Inchiesta Benko, l'ordine dei giornalisti sospende Barzon (ex consigliere personale del sindaco di Bolzano). Per la procura: ''Partecipe dell'organizzazione e uomo di fiducia di Hager''
Mentre la politica si difende a testuggine e nessuno fa un passo indietro (addirittura la Lega conferma che ricandiderà tra pochi mesi la sindaca Santi ora agli arresti domiciliari) il consiglio dell'ordine dei giornalisti dà seguito a quanto sta emergendo dalla magistratura
TRENTO. ''Il Consiglio dell’Ordine regionale dei giornalisti del Trentino-Alto Adige/Südtirol, riunito in seduta straordinaria, ha deciso oggi la sospensione dall’Albo dei giornalisti (Elenco pubblicisti) di Lorenzo Barzon, in applicazione dell’art. 39, comma 2, della legge n. 69/63. La sospensione è relativa al procedimento penale nei suoi confronti avviato dalla Magistratura e che ha portato alla misura cautelare degli arresti domiciliari''. Questa la decisione presa dall'Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige nei confronti di Lorenzo Barzon, giornalista pubblicista altoatesino al centro dell'inchiesta condotta dai carabinieri e dalla guardia di finanza e coordinata dalla Dda della procura di Trento sul caso Benko.
Una vicenda che sta sconvolgendo il sistema politico e imprenditoriale locale con 77 persone indagate e 9 agli arresti domiciliari. Per l'accusa si sarebbe costituita una vera e propria associazione a delinquere (qui ricostruzione della vicenda) con la vertice della piramide il magnate austriaco, ormai da tempo al centro di inchieste e crac finanziari in molti paesi, sotto di lui la coppia formata dall'altoatesino Heinz Peter Hager e dall'arcense Paolo Signoretti e ancora dello stesso capo di accusa devono rispondere la sindaca di Riva del Garda Cristina Santi, gli altoatesini, architetti Andrea Saccani e Fabio Rossa, dello studio “Area 17”, l'ex senatore e sindaco di Dro Vittorio Fravezzi, la direttrice dell’ufficio “Gestione del territorio” del Comune di Bolzano, Daniela Eisenstecken, e il giornalista pubblicista Lorenzo Barzon (qui gli indagati e gli arrestati 'eccellenti').
Il caso del giornalista Barzon è stato analizzato in queste ore dal consiglio dell'ordine dei giornalisti che ha deciso di ''sospenderlo dall'Albo''. Per la procura Barzon sarebbe stato ''partecipe dell'organizzazione e uomo di fiducia di Hager del quale eseguiva pedissequamente gli ordini e al quale forniva consigli sulle manovre da adottare per perseguire i loro illeciti propositi inserito nel contesto istituzionale altoatesino, divenendo consigliere personale del sindaco di Bolzano, ha messo stabilmente a disposizione del sodalizio il proprio contributo, riuscendo a raccogliere una gran mole di informazioni interne alla pubblica amministrazione, condizionandone, in alcune circostanze, le scelte così da favorire gli interessi dell'associazione a delinquere''.
A Barzon viene anche imputata la messa a disposizione della sua casa per gli incontri della ''consorteria''. ''Appare significativa - spiega la procura - la circostanza che, a fronte del timore del sindaco di Bolzano che Barzon possa spostarsi in un altro partito sia lo stesso Hager a tranquillizzarlo, indicandolo come persona di fiducia''. E ci sarebbero, poi, delle attività compiute verso testate giornalistiche (e la scelta di quali testate online favorire) anche qui con scopi di favorire e spingere attività e propositi della 'piramide' Benko. Al momento, quindi, mentre la politica non si azzarda a ''sospendere'' nessuno e anzi conferma piena fiducia negli indagati e negli arrestati (addirittura con la Lega che si dice pronta a ricandidare la sindaca Santi tra pochi mesi, qui la posizione della sindaca) dall'ordine dei giornalisti arriva un primo segnale di risposta alle indagini della magistratura. Ovviamente in attesa che la giustizia faccia il suo corso.