Contratto metalmeccanici, è scontro. Ianeselli: "De Laurentis è un quaquaraquà". La replica: "Ti denuncio"
La Cgil contro il presidente degli Artigiani che ha ritirato la firma dal contratto sui metalmeccanici: "E' inaffidabile e scorretto". Lui risponde: "Ammetto la leggerezza ma la base è contraria"
TRENTO. “Gli artigiani trentini sono normalmente persone serie ma il loro presidente si comporta come un quaquaraquà”. Franco Ianeselli della Cgil è su tutte le furie e sbotta contro Roberto De Laurentis. “Io sono una persona corretta, non accetto questi attacchi alla mia persona”, risponde il numero uno degli artigiani che minaccia querela: “Io non ho mai denunciato nessuno nella mia vita ma ci sto seriamente pensando, anche per tutelare la mia onorabilità”
La questione è questa: ieri Assoartigiani comunica che ha cambiato idea, che l'accordo sul contratto provinciale dei metalmeccanici è per loro carta straccia, che non lo applicheranno perché hanno fatto i conti e costa troppo. “Ma se hanno avuto sette mesi di tempo per fare i conti – afferma Ianeselli – questa si chiama superficialità, si chiama inaffidabilità”.
L'accordo siglato il 19 settembre scorso prevede tra le altre cose un aumento di 50 euro al mese, e questo impegno economico sembra aver provocato la rivolta della base di De Laurentis che è corso a fare marcia indietro rimangiandosi la parola e la firma. I conti li hanno fatti i suoi associati “che hanno sconfessato nei fatti il loro capo”, aggiunge qualcuno del sindacato.
“Ho sempre mantenuto toni corretti – dice Ianeselli – ma questa cosa mi ha portato all'esasperazione. Il presidente De Laurentis si è comportato scorrettamente dimostrandosi inaffidabile e inattendibile, anche in quel caso si è rimangiato la parola data, e non è la prima volta. Una persona scorretta, e questa è la conferma”.
Ma se Roberto De Laurentis annuncia querela, anche il sindacato assicura che percorrerà le vie legali: “Siamo pronti a intraprendere ogni azione per difendere l'accordo. Non si possono prendere in giro 4 mila lavoratori dicendo abbiamo scherzato”.
De Laurentis non dice che un mese fa aveva scherzato, ammette però la “leggerezza”. Non da parte sua ma dei suoi uffici: “Ho avuto il via libera e ho deciso per il sì all'accordo, salvo poi accorgermi che per i nostri associati i termini dell'intesa sono insostenibili”.
Infatti, all'indomani della firma dell'accordo De Laurentis era soddisfatto. Al nostro giornale aveva rilasciato questa convinta dichiarazione: "Come artigiani abbiamo sotto controllo la contabilità delle nostre aziende del settore metalmeccanico, delle quali conosciamo l'andamento economico e quindi utili e perdite. Abbiamo quindi realizzato una serie di studi. Se ci sono utili riteniamo che anche il lavoratore abbia diritto a parteciparvi. Ecco quindi che in questa fase in cui il mercato del metalmeccanico funziona è diventato prioritario riuscire a far partecipare agli utili delle aziende anche i dipendenti".
Dipendenti che però, dopo l'illusione di vedersi aumentato lo stipendio di 50 euro al mese, sono stati lasciati al palo. E a leggere il comunicato delle categorie sindacali dei metalmeccanici, sono piuttosto arrabbiati: “La disdetta unilaterale del contratto è di intollerabile e inaudita gravità. In questo modo, solo a poche settimane dalla firma, l'Associazione artigiani della provincia di Trento dà uno schiaffo in faccia a 4 mila lavoratori che con questo accordo vedevano, dopo 15 anni, migliorate le loro condizioni retributive e i loro diritti”, scrivono le tre sigle metalmeccaniche di Cgil, Cisl e Uil.
“A questo punto – continuano con amara ironia – è lecito chiedersi con quanta attenzioni e competenza l'Associazione artigiani abbia partecipato al tavolo contrattuale”.
"Non potevo fare altro - replica De Laurentis - potevo far finta di nulla come di solito fanno la politica e il sindacato o comportarmi da persona seria e tornare sui miei passi e ammettere l'errore". Ianeselli non ci sta: "Non ci si comporta così, la base di una trattativa è la correttezza, il rispetto reciproco degli interlocutori e delle persone che in quel momento si rappresentano e per le quali si sta lavorando. La scorrettezza di De Laurentis è ancora più grave se si considera che la notizia della sua decisione l'abbiamo appresa dal sito internet dell'associazione Artigiani. Non ci ha nemmeno avvertiti chiamandoci direttamente".