"50 licenziamenti? Preoccupa, ma è difficile fare previsioni sul futuro dell'automotive", il direttore di Confindustra Negri: "L'elettrico è il mercato del domani"
Ad analizzare il momento di crisi internazionale del settore automotive, che si ripercuote anche sulle imprese locali, è il direttore di Confindustria Alto Adige Josef Negri: "Importante dare forza all'innovazione, ma anche semplificare le procedure burocratiche per aiutare le imprese ad incrementare la loro produttività"
BOLZANO. "Ogni scelta di questo tipo presa da un impresa rappresenta indubbiamente un segnale preoccupante, però ora è difficile valutare quale sarà l'evoluzione dei prossimi mesi nel settore automotive, dal momento che questa dipende da scelte e dinamiche a livello anche internazionale". Questo il pensiero del direttore di Confindustria Alto Adige Josef Negri dopo l'annuncio, nella giornata del 9 gennaio, di cinquanta licenziamenti nell'azienda Intercable Automotive Solutions di Brunico, specializzata in componentistica per auto.
Ad esprimere "forte preoccupazione" per l'accaduto sono anche i sindacati Cgil Agb, Sgb Cisl e Uil Sgk che specificano come a preoccupare siano proprio le ripercussioni della crisi su scala internazionale del settore automobilistico, che si fa sentire evidentemente anche in Alto Adige. "Le categorie stanno monitorando la situazione e si impegneranno per garantire la tutela dei lavoratori – spiegano le sigle – e sono in corso le assemblee con gli operai, mentre martedì 14 gennaio si terrà l’incontro con l’azienda per aprire un tavolo di confronto".
Andando alla radice del problema, il dibattito sulla crisi europea del settore automotive è più che mai acceso e sul tavolo ci sono temi di stringente attualità, tra tutti l'accelerazione sulla transizione energetica dell'Unione Europea che condiziona per forza di cose il mercato, la "concorrenza" di potenze come la Cina e gli Stati Uniti e gli esigui investimenti nell'ambito dell'innovazione. Guardando nello specifico al "caso Germania", la crisi dell'auto tedesca interessa particolarmente l'Italia proprio in virtù del forte "legame" tra i due Paesi: l'Italia infatti è uno dei principali partner della Germania soprattutto per quanto riguarda la produzione della componentistica.
Ma quali sono le ripercussioni di questo "macrosistema" sulle imprese locali direttamente coinvolte nell'industria automobilistica? Ad analizzare il momento è proprio il direttore di Confindustria Alto Adige Josef Negri, che pone subito l'accento sull'importanza di un settore che coinvolge direttamente, in provincia, "almeno una decina di aziende e circa 5 mila lavoratori".
"Il settore automotive è stato, è e sarà in futuro molto importante per l'economia altoatesina proprio per il gran numero di imprese e di lavoratori che coinvolge" dichiara Negri che affronta subito il tema della transizione green, specificando come tutte le realtà sul territorio già da tempo si siano orientate verso "il mercato del futuro, rappresentato dall'elettrico".
Ad essere osservato è come, negli ultimi mesi, questo mercato abbia registrato un notevole rallentamento su scala europea, addirittura del 30-40 per cento, e come questo si rifletta per forza di cose anche sull'industria locale, dal momento che le aziende riforniscono proprio i principali marchi internazionali. "Questo andamento negativo ha creato inoltre una fisiologica incertezza nei consumatori – osserva Negri – e chiaramente a livello europeo dovranno essere prese scelte opportune per rafforzare la produttività delle imprese nell'ottica di una maggior competitività internazionale".
Ma quale, dunque, la "ricetta" per immettere nuova linfa in questa fase di stallo? "La transizione green, anche industriale, deve essere resa possibile e si deve partire da un'apertura 'tecnologica', lasciando spazio all'innovazione, e proprio la mobilità elettrica da questo punto di vista rappresenterà un ambito importantissimo. Le stesse imprese altoatesine, ne sono convinto, potranno dare un contributo notevole su questo fronte".
Il direttore di Confindustria Alto Adige si sofferma poi sui temi cardinali per un cambio di marcia: "È fondamentale dare forza all'innovazione supportando l'apertura alle nuove tecnologie, ma anche e soprattutto un impegno per la semplificazione delle procedure burocratiche, aspetto fondamentale per aiutare le imprese ad incrementare la loro produttività: questo deve avvenire a livello europeo, nazionale ma anche locale".
Infine Josef Negri osserva come, nonostante il mercato attualmente non stia restituendo "i numeri attesi", la linea da seguire sia quella di accompagnare la transizione green anche a livello industriale, "lasciando libertà alle imprese di trovare soluzioni adeguate alla loro forza innovativa, seppur al momento sia abbastanza difficile prevedere quello che succederà in futuro, dal momento che l'evoluzione del mercato è vincolata a dinamiche, e a scelte anche politiche, su scala internazionale".