Guerra in Ucraina, Zelensky da Kyiv assicura: “Siamo ancora qua”. Putin chiede all'esercito ucraino di rovesciare il governo: “Una banda di drogati e neonazisti”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha pubblicato un video dalle strade della capitale Kyiv dopo le voci di una sua possibile fuga: “Siamo ancora tutti qua, proteggiamo la nostra indipendenza, il nostro stato. E continueremo a farlo”
TRENTO. Sono diventate virali nel giro di poche ore le immagini dei cittadini di Kyiv che, vestiti da civili, imbracciano Ak-47 e altre armi da fuoco fornite dalle autorità per partecipare alla difesa della città: i combattimenti nel frattempo sono arrivati nei dintorni e nel centro storico della capitale ucraina, dalle cui strade il presidente Volodymyr Zelensky ha pubblicato un video assicurando “siamo ancora tutti qua”.
Nelle ultime ore era emerso come, dopo l'appello del presidente ucraino a fermare la strage di vite umane che si sta consumando nel Paese, il Cremlino avesse aperto ad un possibile dialogo da tenersi nella capitale biellorussa, a Minsk. Poco dopo però il presidente russo Vladimir Putin ha esortato l'esercito ucraino a rovesciare il governo, che ha etichettato come “una banda di drogati e neonazisti” che avrebbe “preso in ostaggio la popolazione ucraina”.
Le forze russe nel frattempo sono arrivate a Kyiv anche se il grosso delle truppe, secondo il ministro della difesa inglese, sarebbe ancora a circa 50 chilometri dal centro della capitale. In preparazione all'offensiva russa le autorità ucraine hanno fornito circa 18mila armi da fuoco ai cittadini, distruggendo (secondo diverse fonti) i ponti che portano alla città. Secondo fonti statunitensi, dice la Bbc, l'attacco russo in questa fase starebbe “perdendo il suo slancio” e incontrando una resistenza più importante di quanto fosse stato anticipato.
Dopo le voci circolate su una sua possibile fuga dalla capitale, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha pubblicato un video dalle strade di Kyiv, assicurando alla popolazione: “Siamo ancora tutti qua. Stiamo proteggendo la nostra indipendenza, il nostro stato. E continueremo a farlo”. Nel frattempo, secondo quanto riportato dalle Nazioni Unite, il numero di rifugiati in fuga dall'Ucraina si aggirerebbe per il momento intorno a quota 50mila. In Russia invece il governo ha deciso di limitare parzialmente l'accesso a Facebook per aver ristretto alcuni account di media legati al Cremlino, rendendo più difficile per i cittadini esprimere il loro dissenso nei confronti dell'invasione in Ucraina.