Folli corse sulla neve (VIDEO) e sull'Altopiano decine di auto si lanciano in 'gare di rally' clandestine. Il sindaco giustifica: ''Bravate. L'abbiamo fatto tutti''
Sembra incredibile ma il primo cittadino di Gallio di fronte a queste immagini e allo sdegno del veder trasformata la montagna in un luna park dove dare sfogo ai più bassi istinti adrenalinici ha annunciato che è pronto a chiudere tratti di strada per permettere a queste persone di scorrazzare liberamente riducendo, così, i rischi
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
La montagna come un luna park, anzi peggio: una terra di nessuno dove dare sfogo ai propri istinti più demenziali, alla propria voglia di adrenalina, senza un briciolo di rispetto per l'ambiente, per la vita, per le regole, per la convivenza civile (perché se succede qualcosa, inutile girarci intorno, poi deve entrare in azione la macchina dei soccorsi con buona pace della stupidità e dell'idiozia di chi ha finito per farsi male in questo modo). E poi c'è un sindaco che giustifica il tutto chiarendo che ''sono bravate'' e ancora: ''L'abbiamo fatto tutti. Io non so chi sono queste persone ma dai video sembrano capaci''. Per arrivare all'apoteosi: ''Cerchiamo un compromesso: proviamo a concedere un tratto di strada a questi appassionati, chiudendolo temporaneamente al traffico, come si fa ai rally''.
È incredibile quanto sta succedendo sull'Altopiano dei Sette Comuni. C'è chi si mette al volante per darsi alla pazza gioia tra derapate, ''spazzettoni'', corse folli sulle strade comunali innevate, tra urla di giubilo e risate. E come se non bastasse si filma e piazza tutto sui social per condividere la propria pochezza con l'universo mondo. Il giudizio non può che essere unanime di condanna assoluta. E invece no. C'è chi li giustifica come riportato dal Giornale di Vicenza. E' il sindaco di Gallio Emanuele Munari che tutt'al più ''esorta alla prudenza'': ''Bisogna ricordare che sono sempre strade comunali, dove possono transitare persone alloggiate nelle baite, avventori dei ristoranti o semplicemente amanti del paesaggio con la neve - ricorda il primo cittadino sul Giornale di Vicenza -. In quanto strade comunali hanno anche dei limiti di velocità, dai 30 ai 50 all'ora sulla strada delle Melette, e questi vanno rispettati. Sono bravate che abbiamo fatto tutti, però a oltre 100 all'ora il rischio di tragedie è elevato''.
Pazzesco, davvero. E pensare che qualche mese fa si erano sollevate delle polemiche perché idioti al volante, con le loro derapate e i loro testacoda sulla neve avevano devastato le piste del fondo già battute della Ski Area Monte Varena: ''Per quanto amore e fatica ci metti - spiegavano a metà novembre dalla Ski Area - c’è sempre chi non ha rispetto del lavoro degli altri. Stanotte si sono divertiti, nonostante il divieto, a devastare le nostre piste per passatempo. È troppo al giorno d’oggi chiedere un po’ di buonsenso? Ribadiamo che questa è proprietà privata''.
Poi a gennaio il caso si è ripetuto sulle piste da sci di fondo di Campomulo di Gallio e di Asiago. Gli idioti al volante si sono lanciati nelle loro 'scorribande' (se così le si possono definire) riprendendo il tutto con i cellulari, postando anche in questo caso le immagini sui social. Protagoniste del fatto, da quanto risultava, persone già note sia agli amministratori locali che alle forze dell'ordine, che già lo scorso anno le avevano sanzionate per lo stesso motivo.
Poi le notti del fine settimana tra il 23 e il 25 febbraio e del 27 e 28 febbraio le strade che dal bivio per Campolongo vanno fino al parcheggio della ski area Verena a Roana e poi quella che da Gallio porta al comprensorio sciistico LeMelette e al centro fondo Campomulo si sono trasformate in piste da rally con buona pace di tutti: animali, ambiente, persone. Decine di auto hanno sfrecciato a grande velocità il tutto, come dicevamo, trasformato in spettacolo per il pubblico grazie ai video sui social. Ma invece che prevedere una stretta, sanzioni severe, controlli stringenti per interrompere questo scempio il sindaco ha annunciato, sempre dalla pagine del Giornale di Vicenza misure per andare loro incontro.
''Non so chi siano queste persone - ha dichiarato al Giornale di Vicenza - dai video che ho visto sembrano capaci, però postando le loro imprese sui social c'è inoltre il rischio dell'emulazione di qualche giovane non così esperto e che rischia di farsi del male o fare del male ad altri. Piuttosto cerchiamo un compromesso: sempre rispettando le leggi, proviamo a concedere un tratto di strada a questi appassionati, chiudendolo temporaneamente al traffico, come si fa ai rally. Serviranno delle misure di sicurezza ma preferisco andare incontro a chi vuole divertirsi che rischiare gravi incidenti''.
In fondo si dice che ''la montagna è di tutti'': e allora perché non renderla adatta alle esigenze di tutti, appunto, anche di quelle più idiote. Con buona pace della montagna. Lei è spettatrice silenziosa delle risate sguaiate di chi si diverte così. Perché alla fine ''sono bravate, le abbiamo fatte tutti''. Sarà.