Autovelox, è caos totale tra regole scritte male, multe 'illegali' e ricorsi che impazzano: il caso di Pergine e l'associazione che vuole 'diffidare' il sindaco Oss Emer
C'è grande confusione nei comuni dove sono installati autovelox: la Cassazione ha creato scompiglio decretando che l'apparecchiatura deve essere non solo "approvata" ma anche "omologata" dal Ministero. Eppure non esistono regole per farlo e così si stanno creando cortocircuiti inevitabili: uno di questi, a Pergine Valsugana
TRENTO. Gli autovelox devono essere omologati. E in Italia non solo nessuno lo è, ma nessuno può esserlo. Gli splendidi paradossi tricolori.
E allora che si fa? Qualche sindaco ha fatto disattivare i rilevatori fissi in attesa di più precise indicazioni “dall’alto”, altri continuano stoicamente a tenerli attivi e continuano a comminare multe sulla base di quegli autovelox. Ma quelle multe si possono ancora dare? Non si sa. O meglio, ci si trascina in una “zona grigia” in cui sembra valere tutto e il contrario di tutto.
L’epicentro di questo terremoto, almeno dalle nostre parti, è Pergine Valsugana. Il Giudice di pace della città infatti ha annullato la sanzione comminata ad un cittadino dall’autovelox fisso lungo la Ss47, all’altezza dell’uscita Pergine Centro. Apriti cielo.
Il caso non è certo solo trentino: si parla, potenzialmente, di milioni di euro “in ballo” e di una situazione che potrebbe vedere migliaia di ricorsi presentati e di sindaci in guai grossi.
Insomma, una situazione davvero ingarbugliata.
ALTVELOX, ASSOCIAZIONE ALL’ATTACCO FRONTALE.
“A dire la verità la situazione è molto chiara: sono gli amministratori ad avere le idee ingarbugliate”. Esordisce così sulla questione Gianantonio Sottile, presidente di Altvelox.
Cos’è Altvelox? Si tratta dell’associazione nazionale tutela utenti della strada, la sua base operativa è a Belluno, e in questi giorni (anzi diciamo pure da sempre) è in primissima linea nel combattere la battaglia “contro” l’utilizzo degli autovelox.
“Gli autovelox installati in Italia sono illegali. Tutti. Perché nessuno è omologato. Con quello strumento che non è legale, vengono emesse multe. Quindi anche quelle multe non sono legali. E i sindaci che continuano ad utilizzarli commettono un reato contro i cittadini e creano pure un danno all’erario, considerati i tantissimi ricorsi che possono essere presentati contro le amministrazioni locali e l’affollamento dei tribunali. Non lo diciamo noi, lo ripete continuamente la Cassazione: ‘omologazione’ e ‘approvazione’ non possono essere equiparati”.
L’omologazione è, a detta di Sottile, l’unico processo che possa rendere davvero legittimi gli autovelox: “Il macchinario va tarato. Certificato. Devono esserci fonti di prova legale. Cosa succede se i carabinieri trovano la bilancia di un macellaio o la pompa della benzina non omologate? Si chiudono le attività per 30 giorni e volano multe da decine di migliaia di euro. Perché un sistema elettronico di controllo deve essere supportato, prima di entrare in funzione, da una prova legale. E così invece non è per gli autovelox”.
“Abbiamo atteso per qualche mese - prosegue Sottile -, ora abbiamo cominciato a mandare diffide a vari sindaci, che si stanno rapidamente trasformando in denunce e querele. Gli autovelox vanno sospesi, se i sindaci non lo fanno rischiano di pagare personalmente, di rispondere direttamente di questi reati perseguibili d’ufficio. Alcuni primi cittadini si lamentano col governo di essere presi di mira, e nel frattempo io dagli stessi sindaci ho ricevuto 10 querele per diffamazione perché nei miei interventi sostenevo che ‘facessero cassa’ con gli autovelox. Ora lo ammettono loro stessi. Siamo alle comiche. E il ‘sindaco sceriffo’ di Pergine Valsugana è il prossimo che denunceremo se non disattiverà immediatamente quell'autovelox”.
