Per le vacanze all'aria aperta si rimane in Italia. Turismo outdoor: come è andata la stagione estiva e cosa ci aspettiamo dalla stagione invernale
Il turismo outdoor abbraccia una vasta gamma di esperienze all’aria aperta come trekking, alpinismo, arrampicata, ciclismo, kayak e paracadutismo. Queste attività rappresentano un pilastro del turismo nelle aree montane: comprendere meglio la portata e le potenzialità del turismo outdoor è essenziale per garantirne una gestione consapevole e sostenibile
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
A circa due mesi dalla chiusura della stagione estiva, possiamo finalmente fare un bilancio per comprendere l'andamento del settore del turismo outdoor e cosa aspettarci dalla prossima stagione invernale, ormai alle porte.
Il turismo outdoor abbraccia una vasta gamma di esperienze all’aria aperta, che spaziano per intensità fisica da attività leggere a quelle più impegnative, come trekking, alpinismo, arrampicata, ciclismo, kayak e paracadutismo. Queste attività rappresentano un pilastro del turismo nelle aree montane, ma attraggono anche visitatori verso altre località naturali, adattandosi a diversi profili di viaggiatori e territori. Comprendere meglio la portata e le potenzialità del turismo outdoor è essenziale per garantirne una gestione consapevole e sostenibile.
Dal report “Osservatorio del Turismo Outdoor” realizzato dall’Istituto Piepoli, su commissione di Human Company e Enit, mostra dati incoraggianti per il settore in Italia.
Luglio e agosto sono stati i mesi con il maggior numero di turisti italiani, inclusi quelli del settore outdoor: i turisti che hanno alloggiato in strutture outdoor sono stati 45% nel luglio 2024 e 42% nell’agosto 2024. Questo trend riflette una crescente preferenza per le vacanze all'aria aperta, nonostante la riduzione della durata media dei soggiorni: la permanenza media complessiva è diminuita del 13% rispetto all'anno precedente, mentre il calo per le vacanze outdoor è stato più contenuto, attestandosi al 6%.
Dal report emerge anche che la maggior parte dei turisti sceglie di rimanere in Italia per le proprie vacanze outdoor (74%), con Toscana (14%), Puglia (14%), Trentino Alto Adige (13%) in testa alle preferenze, mentre il 18% dei turisti outdoor ha alternato vacanza in Italia e all’estero. Il mare rimane la meta preferita, anche tra chi preferisce le strutture outdoor (53%), seguito dalla montagna (21%) e dalle aree rurali o agriturismi (13%).
La spesa media per le vacanze outdoor si attesta a 2.441 euro, un valore significativamente superiore alla media complessiva delle vacanze (1.690 euro) e in crescita rispetto all'anno scorso, quando la spesa media era di 1.918 euro, indicando una maggiore disponibilità a investire in esperienze di qualità per il turismo outdoor.
Per quanto riguarda i profili demografici, la maggior parte delle persone che hanno effettuato dei fine settimana escursionistici negli ultimi due anni è giovane (il 54% ha tra i 15 e i 34 anni), con una distribuzione geografica omogenea tra nord, centro, sud e isole.
Passando alle prospettive per la stagione autunnale e invernale, il 52% dei turisti outdoor prevede almeno un soggiorno di una o più notti, una percentuale superiore a quella dei vacanzieri totali (36%). Sebbene leggermente inferiore al dato di settembre 2023 (56%), questa cifra indica una propensione verso le vacanze in bassa/media stagione.
Anche per la stagione fredda, la maggioranza dei turisti outdoor sceglie l'Italia (68%), mentre un 12% pianifica soggiorni sia in Italia che all'estero.
Interessante il dato riguardo al tipo di vacanza in programma per la prossima stagione autunnale/invernale. Anche per il turista outdoor, la scelta ricadrà sulla vacanza culturale/città d’arte e mostre (30%), al secondo posto c’è la vacanza in montagna (22%), seguito da vacanza benessere/fitness/termale (16%) e vacanza enogastronomica (16%).
Infine, i dati rivelano che chi sceglie vacanze outdoor ha un budget sensibilmente più elevato anche per l'inverno: il turista outdoor medio prevede una spesa di 2.300€ per le vacanze invernali, rispetto ai 1.300€ dei turisti complessivi.