IL VIDEO. Cnpr forum, investiti nei trasporti 124 miliardi di euro
Roma, 18 feb. - "Il sistema dei trasporti in Italia è in fase di crescita grazie a un piano di investimenti senza precedenti. Il ministero sta colmando i ritardi nelle grandi opere con 124 miliardi di euro stanziati nel contratto di programma 2022-2027 tra MIT e RFI. Attualmente, sono operativi 1.200 cantieri per nuove infrastrutture e manutenzione. Il numero di treni in circolazione aumenterà da 8.874 nel 2022 a 10.152 nel 2025, con nuove linee strategiche come la Napoli-Bari e la Salerno-Reggio Calabria, lavori finanziati in quota parte anche dal PNRR. L'obiettivo è creare una rete ferroviaria moderna, efficiente e inclusiva, connettendo anche le aree interne per una crescita equilibrata del Paese". Lo ha dichiarato Tullio Ferrante, sottosegretario di Stato al ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nel corso del Cnpr forum "Trasporti in crisi: quale futuro per la competitività del Paese?" promosso dalla Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, presieduta da Luigi Pagliuca. Critico Filiberto Zaratti (Avs), segretario di presidenza della Camera: Il sistema dei trasporti in Italia affronta gravi criticità, aggravate dalla sovrapposizione dei cantieri del PNRR, che causano disservizi ai viaggiatori. La responsabilità ricade sul ministero e su chi è incaricato di coordinare i lavori. È fondamentale investire nel trasporto pubblico, soprattutto ferroviario, garantendo una gestione efficiente e risorse adeguate, in particolare per le reti utilizzate dai pendolari. Tuttavia, mentre 15 miliardi di euro vengono destinati a un 'ponte' ritenuto inutile, mancano fondi per la manutenzione e per ridurre il divario infrastrutturale tra Nord e Sud. Inoltre, è urgente favorire il trasporto merci su treni e navi, un cambiamento strategico che porterebbe benefici economici e ambientali". A difesa del governo è intervenuto Fabio Raimondo, deputato di Fratelli d'Italia in Commissione Trasporti: "Nel 2024 si è registrata una media di uno sciopero e mezzo al giorno, segnale di un utilizzo dello strumento a fini politici più che per la tutela dei lavoratori. L'ipotesi di un attentato al sistema trasporti è un fatto grave, e si confida in un rapido intervento della magistratura. Nel frattempo, il governo prosegue nel potenziamento della rete ferroviaria, al centro dell'agenda politica, con investimenti significativi e numerosi cantieri attivi grazie al PNRR. Oltre alle grandi opere, si punta a completare interventi incompiuti, migliorare il trasporto pubblico locale e rafforzare la logistica attraverso la nuova legge quadro sugli interporti". Per Agostino Santillo, deputato M5s e componente della commissione Ambiente:" Il sistema delle infrastrutture e della rete ferroviaria italiana è in una situazione critica, e gran parte della responsabilità è attribuita all'inadeguatezza del ministro. Incolpare scioperi, incidenti sospetti o manutentori è solo un modo per nascondere le reali responsabilità. È necessario aumentare le risorse per RFI al fine di garantire una manutenzione adeguata, smettere di investire in opere non prioritarie come il Ponte sullo Stretto e accelerare il completamento dell'alta velocità tra Salerno e Reggio Calabria e tra Napoli e Bari. Inoltre, è fondamentale potenziare le reti ferroviarie in Sicilia e Sardegna, migliorare i collegamenti con gli aeroporti e ridurre il trasporto merci su gomma a favore del ferro e dell'elettrico. Infine, l'Italia deve rinnovare il proprio parco auto, tra i più obsoleti d'Europa, per migliorare la qualità ambientale". Nel corso del dibattito, moderato da Anna Maria Belforte, il punto di vista dei professionisti è stato espresso da Sabatino Broccolini, commercialista e revisore legale dell'Odcec di Teramo: "In attesa di fare chiarezza sui disservizi accaduti nelle scorse settimane, e spetta agli inquirenti questo compito, bisogna pensare a lavorare ad una rete ferroviaria e dei trasporti in generale che sia all'altezza del valore e della competitività che l'Italia deve non solo mantenere ma anche rilanciare in Europa e nel mondo. E ciò riguarda sia la garanzia di un trasporto efficiente per i pendolari che un sistema complessivo di trasporti che sostenga gli sforzi del nostro tessuto imprenditoriale. Bisogna puntare sulla intermodalità tra ferrovie, porti e aeroporti, riducendo progressivamente il trasporto su gomma, costoso, inquinante e poco competitivo". Le conclusioni sono state affidate a Paolo Longoni, consigliere dell'Istituto nazionale esperti contabili: "In un Paese complesso come l'Italia, il sistema dei trasporti ha un forte impatto sull'economia e necessita di ingenti investimenti. Per anni, il Patto di stabilità ha bloccato gli investimenti pubblici, penalizzando il settore. La chiave è l'intermodalità, con interporti efficienti che facilitino lo smistamento tra diversi mezzi di trasporto. Nei Paesi più avanzati, il trasporto su gomma è limitato all'"ultimo miglio", riducendo tempi e impatto ambientale. Per migliorare il sistema, è essenziale pianificare e investire in una logistica moderna ed efficace".