Contenuto sponsorizzato
Attualità

Dal Monviso nella Luna, alle giunchiglie in fiore sul Monte Croce, all'incredibile aurora boreale vista dalle Apuane. Le tre FOTO (ALL'INTERNO) iconiche del 2024 di Fabio Longaron

La scatto realizzato a settembre da Fabio Longaron, che ha ritratto il Monviso scattando da Pedona, frazione di Camaiore, a 269 chilometri di distanza dal "Re di Pietra", era diventato virale in poche ore. Il 2024 del giovane fotografo toscano, che ha un amore smisurato per la fotografia e la natura, è stato "quello" scatto, ma non solo. Anzi. Ecco perché, in esclusiva alla nostra testata ha scelto e raccontato le tre immagini più significative da lui realizzate nel corso dell'anno

di
Daniele Loss
31 dicembre | 18:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

La fotografia, per ora (visto che è certamente un fuoriclasse dell'obiettivo), è "solamente" (virgolettato enormemente, vista la qualità dei suoi scatti) un hobby, ma le sue immagini hanno fatto e stanno facendo il giro d'Italia. La scatto realizzato a settembre da Fabio Longaron, che ha ritratto il Monviso scattando da Pedona, frazione di Camaiore, a 269 chilometri di distanza dal "Re di Pietra", era infatti diventato virale in poche ore.

 

Tutte le principali testate nazionali avevano "ripreso" la foto e Longaron, studente presso la facoltà di scienze naturali della Pisa, aveva raccontato a L'Altramontagna come il suo sogno era trasformato in realtà, come la sua "visione" era diventata un'immagine. Come? Con tecnica, studio e un'incredibile cura di ogni più piccolo dettaglio.

 

Ebbene, il 2024 è stato "quello" scatto, ma non solo. Anzi. Ecco perché, in esclusiva alla nostra testata, il giovane fotografo toscano (che ringraziamo per la concessione esclusiva delle immagini: è vietata la riproduzione anche solamente parziale), che sogna di lavorare nella Protezione Civile e ha un amore smisurato (e disinteressato, visto che lo fa per passione) per la fotografia e la natura, ha scelto le tre immagini più significative da lui realizzate nel corso dell'anno. 

 

Il Monviso... nella Luna. 

I 3.842 metri della settima montagna più alta d'Italia si stagliano e si definiscono all'interno di una meravigliosa luna rossa che tramonta, per dare - da lì a pochissimo - spazio all'alba. Ma non basta perché, sotto un cielo blu monocolore, che sembra dipinto, ci sono il Mar Tirreno e Livorno, con il suo porto e le enormi navi da crociera armeggiate, pronti per accogliere le prime luci del del giorno.

 

"Il progetto di realizzare questa foto - spiega l'autore - nasce un anno e mezzo fa, esattamente nell'estate del 2023. Volevo ritrarre il monte nella sua interezza all'interno della luna, con il cielo completamente limpido, senza nubi ma nemmeno velature. Ho studiato mappe e sentieri per trovare il punto più "centrale" possibile e il 30 luglio scorso ho effettuato un sopralluogo. Il luogo dal quale ho scattato è una collinetta che sovrasta Livorno: si chiama Pan di Zucchero, siamo a circa 400 metri sul livello del mare e dista circa 70 chilometri da casa mia. Cercavo una prospettiva perfetta con la città: ho trovato il punto che desideravo, ma avevo anche un "piano B", nel caso in cui qualcosa fosse andato storto. Certo, lo scatto sarebbe stato diverso, ma comunque significativo. La data scelta non è stata casuale, il 15 novembre, perché sapevo che solamente quel giorno si sarebbero verificate le condizioni meteo perfette per realizzare l'immagine che avevo in mente. Infatti per avere un cielo così limpido era necessario che non vi fossero nubi nei 300 chilometri alle spalle del Monviso. Ebbene, ho calcolato che una notte così non ci sarebbe stata nei prossimi cinque anni. Della serie "ora o mai più". O quasi. Sono partito nella notte, ho raggiunto il luogo alle 4 di mattina, due ore e mezza prima e alle 6.38 ho scattato quella che per me resterà una foto unica. Per sempre".

