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Attualità

La realizzazione di una strada forestale paragonata ''a Vaia e a una strage di alberi'', Zanoni alle critiche replica: ''Sorpreso dall'attacco dell'Altramontagna''

Il consigliere regionale veneto del Pd replica all'articolo firmato da Luigi Torreggiani ribadendo i concetti espressi in un comunicato (frutto di un'interrogazione in aula) sulla realizzazione di una strada forestale nel Cansiglio che comporta l'abbattimento di 675 alberi (''di fatto una strage che rappresenta una seconda Vaia''). Ecco la posizione di Zanoni e la controreplica, punto per punto, del nostro giornalista

di
Luca Pianesi
12 novembre | 10:24
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

''Sono rimasto piuttosto sorpreso dall’attacco di Luigi Torreggiani al mio intervento sulla nuova strada silvopastorale nel bosco del Cansiglio, presso Lama del Porzel, sia per i contenuti poco pertinenti, sia per il tono pesantemente arrogante''. Comincia così la replica del consigliere regionale del Pd Veneto all'articolo de L'Altramontagna firmato dal nostro Luigi Torreggiani, dottore forestale oltre che giornalista e perito agrario. Torregiani riprendeva un comunicato del consigliere del Pd nel quale paragonava la realizzazione di una strada forestale nel Cansiglio a una ''seconda Vaia'' perché ''comporterà la distruzione di 675 alberi, 15 ogni 100 metri, di cui molti secolari e monumentali. Di fatto, una strage che rappresenta una seconda Vaia”.

 

Un paragone oggettivamente irricevibile che Torreggiani definisce nel suo articolo (dal titolo Una strada forestale come una "seconda Vaia"? Quando il centro-sinistra perde la capacità di parlare la lingua dei territori''offensivo verso chi Vaia, sui territori, l’ha vissuta e la sta ancora vivendo sulla propria pelle''. ''Usare termini come “distruzione” o “strage” - aggiunge Torreggiani - per il taglio pianificato di poche centinaia di alberi significa non conoscere il contesto economico, sociale e ambientale del luogo, dove il bosco, tutt’altro che in diminuzione, è formato da almeno due milioni di alberi. Parlare di “alberi secolari e monumentali” significa non essere al corrente dei cicli di coltivazione sostenibile del bosco''.   

 

Zanoni replica a L'Altramontagna (qui sotto il testo integrale), piuttosto piccato: ''Perché Torreggiani ha mosso questo attacco senza prima interpellarmi? Lo avrei informato della situazione, evitandogli così questa serie di affermazioni che ritengo infondate e fuori luogo''. La ragione la spiega lo stesso Torreggiani nella controreplica (che pubblichiamo in coda alla replica integrale del consigliere Zanoni): ''Forse perché sono un giornalista, che prima si documenta e poi scrive, liberamente, anche criticando con dispiacere la parte politica che normalmente appoggia. Tranne quando smette di parlare la lingua dei territori preferendo una narrazione sguaiata per una manciata di like e, forse, di voti''.

 

Ecco la replica integrale di Zanoni:

 

Sono rimasto piuttosto sorpreso dall’attacco di Luigi Torreggiani al mio intervento sulla nuova strada silvopastorale nel bosco del Cansiglio, presso Lama del Porzel, sia per i contenuti poco pertinenti, sia per il tono pesantemente arrogante.

Perché Torreggiani ha mosso questo attacco senza prima interpellarmi? Lo avrei informato della situazione, evitandogli così questa serie di affermazioni che ritengo infondate e fuori luogo. Premetto che il mio intervento si riferiva alla risposta a una mia interrogazione alla Giunta Zaia, sottoscritta anche dai colleghi Bigon (PD), Guarda (Europa Verde), Lorenzoni (speaker minoranza), Ostanel (VCV) e Baldin (M5S). L’interrogazione deriva dalla mia conoscenza del Cansiglio e da segnalazioni dei residenti, i quali hanno documentato ciò che stava accadendo nel bosco.

 

Una precisazione importante che voglio fare riguarda il fatto che la strada non è stata realizzata per la “raccolta sostenibile e pianificata del legname”, come afferma Torreggiani, ma dal commissario all’emergenza Vaia per il recupero degli alberi abbattuti dalla tempesta. Faccio notare che ci troviamo in una località dove i danni di Vaia, pur presenti, si sono manifestati in misura minore rispetto ad altre aree del Cansiglio. Sull’accusa che “parlare di alberi secolari e monumentali significa non essere al corrente dei cicli di coltivazione sostenibile del bosco”, informo Torreggiani che in parte del bosco del Cansiglio esistono misure di tutela della biodiversità specifiche, che prevedono il mantenimento di un certo quantitativo di alberi monumentali per ogni ettaro.

