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Attualità

Dal Trentino alla Cina in bicicletta, l’avventura on the road di Alice ed Elia: “Due anni di viaggio e oltre 100mila chilometri, ecco il nostro sogno”

I due 26enni, entrambi roveretani, sono partiti nelle scorse settimane (rigorosamente in bicicletta) per un tour in diverse città del Nord Italia per salutare amici e parenti prima di lasciare il Paese: “Abbiamo risparmiato lavorando come stagionali negli ultimi anni – dicono Alice ed Elia a l'AltraMontagna – per noi questa esperienza sarà molto più di un viaggio”

di
Filippo Schwachtje
14 luglio | 06:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

ROVERETO. Lungo la “via della seta” in tenda e bicicletta, per raggiungere dal Trentino la Cina in un viaggio on the road che durerà circa due anni, portando una coppia di 26enni roveretani a percorrere oltre 100 chilometri sulle due ruote. È questa l’avventura che hanno intrapreso Alice Pancheri ed Elia Cosentino, partiti nelle scorse settimane per un tour in diverse città del Nord Italia per salutare amici e parenti (il tutto, ovviamente, in bicicletta) prima di lasciare il paese. I due hanno raccontato a l'AltraMontagna il loro progetto, i cui dettagli si definiranno man mano nel corso dei mesi di viaggio. Dopo un giro ad anello che porterà Alice ed Elia ad esplorare il Nord Europa infatti, il programma prevede uno stop per i mesi invernali in Grecia, da dove nella primavera del prossimo anno prenderà il via la ‘traversatadel continente asiatico.

 

Alice ed Elia, come è nata l’idea per un viaggio così importante e impegnativo?

 

Alice. Non saprei dire esattamente come l’idea sia nata. Abbiamo pensato di organizzare per la prima volta un viaggio on the road di lunga durata durante un cammino in Bretagna, il Gr. 34. La destinazione è stata scelta in seguito. La Cina ci è sembrata la meta ideale: è un’area gigantesca, un mondo tanto lontano dal nostro e di cui non conosciamo praticamente nulla. Nei limiti del possibile per i nostri viaggi utilizziamo soltanto la bicicletta e così abbiamo iniziato ad abbozzare un itinerario 'on the bike': muovendosi sulle due ruote i tempi si allungano, è vero, ma per lo stesso motivo potremo conoscere una miriade di realtà e comunità diverse lungo il nostro percorso. Un viaggio ‘lento’ ti permette di vedere il territorio e di accorgerti, per esempio, dell’impatto dell’azione umana e del cambiamento climatico su quello che ti circonda.

 

Attualmente siete già in viaggio?

 

Alice. Siamo partiti qualche settimana fa per una ‘vacanza’ itinerante in diverse città del Nord Italia, per salutare amici e parenti che non vedremo per un paio d’anni. Attualmente siamo in Liguria, e ogni giorno viaggiamo lungo la costa per allenarci in vista di quello che ci aspetta.

 

Qual è l’itinerario?

 

Alice. Fino all’autunno-inverno di quest’anno rimarremo in Europa, affrontando poi la ‘traversata’ del continente asiatico a partire dalla primavera 2025. Dal Nord Italia arriveremo quindi in Francia attraverso la Val di Susa, salendo poi verso il Belgio e ancora verso le coste del Mare del Nord. Dalla Danimarca prenderemo un traghetto verso la Svezia per visitare poi la penisola Scandinava e ridiscendere dai paesi Baltici verso la Germania in una sorta di giro ad anello. A quel punto scenderemo verso i Balcani per dirigerci in Grecia, dove contiamo di arrivare attorno a novembre e fermarci per l’inverno. Appena le condizioni meteo lo permetteranno partiremo alla volta della Turchia e avremo davanti due diverse opzioni per superare il Mar Caspio: da Nord, passando dalla Georgia e dalla Russia fino al Kazakistan, oppure ‘tagliando’ a sud attraverso l’Iran. Si tratta ovviamente di un’area delicata, nella quale è difficile prevedere ora quale sarà la situazione. L’idea è quella di costruire l’itinerario man mano, studiando i percorsi migliori tra gli imprevisti che inevitabilmente si si presenteranno durante un viaggio on the road.

 

E una volta arrivati in Cina?

 

Alice. Grosso modo prevediamo di arrivare in Cina nel giro di circa due anni, ma al momento non sappiamo cosa faremo una volta lì. Nel corso del viaggio ci fermeremo per conoscere per quanto possibile le comunità e le realtà che incontreremo e in Cina vorremmo fare lo stesso. In questo momento non abbiamo fissato una data per il ritorno.

 

Come siete attrezzati?

 

Elia. Come prima cosa dobbiamo prevedere, in tutto, oltre 100mila chilometri di viaggio. Si tratta di uno sforzo veramente enorme per il quale ci prepareremo in particolare nella tratta europea del percorso. Oltre ai nostri corpi, che saranno sottoposti ad un costante allenamento visto che prevediamo tappe giornaliere mediamente di 80 chilometri, l’attrezzatura sarà quindi fondamentale. Abbiamo assemblato le biciclette sulla base delle nostre esigenze, prediligendo mezzi il più resistenti possibile, anche a discapito del peso. I telai sono in acciaio, abbiamo montato ruote rinforzate e ci porteremo dietro degli attrezzi che ci permettano di riparare eventuali danni nelle zone più remote. Le bici sono attrezzate con porta-pacchi anteriori e posteriori e due borse laterali, dove posizionare i nostri bagagli, tenda e amaca.

 

Che spese dovrete affrontare? Come siete organizzati dal punto di vista economico?

 

Elia. Abbiamo lavorato come stagionali negli scorsi anni, risparmiando abbastanza soldi per partire in tranquillità. Trattandosi di un viaggio on the road, contiamo di spendere una media di circa 20 euro al giorno a testa: la spesa maggiore sarà ovviamente il cibo, visto che siamo partiti attrezzati di tenda, fornelletto a gas e di tutto il necessario per vivere, appunto, on the road. In ogni caso stiamo investendo in questa avventura tutti i nostri risparmi. Come anticipato poi contiamo di fermarci durante il tragitto e, se ci sarà la necessità, lavoreremo anche all’estero per raccogliere ulteriori fondi.
Alice. Per noi questa esperienza sarà molto più di un viaggio, diventerà un modo di vivere e di scoprire il mondo. Partiamo con la curiosità di conoscere posti nuovi e lontani e con la voglia di metterci alla prova, anche per ribadire l’importanza di puntare su un mezzo di trasporto pulito come la bicicletta: da questo punto di vista si tratta di una scelta interiore, politica, che io ed Elia abbiamo condiviso appieno e che ci ha portato a intraprendere questa avventura.

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