Gli insegnanti con diploma magistrale diffidano Ugo Rossi
Il sindacato Delsa pronto allo scontro se la Provincia non rispetterà la sentenza del Consiglio di Stato
TRENTO. "Si preferisce affidare incarichi agli insegnanti per poi disdirli a metà anno, piuttosto che inserire i ricorrenti a pettine con i laureati dove dovrebbero stare. Un danno che si riverbererà inevitabilmente su tutti: docenti, scuole, alunni". A parlare è Mauro Pericolo, presidente di Delsa. Sembrava infatti stesse giungendo a termine l'odissea degli insegnanti con diploma magistrale conseguito ante 2001/2002 vista l'ordinanza cautelare emanata dal Consiglio di Stato il 5 agosto scorso che aveva disposto la sospensione della sentenza del Tar di Trento che qualche mese fa aveva negato loro l'inserimento con riserva nella graduatoria di quarta fascia trentina. E invece la Provincia avrebbe disposto solo un inserimento “temporaneo” dei 168 ricorrenti trentini, in attesa del pronunciamento definitivo del Consiglio di Stato che avverrà a novembre.
Il 29 agosto Mauro Pericolo, presidente del sindacato autonomo Delsa, e molti dei 168 maestri con diplomi magistrali trentini che avevano fatto ricorso, si sono riuniti in Regione per decidere il da farsi. "Siamo pronti a richiedere un intervento prefettizio con la nomina di un commissario ad acta che prenda tutti i necessari provvedimenti al fine di dare immediato seguito all'ordinanza emessa il 5 agosto dal Consiglio di Stato a beneficio dei nostri ricorrenti", ha detto Pericolo. "La Provincia di Trento invece che dare seguito all'ordinanza, infatti, che ha disposto l'inserimento cautelare dei nostri 168 ricorrenti maestri diplomati magistrali trentini nella IV fascia delle graduatorie trentine, ha preferito dare una sua personale interpretazione all'ordinanza, di fatto disapplicandola" ha dichiarato il Presidente di Delsa.
"Le nomine avverranno come se nulla fosse stato – ha aggiunto – attingendo a quella stessa quarta fascia in odore di illegittimità, in attesa del pronunciamento definitivo del Consiglio di Stato che avverrà a novembre”. Eppure, a ben vedere, il Consiglio di Stato nella propria ordinanza avrebbe esplicitato che "la Provincia di Trento non può atteggiarsi in maniera diversa dal nazionale" e che la funzione cautelare dell'ordinanza sarebbe stata quella di "permettere ai docenti ricorrenti di assumere contratti a tempo determinato e indeterminato". Dura la presa di posizione di Delsa: "La decisione sotto il profilo tecnico è grave – ha aggiunto Pericolo - ma sotto quello politico è a dir poco inspiegabile. Per questo chiediamo che venga fatto un passo indietro prima di una figura senza precedenti anche sul piano nazionale".
L'appello è proprio quello di un immediato cambio di rotta finché si è in tempo, prima dell'inizio delle lezioni, visto che i dati dei ricorrenti sono già perfettamente inseriti nel database provinciali essendo essi alle dipendenze della Provincia autonoma di Trento da anni e avendo tutti proposto ancora un anno fa la domanda di inserimento in graduatoria entro i termini previsti”. Per questa ragione ai 168 ricorrenti sembra irricevibile la richiesta della Provincia di ripresentare la domanda di inserimento nelle graduatorie a partire da oggi.
A questo punto la Delsa minaccia di ricorrere all'intervento di un prefetto, come già avvenuto nella regione Piemonte per la stessa ragione, dove i dirigenti preposti sarebbero stati tutti sollevati dai loro incarichi ad opera del commissario che ha poi disposto l'inserimento dei ricorrenti in attesa dell'udienza di merito. Delsa ha, infine, annunciato che ha già pronte le richieste di risarcimento. “Una volta conclusa questa vicenda – conclude Pericolo - sarà chiesto conto del danno grave, professionale ed emotivo, dovuto alla precarietà assoluta di questi docenti, portata alle estreme conseguenze da questa giunta".