Una ''Top Dolomites'' per eroi. In 600 al via tra pioggia, vento e neve: ''Sicurezza garantita, abbiamo vinto anche noi. Si pensa al 2020''
La granfondo si è trasformata nella mediofondo per garantire la massima sicurezza. Sono il russo Sergei Pomoshnikov e la trentina Jessica Leonardi il re e la regina della "Top Dolomites". Gli organizzatori: "I ciclisti che non hanno partecipato possono restare tranquilli: l'iscrizione resta valida per la prossima edizione e recapiteremo il pacco gara a casa"
MADONNA DI CAMPIGLIO. Una "Top Dolomites" per eroi quella che è andata in scena oggi, domenica 8 settembre, a Madonna di Campiglio, una manifestazione accompagnata da pioggia battente e un vento freddo, ma anche dalla neve. Protagonisti 600 ciclisti che nonostante le avverse condizioni meteo si sono presentati al nastro di partenza in viale Dolomiti di Brenta alle 7 del mattino.
"E' stato un test importante anche per la macchina organizzativa - commenta Alberto Laurora, vice presidente del comitato e responsabile tecnico - in quanto abbiamo dato un segnale della competenza della struttura. Un discorso che va oltre il percorso e i servizi offerti, ma considera anche il lato pratico in senso generale. Un ringraziamento e tanto riconoscimento va alle pro loco e Asa, forze dell'ordine e autortià. Un supporto capillare che ci ha permesso di superare le criticità".
E se per non impattare eccessivamente sulla normale circolazione veicolare l'orario di partenza è stato anticipato, il percorso è stato abbreviato per fronteggiare il forte maltempo: il tracciato lungo è stato sforbiciato da 135 a 97 chilometri con arrivo a Comano via passo del Duron per poi girare e riprendere la strada verso Madonna di Campiglio via Stenico. Insomma, la granfondo si è trasformata nella mediofondo per garantire la massima sicurezza, mentre il percorso "amatoriale" di 43 chilometri è stato confermato con partenza sempre a Campiglio, discesa a Spiazzo e poi dietro front con ritorno ai piedi del Brenta.
"Una situazione molto critica - dice Giovanni Danieli, numero uno della "Top Dolomites" - che siamo riusciti a gestire nel migliore dei modi con coraggio, lucidità e competenza. La sicurezza dei partecipanti viene prima di tutto e la decisione di modificare il percorso si è rivelata vincente. I ciclisti che non hanno partecipato a causa del meteo però possono stare tranquilli: l'iscrizione resta valida per la prossima edizione e recapiteremo il pacco gara a casa. Quelle persone invece che hanno soggiornato in Trentino e poi questa mattina non se la sono sentita di pedalare si vedranno riconosciuti la possibilità di mantenere la registrazione per il 2020".
A raccontare la difficoltà di questa gara, corsa in condizioni al limite, tra freddo e intemperie c'è la fatica dipinta sui volti dei corridori che hanno concluso la competizione: in 298 su 600. E' stata Jessica Leonardi, portacolori della Biemme sport e campionessa del mondo nel 2018 agli Uci Granfondo World Championships, la grande protagonista della corsa femminile. La trentina di Tuenno ha letteralmente fatto una gara a sé per chiudere in 3:25:48, quindi la tedesca Astrid Schartmueller e Annalisa Prato completano il podio.
La gara maschile si è rivelata, invece, più movimentata, un gruppetto di dieci corridori ha preso il largo lungo i tornanti di passo Duron per guidare le operazioni fino agli ultimi chilometri. La selezione l’hanno fatta la salita da Pinzolo a Madonna di Campiglio prima e la volata finale poi.
Il russo Sergei Pomoshnikov (Asd Colli Berici), già vincitore del percorso mediofondo di quest'anno a La Leggendaria Charly Gaul, ha accelerato i colpi sui pedali per tagliare per primo il traguardo con il tempo di 3:05:31. Alle sue spalle, sul filo di lana, Tiziano Zonta (Asd Swatt Club, 3:05:32), il ciclista di Bassano del Grappa, già terzo nel 2018 alla “Mont Blanc”, e Riccardo Zacchi (Colnago Mg K Vis, 03:05:33), quarto nella gara a tappe Open del Giro di Carinzia lo scorso maggio, chiudono il podio. Quarto posto per Francesco Avanzo (Biemme Garda Sport, 03:05:38), tricolore al campionato italiano dei maestri di sci-ciclismo su strada nella passata stagione.
"Anche noi - conclude Laurora - tagliamo il traguardo a braccia alzate. E' stata un'emozione vedere tutti quei ciclisti al via. Nonostante le avversità, siamo riusciti a concludere la manifestazione nel migliore dei modi. Anche il ricco programma di eventi e attività collaterali è stato molto partecipato. Adesso tiriamo un po' il fiato, ma già nei prossimi giorni ci rimboccheremo le maniche per l'edizione del 2020. Il prossimo anno speriamo di poter mostrare i paesaggi trentini, scenari unici tra i più belli al mondo".