Aggressione transfobica a Trento: "Il clima in città sta diventando insostenibile". Arcigay convoca una manifestazione: "Non rimarremo immobili e inerti"
Una manifestazione per dire no alla violenza transfobica: in risposta alla grave aggressione a una poliziotta trans, Arcigay del Trentino convoca una manifestazione a Trento per martedì 25 febbraio alle 18
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TRENTO. "Arcigay del Trentino esprime profonda solidarietà nei confronti della poliziotta trans aggredita da tre ultras la notte tra il 14 e 15 febbraio: l’episodio è di gravissima e dichiarata violenza transfobica, dato che gli assalitori, fascisti del gruppo Nuova Guardia, avevano l’intenzione di "punire" la vittima, che si sarebbe "meritata" il pestaggio in quanto persona trans".
Queste le parole con cui si apre la nota stampa dell'Arcigay del Trentino, che ha annunciato l'organizzazione di una manifestazione proprio a Trento martedì sera (25 febbraio) "per fare muro, per prendere una posizione chiara e visibile".
"Appare chiaro come il clima, in città come altrove, stia diventando insostenibile: chiunque si sente in libertà di offendere, aggredire, attentare alla libertà di chi sta intorno; le persone LGBTQIA+ stanno subendo attacchi odiosi, nel silenzio delle istituzioni provinciali e nazionali. La comunità trans in particolare subisce il colpo più duro, con le politiche trumpiane che persino da Oltreoceano riecheggiano anche in Europa".
"Gli eventi - dice il comunicato - si stanno accumulando a una velocità allarmante, ognuno grave e ognuno sintomo di discriminazione a livello sistemico. È un’iniquità autorizzata dagli innumerevoli discorsi d’odio più o meno esplicito, come anche dall’omertà colpevole di chi governa: ricordiamo bene che l’Assessora alle Pari Opportunità della Provincia di Trento aveva dato disponibilità per un confronto con noi sul tema dei diritti, ma nessun seguito è stato dato a questa possibilità, caduta nel vuoto come tante altre promesse al suono di 'Lasciateci lavorare'. Rimanere in silenzio davanti alla violenza rende complici. Per questo, vista la chiara provenienza degli assalitori dalle fila degli Ultras che animano la curva, prendiamo atto con favore delle dichiarazioni del Presidente del Trento Calcio ma pretendiamo che alle dichiarazioni seguano i fatti e che non sia più data agibilità alle formazioni fasciste nel tifo trentino".
"Siamo vittime di questi attacchi, ma non rimarremo immobili e inerti: esigiamo - prosegue la nota - di poter esistere senza chiedere il permesso, ci riprendiamo i nostri spazi, ci riprendiamo il diritto di muoverci senza paura e in piena libertà. Ci ribelliamo alla violenza e alla discriminazione".
"Ci sentiamo profondamente scossɜ e indignatɜ davanti ad un atto squadrista così violento - ha aggiunto Shamar Droghetti, presidente di Arcigay del Trentino -. Questo episodio è il sintomo di un clima di odio che, purtroppo, sta prendendo piede non solo nella nostra città ma in tutto il territorio. È estremamente preoccupante constatare il silenzio assordante della Giunta Provinciale. Non possiamo permettere che l’odio prenda il sopravvento: per questo chiediamo alla cittadinanza tutta di essere con noi al presidio di martedì 25 febbraio".