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05/03/2025 - 11:03

IL VIDEO. WMC, l'iconografia del (nostro) futuro e il Realismo capitalista

Barcellona, 5 mar. (askanews) - Il mondo della telefonia mobile, per la sua pervasività globale è uno dei volti più visibili del Capitale, la frontiera più diretta dell'impatto delle grandi corporation tech sul mondo. E una fiera internazionale come il Mobile World Congress di Barcellona può essere anche il luogo nel quale riflettere sulla rappresentazione che i colossi della telefonia danno della società e del futuro nei loro enormi e luccicanti stand.Ci sono molti cieli, spesso azzurri, a volte venati di rosa, ci sono molte rappresentazioni consolidate (e un po' scontate) delle strutture del digitale, sotto forma di colori e fasci di luce, c'è spesso un rimando a un'idea di futuro che è rassicurante, felicemente coniugata alla vita tecnologica, l'ecologia qualche volta viene citata, ma meno di quanto ci si sarebbe potuto aspettare. La crisi climatica sembra lontana, tutto somiglia sempre più a un grande videogame.In questo immaginario le persone paiono stare un passo più indietro: quando sono rappresentate si scivola spesso nello stereotipo, sia fisico sia professionale. Ecco, in un mondo che sta andando verso la scomparsa di gran parte dei lavori che abbiamo conosciuto, per via dell'avvento dell'intelligenza artificiale, che è la parola d'ordine in ogni angolo della fiera, la rappresentazione del lavoro sembra essere il punto più dolente: talmente edulcorata e, ancora una volta stereotipata, da far quasi pensare all'iconografia del Realismo Socialista, ma declinata al tempo delle serie tv. Si cita spesso il "Realismo capitalista" di un teorico del presente come Mark Fisher: è possibile che al MWC lo si possa perfino vedere per davvero. Tra mille anemità e altre innovazioni.E i robot? Nonostante qualche caso da prima pagina si vedono poco anche loro, sembra che l'AI sia già passata allo stato liquido, a un livello ulteriore. Ma poi, sola e seduta su una sedia, ci si imbatte in una macchina umanoide che sembra solo attendere di mettersi in moto, senza fretta. Per fare cosa è lasciato alla fantasia, o alla preveggenza sociale, di ognuno dei visitatori. Servizio di Leonardo MerliniMontaggio di Carlo MolinariAskanews

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