Stop ai Mercatini, l'attacco di Paoli, Moranduzzo e Failoni a Ianeselli che replica: ''Il sindaco di Trento non è ai loro ordini. Noi non invitiamo la gente sulle piste per poi lamentarci se le cose precipitano''
I due consiglieri provinciali hanno sfoderato uno l'immagine del Grinch l'altro quella trita e ritrita del ''sindacalista di sinistra'' ma il capolavoro è dell'assessore al turismo che parla di ''danno enorme per l'economia della città di Trento e per l'immagine dell'intero Trentino''. Proprio lui autore della legge sulle chiusure domenicali nel momento dove serviva spingere al massimo l'economia e che ha direttamente bollato Trento e molte altre località come ''non turistiche''

TRENTO. Paoli ha colorato di verde (dimenticando, forse, che era il colore della Lega prima della svolta sovranista) il sindaco di Trento Franco Ianeselli raffigurandolo come fosse il Grinch con tanto di scritta ''Abolirà anche il Natale?''. Failoni, ha realizzato un meme con la scritta ''cancellare il Mercatino con una tal leggerezza è un danno enorme per l'economia della città di Trento e per l'immagine dell'intero Trentino''. Moranduzzo ha scritto: ''Ecco la vera anima sindacalista di sinistra del sindaco di Trento. Invece che trovare una soluzione ai problemi, lui colpisce le piccole aziende e le manda nel baratro totale. Forse prima di compiere qualche folle azione avrebbe dovuto aspettare il confronto con la Provincia''.
Insomma un vero e proprio tridente provinciale targato Lega sceso in campo per colpire il nuovo sindaco del capoluogo che si sarebbe reso responsabile di aver fatto quello che dovrebbe fare un politico: prendere decisioni, anche difficili, caricarsi della responsabilità delle proprie azioni, valutare la realtà dei fatti senza affidarsi a demagogia, fake news e senza farsi guidare sempre e solo dalla convenienza e dal tornaconto elettorale, da facili scorciatoie e furbi trucchetti (come aspettare che sia Roma a dirci di chiudere per poi dare la colpa agli altri).
Insomma ha fatto qualcosa che per chi guida la provincia da due anni a questa parte pare pura fantascienza, questo lo capiamo, e la summa del pensiero di questa maggioranza leghista l'aveva espressa ieri in consiglio provinciale il presidente della Lega del Trentino che mentre si parlava di un tema serio e importante come la vicenda Sicor ha dichiarato: ''L’amministrazione Fugatti cerca il confronto con le minoranze, a differenza di quanto accade a Roma, dove il Governo degli incapaci decide da solo e colpisce l’economia. Vergogna, si vuole chiudere anche il mercatino di Natale, si spaventa la gente, si rovinano le coscienze dei giovani e degli imprenditori. Non si può uccidere l’economia per colpa di questo virus creato artificialmente dai cinesi''.
Dal virus che per Savoi è stato creato in laboratorio dai cinesi (chissà su quali basi lo sostiene) all'affondo della coppia Moranduzzo e Paoli il passo è breve. Il primo ha sfoderato la solita litania sul ''sindacalista di sinistra'' il secondo almeno ha dimostrato un po' di fantasia ed è andato a recuperare la figura del Grinch. Il risultato, però, per entrambi è parso qualcosa di svilente per il dibattito, dei post infantili e lontani dalla serietà che ci si aspetterebbe su un tema del genere da due consiglieri provinciali. Ma il colpo da maestro lo ha piazzato l'assessore al turismo che ha parlato di ''danno enorme per l'economia della città e per l'immagine del Trentino''.
Avete capito bene: proprio quel Failoni che ha chiuso nel momento dove serviva la massima spinta possibile al sistema economico locale, dunque subito dopo il lockdown e per tutta l'estate, i negozi e i supermercati le domeniche e i giorni di festa causando danni milionari alle aziende e agli esercenti che dovranno essere ristorati, se e quando la sua legge verrà dichiarata incostituzionale, ovviamente con i soldi di tutti i contribuenti trentini. Proprio quel Failoni che, con la stessa legge, ha dichiarato ''non turistico'' gran parte del Trentino, causando un ovvio danno d'immagine all'esterno a Trento, Rovereto e tutti quei luoghi esclusi dallo stesso assessore competente dalla liste dei luoghi con appeal turistico. Proprio quel Failoni che ha conquistato le pagine dei giornali nazionali perché a pochi giorni dal lockdown nazionale, con l'epidemia che stava esplodendo, invitava i turisti sulle nostre piste da sci salvo poi scomparire per settimane quando il Trentino è stato travolto dal coronavirus con picchi di contagio proprio in quei luoghi che venivano promossi dalla Giunta qualche settimana prima.
''Certe cose sono incommentabili - spiega il sindaco Ianeselli -. Abbiamo la Lombardia che chiede il coprifuoco, abbiamo i numeri in crescita, abbiamo mesi difficili che ci aspettano all'orizzonte. Stiamo chiedendo ai cittadini impegno e sacrifici e poi noi dovremmo dimostrarci incoerenti con tutto questo e dire che i mercatini saranno come gli altri anni? Dovremmo fingere che buona parte della proposta non si basi sull'offerta enogastronomica e non si strutturi su degli assembramenti che fino all'anno scorso erano una gioia ma che oggi ripetiamo continuamente che vanno evitati? Noi vogliamo che Trento dia all'esterno un'immagine di serietà, di affidabilità. Solo così potremo ottenere il massimo risultato anche a livello d'immagine all'esterno. Noi crediamo che la serietà e la trasparenza paghino e pagheranno. Trento città del Natale ci sarà ma l'offerta va certamente ricalibrata''.
E sugli affondi del tridente Paoli, Moranduzzo, Failoni? ''Facciamo politica in maniera sicuramente diversa - dice Ianeselli -. Avremmo potuto dire che si faceva tutto, mettere in moto la macchina pubblica, fare promesse e spendere risorse per poi farci dire da Roma che non si poteva fare e scaricare la colpa sugli altri. Noi non siamo così. Ci prendiamo la responsabilità delle azioni perché credo la politica debba fare questo. A Failoni dico che il sindaco del capoluogo non è ai suoi ordini. Dico che Trento non è ai loro ordini. Sicuramente dobbiamo ancora trovare un equilibrio con la Provincia ma noi non invitiamo le persone sulle piste per poi stupirci e lamentarci pochi giorni dopo se la situazione è precipitata. Mettere un punto oggi ci permette di progettare qualcosa di bello, serio e strutturato per domani. Coinvolgeremo tutti e cercheremo di fare il massimo possibile per la città''.