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Nessuno vuole lavorare al nuovo Centro per i disturbi psichici dei giovani: "I candidati hanno rinunciato all'assunzione". L'Apss costretta ad un nuovo concorso

L'Apss si è rivolta alla graduatoria dell’ultimo concorso pubblico, composta solo da candidati specializzandi, che però hanno tutti rinunciato alla proposta di assunzione per il nuovo centro di Arco. La struttura è di fondamentale importanza per riuscire a far fronte problematiche complesse e in continuo aumento fra i giovani 

Di Giuseppe Fin - 21 gennaio 2025 - 05:01

TRENTO. Un'unità di crisi per adolescenti, una struttura residenziale per la presa in carico multidisciplinare rivolta a giovani che soffrono di gravi sintomi psicologici, per i quali l'assistenza ambulatoriale non è sufficiente.

Il progetto di primo livello che sta nascendo ad Arco era stato annunciato nel 2022, ma ora che la struttura è pronta, manca il personale. Non ci sono professionisti disposti a lavorarci. È l'ennesima situazione in cui, purtroppo, la carenza di personale sta mettendo a dura prova la sanità trentina di fronte a una tematica diventata una vera e propria emergenza.

Qualcuno l'ha definita la “pandemia del futuro”, ma è ormai realtà. Sono migliaia in Trentino le persone afflitte da disturbi psichici, e negli ultimi anni si è osservata una crescita significativa delle diagnosi che riguardano i giovanissimi. Una complessità che ha obbligato gli esperti a riformare un sistema che non è più sufficiente.

 

I dati mostrano chiaramente un’impennata dei casi nell'arco di circa 10 anni. Se nel 2015 gli accessi ai servizi di psichiatria per i ragazzi dai 14 ai 24 anni erano 216 all’anno, oggi si stima che nel 2024  sono stati oltre 400 i giovani utenti presi in carico. Lo stesso aumento si osserva nella fascia di età dai 25 ai 35 anni, con 306 utenti nel 2015, che sono saliti a 498 nel 2024.

 

“I servizi dedicati al sostegno dei giovani utenti devono modificarsi, devono cambiare, devono diventare maggiormente capaci di attingere a risorse, competenze e culture variegate”, aveva spiegato a Il Dolomiti a novembre dello scorso anno Claudio Agostini, direttore del Dipartimento Transmurale di Salute Mentale dell'Apss. “Una sfida che cerchiamo di affrontare anche con l'apertura, fra pochi mesi, ad Arco del primo 'Centro crisi adolescenti', un tentativo di dare risposte diversificate. La scelta di un centro extraospedaliero è finalizzata a creare un luogo meno rigido, che possa consentire una migliore interlocuzione.”

 

Purtroppo, ora questo nuovo centro fatica a partire, visto che, come sta accadendo in molti altri servizi, l’impossibilità di trovare professionisti sta creando problemi.

 

Pochi giorni fa, l'Azienda sanitaria è stata costretta a pubblicare d'urgenza un concorso pubblico per esami per la copertura a tempo pieno e indeterminato di 2 posti di Dirigente medico – disciplina Neuropsichiatria infantile, con assegnazione proprio al Centro Crisi Adolescenti e Giovani Adulti di Arco. Si spiega che i professionisti non sono stati reclutati perché hanno tutti rinunciato alla proposta di assunzione presso tale sede.

 

Per questo motivo, per l'Azienda è stato urgente indire un nuovo concorso pubblico per formulare una nuova graduatoria, dalla quale attingere per il reclutamento delle due unità ancora necessarie al completamento dell’equipe multidisciplinare del nuovo Centro.

 

L'obiettivo della nuova struttura è quello di dare una risposta trasversale a una problematica complessa. Purtroppo, il disagio adolescenziale può manifestarsi in molti modi, ma questa struttura specializzata dovrebbe consentire di intervenire in maniera più puntuale sui casi che non possono essere gestiti dalla nostra rete territoriale. Ecco perché è necessario agire in fretta.

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