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La regione europea più a misura di giovani? È il Trentino-Alto Adige, premiato in Norvegia dall'Are

Alla cerimonia che si è svolta a Bodø in Norvegia l’assemblea europea delle regioni (Are) ha premiato con il prestigioso premio "Myfer" il Trentino-Alto Adige/Südtirol, per il suo impegno a favore dei giovani

Pubblicato il - 17 August 2024 - 11:31

TRENTO. Spesso si dice che il Trentino-Alto Adige non sia una “regione per giovani”: beh, evidentemente non la pensa così l’Assemblea delle Regioni d’Europa (Are) che ha insignito la regione del prestigioso premio europeo Myfer (Most Youth-Friendly European Region), giudicandola così la regione più a misura di giovani d’Europa.  

 

Ad essere premiato, il progetto europeo di educazione alla cittadinanza attiva “Schools Beyond Regions and Borders/Scuole oltre le regioni e i confini”, che la Regione sostiene dal 2021 in Convenzione con il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università di Trento, sotto la supervisione scientifica del professor Michele Nicoletti.

 

Il premio Myfer è un riconoscimento che l’Are (la più grande rete indipendente di regioni dell’Europa allargata, costituita da oltre 270 regioni di 33 diversi paesi e 16 organizzazioni interregionali) conferisce ogni due anni alle regioni che si distinguono per le iniziative a favore dei giovani. Il progetto “Schools Beyond Regions and Borders” si è aggiudicato il premio di quest’anno ex aequo con un progetto presentato dalla Regione croata di Krapina e dello Zagorje.

 

Il progetto “Schools Beyond Regions and Borders”, coordinato dal professor Giuseppe Zorzi insieme alla professoressa Daniela Ferrari del Liceo scientifico “Leonardo da Vinci” di Trento, mira a favorire l’incontro e la reciproca comprensione fra studenti e insegnanti di scuole superiori europee attraverso lo scambio di saperi e buone pratiche di educazione alla cittadinanza. Questo obiettivo si realizza attraverso cicli tematici semestrali online in lingua inglese rivolti a tutte le scuole partner e successivi approfondimenti delle stesse tematiche in classe, a cura dei rispettivi docenti referenti.

 

Al termine di ogni anno scolastico, delegazioni di studenti e insegnanti di ogni paese si incontrano nella nostra Regione per presentare i loro lavori e sperimentare di persona il sogno di un’Europa unita nella diversità. Attualmente, la rete Sbrb è costituita da 32 scuole secondarie di 12 diversi paesi europei, tra cui 10 istituti del territorio regionale.

 

Proprio questa dimensione paneuropea, attenta anche ai paesi extra Ue dell’Europa allargata, come la Bosnia-Erzegovina, è stata tra gli elementi più apprezzati dai membri della giuria, composta dal Vicepresidente dell’Are competente per Gioventù, Cultura e Turismo, Mícheál Ó hÉanaigh, e da rappresentanti del Network regionale dei giovani dell’ARE e di tre Regioni vincitrici di precedenti edizioni del premio Myfer.

 

Tra le motivazioni addotte durante la cerimonia di premiazione dello scorso 15 agosto a Bodø (Norvegia), capitale europea della cultura 2024, la giuria ha segnalato anche l’attenzione accordata alla dimensione partecipativa ed educativa, la condivisione di conoscenze e buone prassi, la mobilità di studenti e docenti, la dimensione multilinguistica e interculturale, l’equilibrio di genere tra i partecipanti, la fascia età dei beneficiari dell’iniziativa, l’inclusione di minoranze e, infine, l’opportunità di internazionalizzazione data anche a giovani provenienti da territori decentrati o contesti difficili.

 

Il Presidente della Regione, Arno Kompatscher, ha espresso il suo orgoglio nel ricevere il premio, affermando: “È un progetto in cui crediamo fermamente da anni. Questo riconoscimento testimonia l’impegno della nostra Regione nel promuovere i valori europei attraverso l’istruzione, la formazione e gli scambi culturali”.

 

Anche l’Assessore regionale all’integrazione europea Angelo Gennaccaro ha sottolineato l’importanza di tali progetti nella costruzione di un’identità europea condivisa: “Siamo entusiasti di vedere riconosciuti a questo livello i nostri sforzi per promuovere la cittadinanza attiva e la cooperazione transfrontaliera”.

 

“Questo premio assolutamente non scontato - aggiunge il professor Zorzi - è frutto di uno straordinario gioco di squadra tra Regione, Università e tutte le istituzioni scolastiche coinvolte nel progetto, unite nella volontà di investire nelle nuove generazioni per contribuire a formare cittadini europei attivi, consapevoli e solidali”.

 

Per tutti l’auspicio è che l’iniziativa possa proseguire, con l’allargamento ad altre nazioni e il consolidamento di nuove sperimentazioni pedagogico-didattiche e culturali sull’asse euro-regionale oltre che europea.

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