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Fratelli d'Italia replica a Cia: "Politicamente è insignificante, ma stavolta rispondiamo. Nel 2023 ci implorò di metterlo in lista. Ha usato Fdi come un taxi per piazza Dante"

"Dopo aver giurato assoluta fedeltà a Fratelli d'Italia - tuona il coordinatore regionale Alessandro Urzì - si arroccò e si chiuse nel proprio ufficio da assessore, rifiutandosi di uscire, dimostrando che ciò che gli interessava era solamente il "suo". Non sto dicendo che il consigliere Cia non avrebbe dovuto fare l'assessore, ma quella che dovemmo instaurare fu una trattativa con un raggio ben più ampio e dai risvolti che andavano oltre i personalismi. Se il partito ha perso un ulteriore assessorato la responsabilità è ascrivibile proprio a Claudio Cia"

Di D.L. - 07 marzo 2025 - 13:22

TRENTO. Nel bailamme politico del centro destra si è inserito, adesso, anche Claudio Cia, il consigliere provinciale eletto con Fratelli d'Italia nel 2023 e immediatamente passato al Gruppo Misto (Qui articolo) dopo la vicenda dell'assessorato che prima gli era stato assegnato e poi tolto, dopo appena qualche settimana (Qui articolo)

 

L'ex candidato sindaco a Trento nel 2015 (venne sconfitto da Andreatta con un eloquente 53% a 31%), alla sua seconda legislatura in piazza Dante, ha parlato apertamente di "disastro annunciato" (e su questo non si può dargli torto: le prospettive sono nerissime) e poi ha attaccato frontalmente il partito di Giorgia Meloni dicendo che "per FdI il vero avversario da umiliare è la Lega" con "il Trentino ridotto a pedina nelle partite di potere giocate a Roma". (Qui articolo).

 

Parole durissime che hanno provocato - come era inevitabile fosse - l'immediata e altrettanto veemente reazione di Fratelli d'Italia con il coordinatore regionale del partito, Alessandro Urzì che, a sua volta, ha attaccato il consigliere comunale definito "insignificante politicamente" e al quale chiede un esame di "coscienza e coerenza, visto che nel 2020 alle Comunali sostenne un candidato antagonista anche del centro destra di cui faceva parte, che oggi è traslato nel centro sinistra. A Fratelli d'Italia deve il seggio che occupa oggi".

 

"Solitamente non rispondiamo al consigliere Cia - tuona Urzì - visto che la sua è una presenza che definisco assolutamente insignificante dal punto di vista politico ma, una tantum, una replica ci scappa, per ricordargli che è il caso faccia pace con la coscienza e ricordargli che, appena un anno e mezzo fa, era prodigo di complimenti nei confronti di Giorgia Meloni e di Fratelli d'Italia, come nemmeno un militante storico del partito del quale, oggi, è il più fiero e accanito avversario. Nel 2020 chiese asilo a Fdi, ci supplicò d'inserirlo tra le nostre fila e ci pregò di essere capolista, disperandosi quando gli dicemmo che non sarebbe stato lui. A quel punto decidemmo di averne due: al numero 1 c'era l'attuale vice presidente della Giunta Provinciale Francesca Gerosa, al numero 2 Claudio Cia. Se è entrato in Consiglio Provinciale lo deve esclusivamente a Fratelli d'Italia".

 

La frattura si ebbe dopo la promulgazione, da parte del Governatore Fugatti, della prima Giunta Provinciale 2023. Fratelli d'Italia non accettò il fatto che, a quella che era la vice presidente designata, Francesca Gerosa, fosse stato assegnato un assessorato con poche competenze, senza tener fede agli accordi pre elettorali. La trattativa che ne seguì ebbe come effetto anche quello della rimozione del secondo assessorato destinato a Fdi, occupato proprio da Claudio Cia, che indicò proprio Urzì come responsabile della sua defenestrazione.

 

"Dopo aver giurato assoluta fedeltà a Fratelli d'Italia - prosegue il coordinatore regionale del partito - si arroccò e si chiuse nel proprio ufficio da assessore, rifiutandosi di uscire, dimostrando che ciò che gli interessava era solamente il "suo". Attenzione, non sto dicendo e non ho mai detto che il consigliere Cia non avrebbe dovuto fare l'assessore, ma quella che dovemmo instaurare fu una trattativa con un raggio ben più ampio e dai risvolti che andavano oltre i personalismi. Fratelli d'Italia rivendicava il rispetto degli accordi pre elettorali e, dunque, la vice presidenza spettava a Francesca Gerosa, come poi è stato. Se il partito ha perso un ulteriore assessorato la responsabilità è ascrivibile proprio a Claudio Cia. Ha pensato di utilizzare Fdi come un "taxi" per raggiungere il "luogo" che aveva in mente, dimostrando poi totale incoerenza e disprezzo politico per chi ha fatto tanto per lui. E non solamente in quella circostanza".

 

Infine un altro attacco: nel 2020 Agire, la formazione politica di Cia, sostenne Marcello Carli alle elezioni comunali poi stravinte da Ianeselli

"Al consigliere Cia - conclude - che si lancia in grandi analisi politiche, attaccando il partito del quale faceva parte, vorrei ricordare che, proprio alle Comunali 2020, lui decise di appoggiare il candidato sindaco Marcello Carli, "spezzando" di fatto il centro destra. Carli che, se ben mi risulta, alle prossime elezioni sarà candidato con Campobase, dopo aver fatto armi e bagagli ed essersi trasferito nel centro sinistra. Ricordiamo tutti cosa disse del Presidente Fugatti riguardo la vicenda dell'ospedale di Cavalese, salvo poi tornare sui propri passi. Quindi le lezioni da Claudio Cia, proprio no, grazie: più lui aggredisce Fratelli d'Italia e più noi siamo sollevati. Ogni volta che ci attacca e critica noi abbiamo la certezza di fare la cosa giusta". 

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