 

La fioritura dei narcisi sul Monte Croce.

Il 5 maggio (non quello di manzoniana memoria) Longaron non si è concentrato solamente di una figura (o due, come nel caso della Luna e del Monviso), ma ha voluto ritrarre la fioritura delle giunchiglie, per dirla alla "toshana" (con la "C" ovviamente aspirata), in un contesto naturale assolutamente unico. Una foto "d'insieme" dove non sono i particolari a spiccare, ma tutta l'immagine.

 

"La fioritura delle giunchiglie - racconta il fotografo toscano -, come le chiamiamo noi, avviene a maggio. Era mia intenzione scattare alle prime luci del mattino, uno dei momenti più intensi che ci siano, con luci assolutamente particolari: per questa foto non ho fatto particolari studi, se non un'attenta osservazione del meteo, per avere l'alba "giusta" da proporre. Non sono servite altre "preparazione", come invece ho dovuto fare per pianificare altri scatti. Il 5 maggio sono salito ai 1.300 metri del Monte Croce, sulle Apuane Meridionali, dopo un'ora e mezza di macchina e un'ora e mezza percorsa a piedi lungo i sentieri, per raggiungere la zona che avevo individuato. Le condizioni erano veramente perfette: cielo limpido e nubi molto basse. Sono partito attorno alle 2 da casa, con l'intenzione di essere sul posto con anticipo per poter curare alcuni dettagli. E, alla fine, devo dire che sono rimasto molto soddisfatto delle foto: le giunchiglie e le Apuane sono due tra gli elementi distintivi e bellissimi della Toscana".

 

L'aurora boreale vista dalle Alpi Apuane.

Pochi giorni dopo la salita sul Monte Croce, tra il 10 e l'11 maggio, praticamente tutta Italia ha potuto ammirare un'incredibile aurora boreale, visibile dalle Valle d'Aosta sino alla regioni dell'Italia Meridionale e insulare. Anche in Toscana si è assistito ad uno spettacolo meraviglioso. Mozzafiato.

 

"E' stato il primo evento aurorale - conclude Longaron - visibile da tutta Italia e anche la mia "prima" aurora. Era un venerdì, ho consultato le previsioni del Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration) e, considerato che il giorno dopo era festivo (Fabio non lo fa di professione, ndr) mi sono detto che avrei potuto riposare dopo quella che è stata, dal punto di vista fisico, una bella faticaccia. Sono salito a Campocatino, frazione del comune di Vagli Sotto, sulle Alpi Apuane, che io amo follemente e non solamente perché si tratta dei "monti di casa". E' stata una notte magica, in mezzo alle montagne, nel silenzio più assoluto, con quello spettacolo incredibile davanti agli occhi. E' stato difficile non farsi "trasportare" e restare concentrato sugli scatti. Quel momento mi ha lasciato una sensazione incredibile non solamente per il cielo che avevo di fronte, ma per il contesto generale. L'evento si è verificato anche qualche mese più tardi, ma non l'ho fotografato di nuovo. Mi tengo stretto il ricordo di quell'11 maggio".

SOSTIENICI CON
UNA DONAZIONE
Contenuto sponsorizzato
recenti
Sport
| 22 gennaio | 13:00
Donato al Museo etnografico Dolomiti, è stato esposto dopo un’accurata ripulitura e manutenzione che lo ha portato all'originario splendore
Ambiente
| 22 gennaio | 12:00
Beatrice Citterio, ricercatrice in trasformazioni territoriali alla libera università di Bolzano, è ospite della nuova puntata di Un quarto d'ora per acclimatarsi, il podcast de L'AltraMontagna che approfondisce i problemi ambientali e sociali sperimentati dalle terre alte tramite la voce di chi le vive, le affronta e le studia
Sport
| 22 gennaio | 11:00
Ad imporsi è stata la Svizzera, che annoverava tra le proprie fila anche ex calciatori di assoluto livello come Benaglio, Mehmedi, Chapuisat e Frei, che in finale ha piegato per 8 a 6 la Germana. L'evento si disputa dal 2010, è giunto alla 13esima edizione e richiama un gran pubblico nella città del Canton Grigioni
Contenuto sponsorizzato