Ma l’autovelox non dovrebbe essere un dispositivo che garantisce più sicurezza? Non per l’associazione Altvelox. “Noi ci chiamiamo ‘associazione nazionale tutela utenti della strada’, quindi per noi la sicurezza e la protezione di chi sta sulle nostre strade è la priorità assoluta. Ma il problema della sicurezza sulle strade si risolve investendo, mettendo sulla strada personale e pattuglie. Se uno 'corre' e mette in pericolo sé stesso e gli altri, il problema non si risolve mandandogli una foto e una multa da pagare 30 giorni dopo il fatto”.
IL SINDACO OSS EMER: “SITUAZIONE ALLUCINANTE”.
Una domanda sorge spontanea: come è possibile che il governo o il ministero non facciano qualcosa per risolvere l’inghippo, quasi esclusivamente formale? “Non lo chieda a me – risponde sconfortato Roberto Oss Emer, sindaco di Pergine – è una cosa allucinante. L’unica spiegazione che riesco a darmi è che possa essere una questione di volontà politica. Però voglio precisare, a beneficio di chi legge, che gli autovelox già oggi vengono controllati e approvati. Ogni 6 mesi vengono tarati, c’è un approfondito processo di verifica del loro funzionamento. Insomma, non sono pezzi di plastica messi lì a caso senza alcun controllo. E lo sa qual è l’altra cosa allucinante?”.
Mi dica. “La differenza di comportamento tra i vari giudici di Pace. Quello di Trento ha rigettato tutti i ricorsi, quello di Pergine ne ha accettato uno. Ci ha dato torto partendo dal ricorso di un ‘cittadino’, e lo metto tra virgolette, che si è preso 11 contravvenzioni nel giro di 12 giorni per aver superato i limiti di velocità. E non di poco. Bene, il giudice gli ha dato ragione ed ha annullato le 11 multe. Adesso quel signore si sentirà legittimato, e come lui chissà quanti altri, ad andare anche a 200 chilometri orari sulla Valsugana. Tanto avrà ragione lui... E tanti saluti alla sicurezza sulle nostre strade. Qualcuno si prenda la responsabilità di fare qualcosa, o di dire qualcosa”.
Paradossalmente, ma solo fino a un certo punto, chi si sta facendo sentire a tutto volume è proprio Altvelox. “Ecco, siccome mi considero anche io un utente della strada, mi preme sottolineare che non mi sento per nulla rappresentato da loro. Mi fa ridere quando leggo che questa fantomatica associazione mi vuole diffidare. Non mi interessa. Nessuno degli enti ‘sopra di noi’ ha detto nulla sull’argomento: il ministero, la questura, chiunque. Finché non mi daranno loro indicazioni o non mi diranno di smettere di utilizzare gli autovelox, non mi preoccupo”.
“In altre zone – riprende Oss Emer - vengono utilizzate attrezzature portatili, in particolare la cosiddetta ‘Trucam’, che prevede la presenza di un agente con una telecamera che inquadra le auto che passano. Vorrà dire che useremo in maniera massiccia la presenza di agenti sul tratto di strada dove ora c’è l’autovelox: ma si fa presto a capire che c’è un costo importante in termini di sicurezza, perché se un agente va tenuto lì non può essere altrove a fare altro. Insomma, non mi sembra una gran soluzione”.
Spesso si dice che l’autovelox è un modo facile per le amministrazioni di fare qualche soldo in più. “L’autovelox non decide il sindaco dove metterlo. E ci tengo a precisare che il 50% delle multe va alla Provincia, il 50% al Comune: c’è una legge molto dettagliata che regolamenta come vadano utilizzate quelle risorse, spesso investite in manutenzione e sicurezza. In più ogni tanto queste somme vengono incassate in ritardo o non incassate proprio. Parliamo di un 30-40% del totale”.