Un corteo di barche sul Garda e voli con il parapendio dal Baldo in sostegno dell’Ospedale di Malcesine
L’iniziativa è stata lanciata dai consiglieri di opposizione dei comuni di Malcesine e Brenzone: “Chiediamo con forza di mantenere pubblico il servizio di urgenza ed emergenza territoriale e di garantire al nostro ospedale il giusto potenziamento e rilancio che si merita”

MALCESINE. Che gli ospedali dei piccoli centri urbani siano in crisi non è una novità: stretti tra carenza di fondi e personale ma anche dalla così detta razionalizzazione che prevede l’accentramento dei servizi in grandi poli ospedalieri delle città maggiori. Un tempo diffuse su tutto il territorio ora molte di queste strutture hanno chiuso, altri sono stati fortemente depotenziate.
Questo è lo stesso destino che potrebbe toccare l’ospedale di Malcesine, se per il momento non si è mai parlato di chiusura è altrettanto vero che il nosocomio nel corso degli anni è stato notevolmente indebolito.
“Con l’esternalizzazione del servizio di urgenza ed emergenza territoriale, che riguarda le ambulanze e il punto di primo intervento – spiega Aurora Floridia consigliera comunale di Malcesine, eletta nella lista Vivere Malcesine – ci troviamo di fronte a un bivio”.
Il centro infatti ricopre una certa importanza, stiamo pur sempre parlando dell’unica struttura sanitaria presente sul territorio tra Malcesine e Peschiera, che dal 1940 è a disposizione della comunità e dei milioni di turisti che ogni anno visitano il Lago di Garda.
“Visto lo strisciante ma costante depotenziamento degli ultimi anni, a fronte di un servizio di pronto intervento che ha sempre svolto perfettamente il suo lavoro, si teme che l'esternalizzazione sia l’anticamera della chiusura definitiva dell’ospedale” spiegano le liste di minoranza di Malcesine e Brenzone.
Le forze politiche si dicono seriamente preoccupate dal perdurare di questa situazione e per questo hanno avviato una raccolta firme che per il momento ha visto l’adesione di oltre 3000 persone.
L’ospedale di Malcesine era salito alla ribalta delle cronache come centro di importanza nazionale per la cura dei pazienti con sindrome post-polio, nonché polo d’eccellenza di ortopedia, ma nel corso degli anni molti reparti sono stati depotenziati. Nel 2016 venne chiuso proprio il reparto di ortopedia, mentre nel febbraio di quest'anno sono stati momentaneamente sospesi 20 posti letto per mancanza di personale.
Qualcosa però ha iniziato a muoversi, proprio in questi giorni le opposizioni hanno incontrato il direttore generale dell’Ulss 9, Pietro Girardi. Un incontro giudicato proficuo “abbiamo apprezzato le proposte che ci sono state illustrate ai fini di garantire l’attuale servizio pubblico, apprezziamo anche che Girardi abbia offerto la sua disponibilità a vagliare insieme tutte le possibilità che possano permettere al nostro ospedale il giusto rilancio che si merita”.
Ad ogni modo per questa domenica, 15 settembre, è prevista comunque un’azione eclatante: a partire dalle 16.00, partenza in località Paina, imbarcazioni di vario tipo si dirigeranno verso l’Ospedale in località Val di Sogno, “per omaggiare il lavoro svolto dai dipendenti pubblici per decenni e per chiedere con forza un radicale cambio di rotta a favore dell’Ospedale”.
Mercoledì 18 settembre invece, dalle pendici del Monte Baldo si alzeranno in volo alcuni parapendisti di associazioni locali dal Monte Baldo, accompagnati da sostenitori dell’Ospedale per firmare nell’aria la petizione contro la esternalizzazione del servizio di urgenza ed emergenza con l’ambulanza.
Ai primi di ottobre si svolgerà inoltre a Malcesine un’assemblea pubblica a cui saranno invitati cittadini, categorie e associazioni del territorio, esperti ospedalieri nonché amministratori locali e consiglieri regionali.
“Chiediamo con forza di mantenere pubblico il servizio di urgenza ed emergenza territoriale e di garantire al nostro ospedale il giusto potenziamento e rilancio che si merita” concludono i promotori del comitato che si batte contro il depotenziamento della struttura sanitaria di Malcesine.