Crisi Ucraina, per gli Usa: “L'invasione russa è imminente”. La Nato “preoccupata” che Mosca crei un pretesto per un attacco armato
Secondo il presidente americano Joe Biden: “Gli Stati Uniti hanno ragione di credere che la Russia sia impegnata in possibili operazioni “false flag” che Mosca potrebbe utilizzare per giustificare un'invasione”
TRENTO. Nonostante negli scorsi giorni il Cremlino abbia più volte annunciato l'inizio del ritiro delle truppe dal confine ucraino, la tensione resta molto alta nella giornata di oggi (17 febbraio) mentre l'esercito ucraino accusa i separatisti filo-russi nell'Ucraina orientale di aver sparato colpi di mortai contro un villaggio, danneggiando un asilo, e Mosca espelle dalla Russia il vice ambasciatore americano Bart Gorman.
In generale il presidente americano Joe Biden ha ribadito che il rischio d'invasione russa dell'Ucraina in questa fase rimane “molto alto”, sottolineando che Mosca non ha ancora ritirato le proprie forze dal confine ucraino e che gli Stati Uniti hanno ragione di credere che la Russia sia impegnata in possibili operazioni “false flag” che Mosca potrebbe utilizzare per giustificare un'invasione. “Tutte le indicazioni che abbiamo al momento – ha detto il presidente Usa – ci dicono che i russi sono preparati per attaccare l'Ucraina. A mio avviso succederà nei prossimi giorni”.
Già nelle scorse ore, dice il Guardian, il primo ministro inglese Boris Johnson ha descritto l'attacco all'asilo nell'Ucraina orientale come “un'operazione false flag” portata avanti per gettare discredito sugli ucraini. Rispondendo alle domande dei giornalisti anche il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha detto di essere “preoccupato” che la Russia stia creando un pretesto per un attacco armato contro l'Ucraina.
Al confine orientale, dice il Washington Post, l'esercito ucraino avrebbe segnalato 29 violazioni del cessate il fuoco prima di mezzogiorno. Da parte sua il governo russo ha dichiarato nuovamente di non avere piani per invadere l'Ucraina, sottolineando però all'interno del documento che contiene le richieste in termini di sicurezza inviate a Washington, in base a quanto emerso finora, che gli Stati Uniti non avrebbero dato una “risposta costruttiva” alle richieste di Mosca. La Russia sarà costretta a reagire, sarebbe scritto all'interno del documento, anche implementando misure di carattere “tecnico-militare” se gli Stati Uniti non forniranno garanzie di sicurezza al Paese.
Nel frattempo il Dipartimento di Stato americano ha confermato l'espulsione del vice ambasciatore americano a Mosca Bart Gorman, parlando di un'azione "non provocata" e di un "passo di escalation". Ora più che mai, ha detto un portavoce del Dipartimento, è fondamentale che i nostri Paesi abbiano il necessario personale diplomatico sul posto, per facilitare le comunicazioni tra i nostri governi.