non indifferente, considerati i consumi e il conseguente quantitativo di gas serra immesso in atmosfera.
Sorge dunque spontanea una riflessione: lo sport, con la sua capacità di coinvolgere emotivamente le persone, può contribuire a diffondere valori e buoni principi; gli sportivi, anche se spesso non lo sanno, possono farsi promotori di messaggi sociali molto importanti, perché hanno la possibilità elevarsi a esempio e, quindi, di indicare la strada da seguire.
In un territorio fragile come la montagna, vistosamente condizionato dall’aumento delle temperature, abbiamo quindi bisogno di esempi virtuosi o, quantomeno, privi di ricadute sociali controproducenti: il rischio di emulazione è infatti elevato tra chi ha le possibilità economiche per servirsi del mezzo.
È comprensibile la fretta dei nostri sportivi, sballottati da una località all’altra, è comprensibile l’esigenza di ridurre i tempi di percorrenza. Tuttavia la crisi climatica - grande problema della contemporaneità - richiede campioni non solo negli stadi, ma anche in un’arena sociale che ha bisogno di essere ridisegnata.