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Attualità

Uncem attacca il governo: è tempo di superare la logica dei bandi per assegnare risorse agli enti locali

Il 6 agosto è arrivata la pubblicazione dell’elenco degli enti locali finanziati ai sensi della legge sui piccoli Comuni: i progetti che riceveranno il sostegno sono appena 144 su oltre 2.638 candidati. Quelli giudicati ammissibili sono 1.179, ma poco più di un decimo avranno accesso a 172 milioni di euro, le risorse a disposizione. Secondo Uncem, l'Unione nazionale dei Comuni, delle comunità e degli enti montani, "la non ammissione di Unioni di Comuni e Unioni montane, o anche Comunità montane, tradisce completamente lo spirito della legge da cui nasce il bando"

di
Luca Martinelli
13 agosto | 06:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Il 6 agosto è arrivata la pubblicazione dell’elenco degli enti locali finanziati ai sensi della legge sui piccoli Comuni: i progetti che riceveranno il sostegno sono appena 144 su oltre 2.638 candidati. Quelli giudicati ammissibili sono 1.179, ma poco più di un decimo avranno accesso a 172 milioni di euro, le risorse a disposizione. "Speriamo presto di capire i motivi delle esclusioni di quasi 1.500 progetti. I Comuni dunque non sono più capaci a progettare? Tutto da buttare? Ce lo chiediamo e aspettiamo risposte" ha commentato Marco Bussone, presidente di Uncem. Secondo l'Unione nazionale dei Comuni, delle comunità e degli enti montani, "la non ammissione di Unioni di Comuni e Unioni montane, o anche Comunità montane, tradisce completamente lo spirito della legge 158/2017 da cui nasce il bando". In particolare, la "non-logica del bando" andrebbe contro l’articolo 13 delle legge, che per i piccoli comuni che "esercitano obbligatoriamente in forma associata le funzioni fondamentali mediante unione di comuni o unione di comuni montani" prevede che essi svolgano "altresì in forma associata le funzioni di programmazione in materia di sviluppo socio-economico nonché quelle relative all'impiego delle occorrenti risorse finanziarie, ivi comprese quelle derivanti dai fondi strutturali dell'Unione europea" come evidenzia il testo della legge.

 

Ad esplicitare in modo più Roberto Colombero, sindaco di Marmora (meno di 60 abitanti a 1.200 metri di altitudine, in Val Maria) e presidente Uncem Piemonte: “Occorre prendere atto che i bandi destinati ai singoli municipi non sono più gli strumenti giusti per investimenti, per assegnare fondi, e soprattutto per risolvere i divari territoriali e per dare risposte alle comunità" ha spiegato. Per Colombero, bandi come quello per i piccoli Comuni o il bando asili nido del PNRR caratterizzati da centinaia di pagine, FAQ incomprensibili, tempi rapidi per la cantidatura ma lunghissimi per la valutazione- sono emblematici, perché a fronte di "progetti ambiziosi e molta fiducia comunitaria nelle progettualità", vedono "pochissimi finanziati". Secondo Colombero, siamo di fronte a un "tradimento, voluto, della legge 158 che parlava di aggregazioni di Comuni, Unioni e Comunità montane", perciò Uncem interviene per stimolare un dibattito di fronte a risultati che vendono commentati "con un tifo da stadio tra filogovernativi e opposizioni", senza analisi, mentre tutto questo dovrebbe portare a "riflessioni, esercitare il dubbio, Politica". Colombero se la prende con "l’approccio partitico il più sbagliato e ingombrante, difettoso e vecchio, che mina ogni ragionamento su come, tra altre mille questioni istituzionali e organizzative degli Enti locali, si evitano bandi che contrappongono tutti contro tutti, che fanno divisioni e ingenerano illusioni oltre che invidie". Uncem invoca una nuova "programmazione strategica", o almeno la convocazione di tavoli nazionali per parlarne. Perché questo sia possibile, l'osservatorio degli enti locali di montagna invita a definire "ambiti territoriali ottimali, Comuni che lavorano insieme, dimensioni territoriali vere, dirigenti e direttori di ministeri che conoscano i flussi economici e sociali e dunque agiscano meno burocraticamente e con più visione. Se non vi è tutto questo, la logica facile del bando, continuerà a trionfare".

 

Tutto questo, come già emerso con il famigerato "Bando Borghi" del PNRR, non permette di superare i campanilismi, cosa che aveva provato a fare invece la Strategia nazionale per le aree interne. La frammentazione, le divisioni, non favoriscono l'efficacia di "Misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli comuni" (è il titolo della legge). "I Sindacati non esultano solo quando portano qualche soldo in più. Uncem come Sindacato di territorio si fa delle domande. E non pretende di avere risposte sempre corrette. Ma chiede dialogo e analisi. Quella che non deve mancare dopo il disastro di questo bando sui piccoli Comuni, legato a una legge, la 158 del 2017, che con Ermete Realacci, Enrico Borghi e tanti altri Parlamentari, abbiamo contribuito con passione e visione a scrivere” conclude Colombero.

 

Nella foto in apertura Roberto Colombero, a sinistra, con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

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