La linea ferroviaria Firenze-Faenza, interrotta dopo l'alluvione di maggio 2023, ancora opera a singhiozzo: in programma una manifestazione
“Invitiamo i cittadini a unirsi alle amministrazioni comunali, ai comitati, alle associazioni di categoria e ai sindacati per far sentire la loro voce: questa è una battaglia di un intero territorio che possiamo e dobbiamo fare tutti insieme per ottenere un reale servizio per le nostre comunità” dice il sindaco di Marradi (FI) Tommaso Triberti
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
L'annuncio che campeggia martedì 28 gennaio sul sito di Trenitalia non è una novità per i pendolari e i cittadini della Romagna toscana: "Circolazione sospesa tra Faenza e Marradi dalle 9:30 per avverse condizioni meteo". Un file pdf segnala anche un elenco di 7 corse soppresse per mercoledì 29, sostituite da corse in bus sostitutivo.
Non è una novità, specie dopo l'alluvione di maggio 2023, cui hanno fatto seguito quasi 6 mesi di stop per la linea e una riapertura a singhiozzo a partire dalla fine di dicembre dello stesso anno, a singhiozzo perché quando piove "a seguito della segnalazione di alert del sistema di monitoraggio dei movimenti franosi" i treni si fermano.
È anche per questo che domenica 2 febbraio si tiene una manifestazione per il futuro della linea, per protestare contro i disservizi che colpiscono i pendolari, tra cui molti studenti, che da Marradi, che dal punto di vista amministrativo rappresenta paradossalmente l'estrema periferia della Città metropolitana di Firenze, raggiungono ogni giorno la Romagna.
A lanciare l'idea di una mobilitazione urgente è stato, a dicembre 2024, il sindaco di Marradi, Tommaso Triberti. Le sue parole, come riportate in un articolo del quotidiano locale La Nazione: "Sacrosante le proteste dei comitati dei pendolari e dei gruppi di genitori, perché la situazione sta degenerando. Avevamo chiesto di sospendere il pagamento degli abbonamenti, visti i disservizi, ed è una richiesta che rilanciamo con forza. Ma ora dobbiamo andare oltre le note di protesta, le richieste, gli incontri e i consigli comunali, bisogna rilanciare ancor più il grido, e dobbiamo farlo tutti insieme, con un’iniziativa che si faccia sentire, che abbia un significato forte. Per questo proponiamo una grande manifestazione lungo tutta la linea Faentina, per mostrare che questa non è solo una ferrovia, ma è la spina dorsale della vita dei nostri paesi e delle nostre attività sociali, scolastiche ed economiche, è il nostro ossigeno, è il nostro passato e deve essere anche futuro".
Triberti è riuscito nelle sua impresa in meno di due mesi: alla mobilitazione del 2 febbraio, con appuntamento alle 10 ai giardini Dino e Sibilla della stazione di Borgo San Lorenzo (FI), hanno aderito e prenderanno parte sindaci e cittadini di tutti i territori interessati dalla Faentina, quindi del Mugello e della valle del Lamone, ma anche alcuni comuni della Valdisieve, che scendono in piazza per rilanciare un’attenzione sulla linea, per il presente e per il futuro, che oggi è venuta meno.
I disagi di ogni giorno si chiamano cancellazioni e ritardi dei treni e convogli affollati. Durante la manifestazione verrà lanciato un “Manifesto per la Faentina”, chiedendone la sottoscrizione alle Regioni Toscana (che ha in carico la gestione del traffico sull'intera tratta) ed Emilia-Romagna, con impegni immediati e più strutturali.
Alla manifestazione aderiscono i comuni toscani di Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Dicomano, Fiesole Caldine, Firenzuola, Londa, Marradi, Palazzuolo sul Senio, San Godenzo, Scarperia e San Piero a Sieve, Vaglia, Vicchio, oltre ai due comuni romagnoli Brisighella e Faenza. Partecipano inoltre i sindacati Cgil Cisl e Uil, le associazioni di categoria Cna, Confcommercio e Confesercenti, oltre a Legambiente Toscana, associazioni giovanili del territorio e ovviamente i tre comitati pendolari. Le amministrazioni e i vari soggetti aderenti raggiungeranno Borgo San Lorenzo in treno.
“Quello della Faentina, ormai da tempo, non è più un servizio ma un disservizio: chi deve prendere questa linea ferroviaria per raggiungere il posto di lavoro o di studio – dice Tommaso Triberti, presidente dell’Unione Montana dei comuni del Mugello promotrice dell’evento assieme al Comitato Pendolari “Mugello attaccati al treno” - deve affrontare ritardi o cancellazioni che rendono impossibile programmare uno spostamento”.
“Invitiamo i cittadini a unirsi alle amministrazioni comunali, ai comitati, alle associazioni di categoria e ai sindacati per far sentire la loro voce: questa è una battaglia di un intero territorio che possiamo e dobbiamo fare tutti insieme per ottenere un reale servizio per le nostre comunità”, conclude Triberti.