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Attualità

Da sceneggiatrice a pastora per scrivere un film su Agitu (FOTO): “Con le capre al pascolo per vivere sulla mia pelle la vita che per lei era abituale”

La sceneggiatrice genovese Francesca Capra sta lavorando ad un film su Agitu Ideo Gudeta e, per conoscere al meglio il suo contesto di vita quotidiano, sta trascorrendo un periodo da “pastora” all'azienda Capra Punk di Margone (Vallelaghi): “La regola fondamentale per chiunque racconti una storia è infatti conoscere l'argomento di cui si sta trattando”

di
Filippo Schwachtje
26 aprile | 15:24
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Attivista per l'ambiente, pastora coraggiosa davanti ai ripetuti attacchi razzisti, simbolo di resistenza, di innovazione, di eco-sostenibilità. C'è tanto, tantissimo da raccontare parlando di Agitu Ideo Gudeta, la donna etiope arrivata in Trentino nel 2010 fuggendo dalle violenze nel suo Paese e brutalmente uccisa, nel dicembre del 2020, da Adams Suleiman (Qui Articolo). Una storia, la sua, che ora sta per diventare un film biografico in grado di raccontare “la vita di una persona straordinaria, con una forza incredibile e che non può essere lasciata all'oblio”.


A parlare è Francesca Capra, sceneggiatrice genovese che, insieme alla collega bolzanina Francesca Bertoni, sta lavorando a “La Capra Felice”, dal nome dell'allevamento di capre che la stessa Agitu aveva fondato prima in Val di Gresta e poi in Val dei Mocheni. “Dopo sei mesi di interviste alla famiglia e alla cerchia di amicizie – racconta Capra – abbiamo ricostruito la biografia di Agitu adattandola alla narrazione cinematografica in un trattamento (una prima bozza di sceneggiatura ndr) dettagliato”.


Il lavoro di Capra non si è però fermato alla sola stesura del 'racconto' della vita della pastora etiope: “Durante la fase di ricerca sul territorio – racconta infatti la sceneggiatrice – nell'ottobre del 2023 ci siamo recati nell'azienda Capra Punk di Margone (Vallelaghi), dove erano state portate alcune delle caprette di Agitu. Il titolare ci ha invitato a tornare dopo qualche mese per vederle partorire e in quell'occasione, nel febbraio di quest'anno, mi sono resa pienamente conto che avevamo sì ricostruito un'attenta biografia, ma che mancava quell'afflato vitale, quella quotidianità che Agitu ha vissuto per anni prima del suo tragico epilogo. Per questo ho chiesto a Ernesto, il titolare di Capra Punk, di tornare e fermarmi per un periodo a vivere come una pastora, per vedere in prima persona come funziona l'azienda, cosa sta dietro all'arte casearia e via dicendo: la regola fondamentale per chiunque racconti una storia è infatti conoscere appieno l'argomento di cui si sta trattando”.


In questi giorni Capra è quindi tra i boschi di Vallelaghi, portando le capre al pascolo e lavorando in stalla: “Credo che tornerò una settimana al mese – dice – per approfondire e assorbire il mondo di Agitu: il lavoro della stalla, la mungitura, il pascolo, la caseificazione, per vivere sulla mia pelle la vita che per lei era abituale. Sicuramente tornerò a fine maggio, per organizzare un progetto di improvvisazione musicale nel quale due suonatori di gong interagiranno con i campanacci delle capre al pascolo”.


Al momento Itaca Film, società di produzione genovese, ha sposato l'ambizioso progetto, ma Capra (che con la sua casa di produzione, Capra Pictures, ha già realizzato diversi progetti relativi in particolare a cantautori e poeti genovesi) è alla ricerca di partner locali per poter raccontare una storia, dice, che non deve essere dimenticata. “Si tratterà di un film biografico – conclude – ma adattato al contesto cinematografico. Vogliamo che emerga la forza della persona, la sua storia, vogliamo che il pubblico si commuova, si arrabbi, si diverta. Sarà un film ad alto impatto emotivo”. La colonna sonora sarà affidata al musicista e compositore Fabio Barovero insieme a Saba Anglana, cantante italiana di origine somala ed attrice.

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