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Tassullo Materiali, altri 27 esuberi entro fine anno

Cgil, Cisl e Uil e il curatore fallimentare hanno trovato un accordo e non saranno 32 gli esuberi. Azione necessaria per continuare l'attività provvisoria e mantenere il valore dell'azienda sul mercato. L'allarme dei sindacati: "Serve un acquirente entro fine anno per garantire la sopravvivenza della Tassullo Materiali"

Di Luca Andreazza - 28 settembre 2016 - 18:49

TRENTO. Piccolo sussulto per la Tassullo Materiali. I tagli dei posti di lavoro saranno 27 e non 32 come inizialmente stabilito. L'accordo, scaturito dopo l'incontro fra le le tre sigle sindacali Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil e il curatore fallimentare Alberto Bombardelli, sarà esecutivo da dicembre.  

 

I tagli previsti riguardano 19 impiegati e 8 operai; 19 esuberi (15 impiegati e 4 operai) sono negli stabilimenti di Tassullo e Mollaro, mentre 8 nello stabilimento di Solferino, in provincia di Mantova, che verrà chiuso.

 

“E' una decisione triste ma di fronte alla quale non c'erano alternative – ammettono i segretari Maurizio Zabbeni, Fabrizio Bignotti e Gianni Tomasi -. Siamo comunque riusciti a limare gli esuberi previsti, riducendoli da 32 a 27 e abbiamo ottenuto l'impegno, scritto nell'accordo, che in caso di acquisizione del gruppo e dunque pieno ripristino dell'attività, questo personale possa essere riassunto prioritariamente”.

 

La Tassullo Materiali è stata dichiarata fallita su richiesta della Procura e dei creditori Sts Polistiroli, Edonet e Buzzi Unicem nel luglio scorso. Già nel 2015 l'azienda nonesa era passata da 125 a 75 dipendenti per far fronte alla contrazione del fatturato. Il rosso di 22,60 milioni di euro aveva spinto la società a presentare domanda di concordato con riserva. Ma visto il conto, la richiesta venne respinta e avviata la procedura fallimentare, sancita dalla pratica 64/2016.

 

Sempre il Tribunale ha disposto l'esercizio provvisorio e la continuazione dell'attività per una migliore allocazione sul mercato degli assets per mantenere il valore aziendale. Ora il Tribunale aveva richiesto una riduzione dei costi per mantenere l'appetibilità dell'azienda tagliando i posti di lavoro non indispensabili al mantenimento della ridotta attività svolta.

 

Tre aste però sono già andate deserte e all'orizzonte non si vede ancora nessuna soluzione, se non qualche manifestazione informale di interesse, e intanto il tempo corre, soprattutto in vista dell'aggiornamento dello stato passivo fissato per il 12 gennaio del prossimo anno. "E' sconfortante e anche allarmante che nessuna cordata imprenditoriale trentina si sia fatta avanti per rilevare gli assets della Tassullo Materiali – accusano Zabbeni, Bignotti e Tomasi -. Noi stiamo facendo tutto il possibile per mantenere in piedi questa realtà, ma è assolutamente necessario che il tessuto imprenditoriale batta un colpo e che anche la Provincia imprima, per quanto possibile, un'accelerazione. Se non si arriverà in tempi ragionevolmente rapidi ad un subentro, si arriverà alla chiusura definitiva”.

 

Per i sindacati è necessario trovare un acquirente, entro la fine di novembre, per evitare i licenziamenti e poter contare ancora su un ulteriore anno di cassa integrazione.

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