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''Raccolte tende, materassi e alimenti per la popolazione terremotata. Il popolo marocchino è forte e piano piano si rialzerà''

Ad una settimana dalle catastrofi che hanno colpito i due Paesi africani abbiamo raccolto la testimonianza della Caritas Alto Adige e dell'associazione marocchina in Trentino Atlas

Pubblicato il - 19 settembre 2023 - 17:44

TRENTO. “La solidarietà supera le barriere”. Sono le parole del presidente dell'Associazione Atlas del Trentino Fatih el Houcine ha poco più di una settimana dal terremoto di magnitudo 6,8 che l'8 settembre scorso ha devastato il Marocco, radendo al suolo interi villaggi. Il numero delle vittime sale a quasi tremila e intanto prosegue la ricerca dei sopravvissuti.

 

“La comunità marocchina in Trentino e in Alto Adige è molto numerosa e si è attivata subito per raccogliere beni di prima necessità e fondi da mandare nel Paese di origine. Anche i trentini ci stanno aiutando molto, sia le istituzioni che le aziende private - spiega El Hoocine. - Noi abbiamo raccolto tende, materassi, generali alimentari che possono servire alle tante migliaia di persone rimaste senza casa. Il popolo marocchino è forte e piano piano si rialzerà”.

 

Nel frattempo prosegue anche la raccolta fondi organizzata dalla Caritas dell'Alto Adige. “La rete internazionale è presente in Marocco attraverso due Caritas, a Rabat e a Tangeri – spiega Sandra D'Onofrio, responsabile del Servizio cooperazione internazionale della Caritas Alto Adige. - In particolare Rabat è diventata il punto logistico da cui si cerca di capire dove sono i danni maggiori causati dal sisma e quali sono le necessità. E' stata avviata anche una raccolta di materiali necessari alla sopravvivenza– in particolare tende, coperte, medicinali per il primo soccorso, alimentari – che poi vengono distribuite alle popolazioni che hanno perso tutto. Ci sono interi villaggi rasi al suolo, ma il problema sono anche le strade danneggiate, che impediscono di portare gli aiuti”.

 

La Caritas dell'Alto Adige ha avviato una raccolta fondi che sta avendo successo e che prosegue. “Il Marocco – aggiunge – riceve, inoltre, tanta solidarietà anche dai connazionali presenti in Italia”.

 

Drammatica è la situazione in Libia, colpita una settimana fa dalle inondazioni dovute alla tempesta Daniel, che ha causato al rottura di due dighe. Il numero dei morti sale. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che sono stati trovati e identificati i corpi di 3.958 persone e che più di 9.000 persone risultano ancora disperse. Mentre le organizzazioni umanitarie lanciano l'allarme per il rischio crescente di epidemie, resta complicato far arrivare gli aiuti internazionali.

 

“La situazione è molto complicata – conferma D'Onofrio. - Le catastrofi, oltre alla distruzione, portano anche ingiustizie. Accade quando non è possibile intervenire subito per aiutare le persone. Come Caritas siamo in attesa di capire come convogliare gli aiuti in maniera efficace. La nostra raccolta fondi comunque prosegue” conclude.

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