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Attualità

Pista da bob a Cortina, il Cio: ''Noi abbiamo raccomandato di non fare nuove strutture ma l'Italia ha insistito. Dubbi sul rispetto dei tempi. Pensiamo a un piano B''

Il Cio oggi ha partecipato a una conferenza stampa a Venezia con le autorità italiane dopo aver visitato i luoghi dove si disputeranno le olimpiadi. Il dubbio più grande è se la pista sarà pronta o meno per i giochi. Guarda: ''In Italia esistono già 3 esempi di impianti di questo tipo chiusi e abbandonati. Sicuramente una fetta della eredità di questa edizione dei giochi è già sotto gli occhi di tutti. Basti pensare all’abbattimento di un bosco di larici centenari''

di
Luca Pianesi
23 febbraio | 16:50
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Il rispetto dei tempi per consegnare la pista di bob a Cortinala cosa più importante, per questo monitoriamo le scadenze sapendo che da oggi a marzo 2025 non c'è molto tempo per consegnare la sede. Ecco la scelta del comitato di valutare, nel caso, anche un piano B". Lo ha detto Kristin Kloster, presidente della Commissione Cio, al termine della visita sui luoghi di Milano-Cortina 2026. La posizione del Cio, ha aggiunto, "è nota da quando è partito il progetto. Non abbiamo raccomandato la costruzione di nuove sedi, ma le autorità italiane desideravano questa sede e quindi abbiamo rispettato questa decisione". Insomma il piano della pista da bob a Cortina di costruire ex novo per oltre 100milioni di euro una struttura già data per fallimentare nei mesi post olimpiadi non è mai piaciuta a nessuno se non al ministro Salvini e al presidente della Regione Zaia.

 

Si è deciso di giocare con i territori come fossero un Risiko dove spalmare le gare dei Giochi del 2026 e Cortina doveva avere il bob altrimenti sarebbe risultata ''scarica'' di competizioni e atleti. E allora, con buona pace dei residenti e dell'eredità lasciata sul campo dopo la kermesse a cinque cerchi l'Italia ha deciso di andare avanti a testa bassa con un'opera osteggiata anche dal Comitato olimpico internazionale che oggi in conferenza stampa a Milano davanti a Malagò e Zaia ha ribadito la sua contrarietà alla realizzazione della pista e soprattutto i dubbi sul rispetto dei tempi di costruzione della stessa. E così ha addirittura detto a chiare lettere che ''il comitato valuterà anche un piano B''.

 

Più ottimista è parso il direttore del Cio, Christophe Dubi che ai dubbi sul rispetto dei tempi di costruzione ha aggiunto come a suo parere in ogni caso ci sia da chiedersi l'Italia realizzerà quella struttura ''indipendentemente da quello che accade da qui a marzo 2025'' e se ''avrà un futuro''. ''Ci sarà un piano dettagliato per la legacy che verrà presentato, e che è ancora in fieri. Che ci sia o meno l'omologazione, la sede ha un futuro", ha detto Dubi. 

 

“Il mantenimento di una pista da bob da oltre 120 milioni di euro ricadrà sulle spalle dei contribuenti? - si chiede la consigliera regionale dei Verdi Cristina Guarda commentando quanto emerso dalla conferenza stampa -. Visto quanto accaduto con la Pedemontana, non dormirei sonni tranquilli nel sapere che la Regione Veneto stenderà un masterplan sul futuro e il mantenimento della pista da bob di Cortina. Alla conferenza stampa sui Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina, Malagò, in presenza del CIO e della stampa internazionale, ha affermato di non essere sorpreso dai ritardi nella organizzazione, semmai, essendo in Italia, dovremmo stupirci del contrario. Allo stesso modo stupisce che in occasione della medesima conferenza, da parte della Regione non sia stata avanzata alcuna proposta utile a comprendere il destino di questa pista dopo le Olimpiadi. Poiché anche le Olimpiadi di Torino ci hanno consegnato una pista, seppure realizzata in tempi non così ristretti come quella di Cortina, successivamente abbandonata, sarebbe stato opportuno rassicurare i cittadini veneti già da tempo. In Italia esistono già 3 esempi di impianti di questo tipo chiusi e abbandonati.  Sicuramente una fetta della eredità di questa edizione dei giochi è già sotto gli occhi di tutti. Basti pensare all’abbattimento di un bosco di larici centenari per lasciare spazio a un nuovo impianto che non avrebbe avuto bisogno di essere costruito, se anni fa la Regione Veneto avesse garantito il mantenimento della pista storica''.

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