"Dalla via d'arrampicata sono state tolte anche la prima sosta le piastrine del secondo tiro". Alla base un messaggio per i climbers: "Tornate a casa"
Nel tempo queste situazioni di conflitto prenderanno forma con maggior frequenza a causa della crescente popolarità che sta acquisendo l'arrampicata. Sono dinamiche da prendere in considerazione per immaginare il futuro di un'attività che sta dilagando a macchia d'olio, a una velocità fino a pochi anni fa inimmaginabile
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
"Segnaliamo che su Mamma Li Turchi a Canale mancano le piastrine anche del secondo tiro compresa la prima sosta e non solo le prime due protezioni come comunicato su bergsteigen.com. I tasselli sono stati tutti ribattuti. La via non sarà percorribile fino a ripristino". Così viene segnalato sul gruppo Facebook Rocciatori Valdalpone.
Aggiorniamo quanto riportato ieri (QUI). Dalla via d'arrampicata Mamma Li Turchi - che si sviluppa in Val d'Adige, sulle pareti che si affacciano sull'abitato di Canale di Rivoli - è apparsa la scritta "Climbers go home!". Un messaggio rinforzato da un'azione: sono stati tolti i primi spit (punti di ancoraggio) dalla via.
Da quanto emerge oggi, tuttavia, l'iniziativa ha coinvolto anche il secondo tiro di corda: questo rende ancora più verosimile l'ipotesi che il gesto sia stato compiuto proprio da una persona abile a muoversi sulla roccia. C'è chi infatti riflette sui social: "Se sono state asportate anche le piastrine del secondo tiro, allora si può dedurre che l'artefice di questa cosa è anch'egli un climber".
Quello che è abbastanza sicuro - torniamo a sottolineare - è che nel tempo queste situazioni di conflitto prenderanno forma con maggior frequenza a causa della crescente popolarità che sta acquisendo l'arrampicata. Come infatti scrivevamo qualche giorno fa, la "Federazione Arrampicata Sportiva Italiana (Fasi) ha visto schizzare alle stelle i suoi iscritti negli anni immediatamente successivi alla pandemia quando dai 40.000 tesserati del 2019 si è passati ai 85.000 del 2023 per continuare la sua progressione nel 2024 con 15.000 tesserati in un anno".
Questi attriti probabilmente si verificheranno tra climbers e comunità locali, spesso minute e impreparate ad accogliere improvvisamente decine di persone, ma anche tra climbers e... climbers, perché la frequentazione massiva di un luogo (in questo caso verticale), com'è risaputo rischia di ridurre il valore dell'esperienza e di generare malcontento.
Dinamiche da prendere in considerazione per immaginare il futuro di un'attività che sta dilagando a macchia d'olio, a una velocità fino a pochi anni fa inimmaginabile.
Fotografie: gruppo Facebook Rocciatori Valdalpone