I giovani meno inclini a votare centrodestra mentre gli operai guardano a M5s e Forza Italia. Ben 4 su 10 elettori della Lega nel '18 passano a Meloni. Ecco alcune analisi
I lavoratori autonomi prediligono Fratelli d'Italia che pesca un 17% dal Movimento 5 stelle. Il terzo polo prende voti dal centrosinistra che a sua volta li recupera dai pentastellati. Le prime analisi di Radar-Swg

ROMA. Il centrodestra ha la maggioranza in Italia trainato da Fratelli d'Italia ma i giovani (18-34 anni) sono meno inclini a votare la coalizione uscita vincitrice dalle elezioni e preferiscono formazioni minori mentre il partito di Giorgia Meloni è riuscita a ottenere consensi tra 35-54enni e tra i lavoratori autonomi. Questo quanto emerge dalle prime analisi di Radar-Swg.
Se le donne si astengono significativamente più degli uomini e c'è una leggera preferenza per il Partito democratico, gli operai premiano soprattutto Movimento 5 stelle, Lega e Forza Italia.
I pensionati invece guardano più alle formazioni maggiori con preferenza per Pd e Forza Italia. Ma i dem non sono più un punto di riferimento per il ceto medio che si fida leggermente di più di Giorgia Meloni e di Fratelli d'Italia.
Le persone con maggiore difficoltà economiche? Premiano in misura consistente il Movimento 5 Stelle, ma molti si rifugiano nell’astensione.
La metà dei voti in entrata di Fratelli d'Italia provengono dal centrodestra e il 17% dal Movimento 5 stelle mentre 4 su 10 elettori della Lega nel 2018 sono confluiti al partito di Giorgia Meloni.
Invece Forza Italia cede oltre un terzo dei voti a Fratelli d’Italia, mentre il flusso su Azione-Italia Viva è molto contenuto.
Il terzo polo toglie il 12% dei consensi al Partito democratico che però recupera dal bacino del Movimento 5 stelle. Dopo aver portato al voto i disillusi nel 2018, i pentastellati hanno spostato il baricentro a sinistra ma soffrono una forte fuoriuscita verso l’astensione.
Per quanto riguarda il terzo polo, risulta ridotta la quota di elettori dal centrodestra mentre ha pescato dal centro e dal centrosinistra. Larga parte del consenso arriva dal Pd e da altre formazioni della coalizione, rilevante anche la quota di ex-astensionisti.