Un'illustrazione speciale per i 70 anni del Cnsas. Racconta "di persone che trasmettono umanità e aiutano a superare le difficoltà"
Oggi si celebrano i 70 anni del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas). Per raccontare questa ricorrenza, ci siamo confrontati con Andrea Bettega, autore dell’illustrazione commemorativa. "La sfida è stata rappresentare la complessità di un organo come quello del Cnsas, che ha tante sfaccettature"
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Oggi si celebrano i 70 anni del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas). Un anniversario importante che offre l’occasione per evidenziare con convinzione l’importanza di chi opera mosso da uno slancio etico-civile. La figura del soccorritore si fa infatti metafora di una propensione comportamentale a cui tutti dovremmo mirare per favorire una società più solidale, dove gli interessi individuali a volte possono essere accantonati per favorire quelli della collettività.
Per raccontare questa ricorrenza, ci siamo confrontati con Andrea Bettega, autore dell’illustrazione commemorativa adottata dal Cnsas, con cui abbiamo già avuto modo di collaborare realizzando il podcast Alpigrafismi.
Com’è nata la collaborazione con il Cnsas?
La collaborazione con Cnsas è nata da un insieme di fattori, primo fra tutti la passione e il rispetto per la montagna che si sa, fa incontrare le persone e stringe legami di stima e partecipazione. L’occasione giusta si è presentata proprio per questa grande ricorrenza che è il settantesimo anniversario della nascita del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, che ringrazio per questa bellissima opportunità.
Da dove nasce il tuo interesse per la montagna e quando è entrata nelle tue illustrazioni?
Quello per la montagna è un amore trasmesso dai miei genitori che mi portavano fin da piccolo sulle Piccole Dolomiti vicentine, in Altopiano dei Sette Comuni e in Lessinia, i cosiddetti “monti di casa”. A questo sono seguite diverse estati nei campi scuola nel Cadore, e tanti soggiorni in camper per le Alpi fra Trentino, Veneto e Friuli. Più avanti invece, dopo gli studi universitari ho iniziato a interessarmi alla storia, alla letteratura e soprattutto all’iconografia relativa alle terre alte, e lì ho scoperto un altro vasto mondo e un modo per “vivere” le montagne anche quando non posso farlo fisicamente.
Di conseguenza ho pensato fosse naturale rappresentare nelle mie illustrazioni un mondo che già conoscevo e che frequentavo attivamente, provando a dare la mia interpretazione di quell’immaginario, e fare da ponte tra la tradizione estetica e i nuovi temi antropologici e ambientali che oggi sentiamo particolarmente importanti.
Raccontaci l’illustrazione che hai realizzato per il settantesimo anniversario del Cnsas. Quali aspetti del Corpo hai cercato di evidenziare?
La sfida nel progettare questa illustrazione è stata proprio rappresentare la complessità di un organo come quello del Cnsas, che ha tante sfaccettature. Nelle diverse bozze che ho proposto ho cercato di tenere sempre alta la suggestione che dovrebbe avere una immagine celebrativa, quindi una certa “maestosità” per rendere al meglio l’importanza dell’anniversario, ma quella che poi si è rivelata più efficace è stata una rappresentazione articolata che vede al suo centro l’essere umano, inteso come cuore pulsante del soccorso: si parla sempre di persone che si mettono al servizio di altre persone, che trasmettono umanità, che empatizzano con le difficoltà e aiutano a superarle. Un corpo unico fatto di tante entità, le persone appunto, che lavorano come una sola e mettono a disposizione tante competenze, conoscenze, passioni per il bene comune di chi fa vita outdoor.
Questa illustrazione verrà utilizzata anche da Poste Italiane. Come?
L’illustrazione è stata declinata in due principali impaginati, uno per la copertina di un numero della rivista ufficiale del Cnsas, uno invece per una cartolina celebrativa speciale di Poste Italiane (e relativo annullo filatelico). Un bel modo per valorizzare questo traguardo del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico arrivando a tutto il paese.
Secondo te, al giorno d’oggi, il ruolo degli illustratori quanto può influenzare l’immaginario collettivo? Può favorire una percezione consapevole dei territori montani?
Illustrare significa mettere in luce, fare quindi un focus sugli aspetti di qualcosa, comunicare quindi in modo consapevole. Considerando che le immagini (e specialmente quelle illustrate) sono un linguaggio abbastanza universale e non hanno bisogno di traduzioni, penso sia un mezzo potente per favorire consapevolezza su temi importanti.