 

Torreggiani sostiene inoltre che queste strade servano anche per la “lotta agli incendi boschivi e per interventi fitosanitari”. Da quel che sappiamo, questa non è mai stata una zona a rischio incendi, e spero sinceramente che non diventi mai un luogo in cui si rendano necessari trattamenti fitosanitari. Auspico che i nostri boschi possano essere risparmiati dall’uso di pesticidi. Secondo Torreggiani, il mio intervento avrebbe “fatto storcere il naso a molti abitanti della montagna veneta, anche elettori di centro-sinistra”. Ebbene sì, molti hanno storto il naso, ma per ragioni ben diverse: prima per aver visto realizzare 4,5 chilometri di strada in un’area del Cansiglio tutelata dall’UE come sito di Rete Natura 2000, a spese del contribuente veneto, poi per aver letto il suo articolo, caratterizzato da contenuti grossolani e da un tono così arrogante da arrivare persino a fare un paragone tra il mio intervento e le ragioni della vittoria di Trump negli USA.

Non si può liquidare la distruzione di un patrimonio di alberi, ben 675, con motivazioni puramente tecniche: è necessario considerare anche il contesto ambientale e naturale, nonché l’epoca di emergenza climatica che tutti noi viviamo. Non si tratta di un bosco qualsiasi da sfruttare a piacimento, come qualcuno sembra suggerire, ma di un sito protetto, tutelato dall’UE a nome di mezzo miliardo di cittadini europei.

 

Anche sul numero dei 675 alberi non si dovrebbe scherzare: abbiamo appena assistito alla distruzione di 500 larici secolari per la realizzazione della pista da bob, una vicenda che, grazie alla notorietà del sito in questione, ha suscitato sdegno e proteste. In questo caso, dovremmo indignarci ancora di più, dato che si tratta dell’emergenza Vaia. Ma dov’è l’urgenza, se sono già trascorsi sei anni?

 

 

La controreplica di Torreggiani

 

La mia riflessione era legata al linguaggio della politica e la risposta del Consigliere Zanoni non fa altro che avvalorare quanto da me scritto: dimostra purtroppo di non conoscere la lingua (e soprattutto le attività) dei territori.

 

Puntualmente:
- Sì, la strada è stata finanziata all'interno di misure connesse alla tempesta Vaia, perché gli schianti in quell'area erano pochi ma diffusi e il rischio di proliferazione del bostrico tipografo (che immagino il Consigliere conosca) assai alto. Avere a disposizione una strada del genere - prevista dai piani forestali da molti anni proprio perché utile e non ancora realizzata probabilmente per mancanza di risorse - permetterà anche in futuro di agire rapidamente contro il coleottero (che no, non si combatte con i pesticidi!!! Ma attraverso interventi selvicolturali mirati).

- L'utilità della strada nel medio-lungo periodo, fin dall'intenzione originaria dei pianificatori, è soprattutto di ridurre gli attuali impatti al suolo di trattori e cingolati all'interno di un'area produttiva della foresta, favorendo l'esbosco aereo con teleferica. Almeno questo dovrebbe essere un elemento più che positivo per chi ha a cuore l'ambiente forestale della zona.

- Paragonare questo intervento a quanto accaduto a Cortina (operazione che ho fortemente contestato, come sanno bene i nostri lettori) è grottesco. Significa non conoscere gli ordini di grandezza di quanto, nella sostenibilità, viene regolarmente utilizzato in Veneto, attraverso piani di gestione, progetti di taglio firmati da tecnici e approvati dalle autorità (si parla di centinaia di migliaia di alberi, e non è affatto uno scempio, in quanto il volume utilizzato è molto minore di quanto il bosco ricresce ogni anno). Significa poi non saper distinguere un cambio di uso del suolo (quello avvenuto a Cortina) dalla normale (e normata) gestione forestale, che sui territori, è importante ribadirlo, genera occupazione e reddito attraverso una materia prima rinnovabile come il legno locale.

- Infine, riguardo alle misure di tutela: per compensare la realizzazione di questa strada (per cui esistono dati puntuali di monitoraggio ambientale che ne dimostrano l'impatto basso se non nullo) è stata ampliata l'area protetta ZSC del Cansiglio, a riprova della trasparenza e dell'attenzione con cui si è operato.

 

Un ultimo aspetto: perché non ho contattato il Consigliere prima di scrivere? Forse perché sono un giornalista, che prima si documenta e poi scrive, liberamente, anche criticando con dispiacere la parte politica che normalmente appoggia. Tranne quando smette di parlare la lingua dei territori preferendo una narrazione sguaiata per una manciata di like e, forse, di voti.

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