Resort di lusso sul Garda "bocciato" dalla Procura: "Area wellness e sala buffet realizzate su volumi non autorizzati"
La Corte di Cassazione annulla l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Verona sul sequestro di parte del resort di lusso ad Albisano: l’opera, secondo la Procura, sarebbe stata realizzata in difformità dai permessi edilizi e paesaggistici
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TORRI DEL BENACO. Non si placano le polemiche e i risvolti legali e ambientali intorno al resort di lusso ad Albisano di Torri, affacciato sul Lago di Garda.
Il caso era stato anche al centro di un'inchiesta della trasmissione Report su Rai3 e continua a far discutere: le indagini sono partite dopo un esposto dell'associazione "Italia Nostra" e sono state condotte dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Venezia, con il supporto di perizie tecniche.
“La richiesta di annullamento - sosteneva Italia Nostra - nasce dal fatto che la costruzione a nostro giudizio è in contrasto con la legge urbanistica in quanto priva del nulla osta preventivo e obbligatorio della Soprintendenza". E aggiungevano, "la costruzione della struttura turistica comporterà gravi danni sia paesaggistici che ambientali in quanto causerà un sovraccarico al collettore compromettendo ulteriormente la già precaria funzionalità".
Il 20 febbraio 2025 la Terza sezione della Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l'ordinanza del Tribunale del riesame reale di Verona che aveva rigettato la richiesta di sequestro preventivo promossa dalla Procura di Verona di consistenti porzioni dell'immobile, un prestigioso resort di lusso.
"L'opera alberghiera", si legge in una nota della Procura diffusa da L'Arena, "sarebbe stata realizzata in difformità rispetto a quanto assentito nei titoli edilizio e paesaggistico, in un'area sottoposta a numerosi e stringenti vincoli".
Quelle che sarebbero, secondo la Procura, opere non autorizzate sotto il profilo paesaggistico ed edilizio, sono "volumi eccedenti per complessivi 4.316 metri cubi, più precisamente pari a 1.250 metri cubi relativi ad interrato sotto la piscina ed ulteriore metratura, pari a 3.066 metri cubi, relativi per la maggior parte ad un piano della struttura adibito ad area Welness e sala buffet".
Ora spetterà al Tribunale valutare se siano state effettivamente violate le norme edilizie e ambientali.