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Flussi umidi (e inquinati) dalla Pianura Padana, peggiora la qualità dell'aria in Trentino: livello 'scadente' da Trento a Riva. L'analisi

In attesa delle piogge previste a partire da venerdì, la mancanza di precipitazioni registrata nelle ultime settimane (l'ultima rilevazione alla stazione di Trento Laste è stata il 19 gennaio) sta facendo sentire i suoi effetti: “Da ieri – dice a il Dolomiti Giacomo Poletti – è entrata sul nostro territorio aria inquinata proveniente dalla Pianura Padana, spinta verso il Trentino dai venti da sud”

Foto a sinistra di Giacomo Poletti
Foto a sinistra di Giacomo Poletti
Di Filippo Schwachtje - 06 febbraio 2024 - 13:23

TRENTO. Da Trento a Rovereto fino a Borgo Valsugana e all'Alto Garda: in buona parte del Trentino l'indice di qualità dell'aria nella giornata di lunedì (5 febbraio) ha segnato un livello 'scadente' sul nostro territorio, a causa dello sforamento del limite di concentrazione di 50 µg/m3 relativo alle polveri sottili (Pm10). E la situazione, dice a il Dolomiti l'ingegnere ambientale e membro di Meteo Trentino Alto Adige Giacomo Poletti, è destinata probabilmente a rimanere la stessa fino a venerdì, quando l'ingresso di una perturbazione sul territorio provincialelaverà”, per così dire, l'aria, riportando le concentrazioni di inquinanti a livelli inferiori

 

“In poche parole stiamo osservando gli effetti dell'alta pressione che da settimane sta caratterizzando il nostro meteo – dice Poletti –, creando una sorta di catino unico con la Pianura Padana a causa del ristagno d'aria negli strati bassi favorito dall'inversione termica. Flussi umidi da sud hanno portato nella giornata di ieri concentrazioni di inquinanti di origine artificiale dalla Pianura fino alla val d'Adige. Si tratta di una situazione che, in condizioni meteorologiche come quelle che stiamo vivendo, può risultare ricorrente”. Ed allargando lo sguardo alle prospettive di cambiamento a livello climatico, è probabile che le situazioni di ristagno invernale tenderanno ad aumentare nel corso degli anni per la presenza di anticicloni subtropicali (Qui Articolo). 

 

“Sul fronte dell'inquinamento dell'aria – continua l'esperto – la situazione dovrebbe risolversi a partire da venerdì, con l'arrivo della pioggia che a Trento manca dal 19 gennaio. Fino a giovedì le condizioni rimarranno grosso modo quelle odierne, con foschia negli strati bassi, umidità e temperature ancora decisamente alte per la stagione seppur in lieve calo. Basti pensare che la minima oggi a Costalta (a 1.926 metri di quota) è stata di 3,8 gradi sopra lo zero, sulla Paganella (a 2.125 metri) di 3,6 (ieri la colonnina di mercurio si era addirittura fermata a +4,8 gradi, un valore da record). Con venerdì invece comincerà a piovere già dall'inizio della mattina, continuando poi, senza fenomeni particolarmente intensi, fino a tutta la giornata di sabato”. 

 

La quota neve rimarrà piuttosto alta (inizialmente a 1700/1800 metri e poi in calo sui 1300/1500 metri): “A 2000 metri però – conclude Poletti – si prevedono buoni accumuli, tra i 30 ed i 60 centimetri. Nei giorni successivi è in arrivo un leggero vento da nord con un calo delle temperature verso i valori medi stagionali. Dopo domenica, al momento non sono previste precipitazioni fino a mercoledì della settimana prossima, con possibilità di un po' di dinamismo a seguire. Allargando lo sguardo alla situazione attuale, si vede come il Trentino si trovi per poco fuori dalla 'bolla' di siccità che la continua ingerenza dell'anticiclone africano ha provocato nel Mediterraneo, dalla Spagna al Marocco fino alla Catalogna, dove le autorità hanno già attivato un piano di razionamento delle risorse idriche”.

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