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Cia al contrattacco: "Le parole di Urzì? Un tentativo maldestro di deviare l'attenzione dal disastro politico di Fratelli d'Italia in Trentino"

Prosegue il botta e riposta tra Claudio Cia e il coordinatore regionale: "Urzì sembra esistere solo per far rumore; la menzogna traspare dal suo volto e ne diventa il tratto distintivo"

Pubblicato il - 07 marzo 2025 - 18:59

TRENTO. Non si è fatta attendere la contro-replica di Claudio Cia nel botta e risposta a distanza innescato prima dall'analisi del consigliere regionale (QUI L'ARTICOLO) e poi proseguito con i duri attacchi di Alessandro Urzì (QUI L'ARTICOLO).

 

"Leggere le dichiarazioni di Alessandro Urzì su di me - scrive Cia - fa quasi sorridere, se non fosse per il tono rancoroso e le palesi distorsioni della realtà. Il suo attacco non è altro che il tentativo maldestro di deviare l'attenzione dal vero problema: il disastro politico di Fratelli d'Italia in Trentino, che avevo previsto e denunciato".  

 

"Urzì sostiene la già nota narrazione che avrei usato FdI come un "taxi" per piazza Dante. La realtà è ben diversa: Giorgia Meloni mi ha cercato perché serviva un nome positivo e di peso per ottenere un buon risultato elettorale, possibilmente con un volto moderato e non legato alle vecchie dinamiche del partito. E i voti, infatti, me li sono portati. Se fossi stato così "insignificante" come dice oggi Urzì, non mi avrebbero certo cercato, né inserito in lista".

 

"Se qualcuno - prosegue Cia - ha usato qualcun altro, è stato FdI a usare la mia credibilità per raccogliere un consenso più ampio. Salvo poi tradire gli accordi politici, dimostrare incompetenza nella gestione della trattativa con Fugatti e, alla fine, provare pure a scaricare su di me il fallimento. Sono stato nominato assessore sulla base di accordi chiari e trasparenti. Poi, però, Fratelli d'Italia ha iniziato a litigare su chi dovesse occupare quali poltrone, rivelando la vera natura di un partito più interessato alle spartizioni che al governo del territorio. Quando hanno deciso di sacrificare un assessorato, non hanno esitato a colpire chi non era parte delle loro dinamiche di potere. Non sono stato io a tradire FdI, è stato FdI a dimostrare che per loro gli accordi valgono solo fino a quando fa comodo". 

 

"Nel mio intervento ho detto una cosa semplice: in Trentino, per Fratelli d'Italia, il vero avversario è la Lega, non il centrosinistra. E questo perché FdI insegue logiche di potere dettate da Roma, senza alcun rispetto per le dinamiche locali. Urzì non ha risposto nel merito, ha preferito attaccarmi sul piano personale, segno che non ha argomenti per smentirmi. La verità è che FdI ha fallito nella sua strategia in Trentino e ora cerca un capro espiatorio. Io, però, non mi presto a questo gioco".  

 

"Ogni volta che mi attaccano - ha concluso il consigliere regionale - dimostrano solo di non avere argomenti. Urzì sembra esistere solo per far rumore; la menzogna traspare dal suo volto e ne diventa il tratto distintivo. La politica dovrebbe essere fatta di idee e visione, non di attacchi personali. Ma capisco che quando si è a corto di risultati concreti, l'unica cosa che resta è insultare chi ha avuto il coraggio di dire le cose come stanno. Se Urzì e Fratelli d'Italia vogliono dimostrare il contrario, lo facciano con i fatti, non con le falsità".

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