Invasione Ucraina, nessun accordo ma ci sarà un altro incontro tra le delegazioni. Intanto la Russia continua a bombardare nonostante i negoziati

TRENTO. L'immediato cessate il fuoco e il ritiro delle truppe russe, le richieste dell'Ucraina; smilitarizzazione, status neutrale e la Crimea riconosciuta come territorio di Mosca, quanto messo sul tavolo dalla Russia. Queste le indicazioni che emergono dalle trattative negoziali tra le delegazioni che si sono incontrate in una località segreta in territorio bielorusso ma vicinissima al confine con il Paese invaso.

Le diplomazie si sono incontrate in una cittadina sulle rive del fiume Pripyat, territorio bielorusso ma vicinissimo al confine con l'Ucraina. La delegazione di Mosca è stata guidata dall'assistente presidenziale Vladimir Medinsky, ex ministro della Cultura, molto vicino alle posizioni di Putin, mentre quella ucraina dal ministro della Difesa Oleksii Reznikov e dal leader del partito di Zelensky, David Arakhamia. Dopo sei ore di negoziati non è stato raggiunto un accordo, ora le delegazioni rientrano nei rispettivi Paesi per le consultazioni e poi ci sarà un secondo round al confine tra Polonia e Bielorussia.

Intanto il presidente ucraino Zelensky ha firmato la domanda di adesione all'Unione europea ma c'è stata una frenata da Bruxelles. Ma a livello internazionale proseguono i vari contatti per cercare di risolvere la crisi tra Russia e Ucraina. Nel fine settimana l’Unione Europea e altri Paesi occidentali hanno imposto nuove sanzioni per colpire l’economia russa: il valore del rublo è crollato e la borsa di Mosca non ha aperto. Anche la Svizzera ha "in via eccezionale" abbandonato la neutralità per aderire alle sanzioni. 

Anche il mondo sportivo continua a prendere posizione: le Federcalcio di Galles, Scozia, Irlanda, Danimarca, Norvegia, Svizzera e Albania si sono unite a Inghilterra, Repubblica Ceca, Svezia e Polonia nel rifiutarsi di giocare contro la Russia. Il Cio invece ha raccomandato a tutte le federazioni sportive e agli organizzatori di eventi sportivi di non invitare o di impedire la partecipazione di atleti russi o bielorussi alle competizioni. Se non è possibile evitare la partecipazione di atleti russi o bielorussi, il Comitato olimpico internazionale raccomanda di evitare che prendano parte alla competizione in nome dei loro paesi. Infine, la richiesta è quella di non organizzare eventi sportivi internazionali in Russia o Bielorussia.

A trattative in corso tra le delegazioni sul campo sono continuati i combattimenti, soprattutto a Kyiv e Kharkiv, dove ci sono stati pesanti bombardamenti ma le città resistono e sembrano ancora sotto il controllo del governo dell'Ucraina. 

Nel frattempo migliaia di ucraini continuano a scappare: l'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati ha comunicato che sono stati oltre 500 mila i profughi che hanno lasciato il Paese. E anche l'Italia si prepara per l'accoglienza dei richiedenti in fuga dall'Ucraina. In Trentino ci sono già stati i primi arrivi (Qui articolo) mentre Luca Zaia ha spiegato che l'amministrazione regionale è pronta "a chiedere ai veneti le seconde case per ospitare i profughi. Ci tolgono il gas? Non fa nulla lo chiuderemo più spesso'' (Qui articolo).