Assembramento di universitari fuori dallo Sfizio e interviene la polizia, il gestore: “E' accanimento”. Ianeselli: “Aperti al dialogo con locali e Udu ma esistono delle norme”
L'Udu in un intervento su Facebook ha specificato che: "Nonostante il dialogo intrapreso con le istituzioni locali e le forze dell’ordine negli ultimi mesi, la vita sociale di noi studenti continua ad essere repressa e ostacolata". Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Trento Franco Ianeselli, che al Dolomiti ha dichiarato: "In questo momento di riapertura di scuole e università non dobbiamo dimenticarci che il Covid non è stato ancora sconfitto. Aperti al confronto con Udu e gestori dei locali"
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TRENTO. ''Ore 20, io non ho diritto di lavorare, sto creando assembramenti. La polizia amministrativa locale mi toglie completamente i miei diritti''. Questo Daniele Di Dio de L'Angolo dello Sfizio, dopo che ieri sera si è visto piombare nel locale gli agenti della locale.
Si era, infatti, creato un assembramento di giovani universitari come spiega l'Udu, associazione studentesca, su Facebook: ''Ieri sera eravamo all’Angolo dello Sfizio, che dopo mesi di chiusura e di grosse difficoltà economiche è tornato con i martedì dello Sfizio, un’occasione di socialità, nel vero senso della parola, soprattutto per noi giovani. Il locale ha organizzato l’evento in conformità alle limitazioni dovute alla pandemia - spiegano gli studenti -: ingressi contingentati (con mascherina), plateatico con posti a sedere distanziati. Eravamo tanti, ma sparsi per la zona, come accade in altri locali e ad altri eventi, e come invece non accade nei bus la mattina''.
Insomma, per i giovani sarebbe stata un’occasione di ritorno alla ''quasi normalità'' dove però la quasi normalità ancora non c'è, come è noto, vista la continua presenza della pandemia. ''E infatti - aggiunge l'Udu - alle 20.10 le forze dell’ordine sono arrivate e hanno obbligato il proprietario a scegliere tra chiudere immediatamente il locale o beccarsi una multa e chiudere per cinque giorni, impedendogli di fatto di svolgere il suo lavoro, nonostante stesse rispettando le limitazioni per quanto di sua competenza''.
''Premetto - aggiunge Di Dio - all'esterno del locale c'era un bel po' di gente, ma era la stessa gente che in quest'anno e mezzo ho visto e continuo a vedere in moltissimi altri locali. Sono veramente amareggiato per il comportamento, con fare spocchioso e minaccioso con cui nel bel mezzo del servizio sono stato trattato, ho provato in tutti i modi a far capire loro che all'interno del locale, nel plateatico tutti rispettavano le regole, ma niente per loro la via era una sola, e come continuavano a ripetermi, molto distante dalla mia. Ora chiedo a chi di dovere di intervenire a tutela in primis nostra, perché così facendo oltre a farci chiudere sarà anche la nostra economia a risentirne, e non in secondo piano ai 17.000 universitari fuori sede che portano un indotto economico non indifferente per molte attività come la mia''.
Udu aggiunge polemicamente che ''nonostante il dialogo intrapreso con le istituzioni locali e le forze dell’ordine negli ultimi mesi, la vita sociale di noi studenti continua ad essere repressa e ostacolata. Nonostante le attività commerciali siano state chiuse per mesi si continua a colpirle anche quando tutto si svolge secondo le norme attualmente vigenti. Trento ha bisogno di spazi per i giovani e gli studenti. Non possiamo far chiudere chi cerca di darne''. ''Noi non molliamo - conclude Di Dio - ho mollato per 1 anno e mezzo perché ritenevo fosse giusto ma oggi non ho visto delle forze dell'ordine a tutela per l'emergenza Covid19, ho visto due persone che hanno ricevuto l'ordine di farmi chiudere, ho visto solo un c...o di accanimento verso il mio locale''.
"In questo momento di riapertura di scuole e università - ha dichiarato in merito il sindaco di Trento Franco Ianeselli - non dobbiamo dimenticarci che il Covid non è stato ancora sconfitto e chi fa rispettare le normative anti-assembramento sta facendo il suo lavoro". Grazie ai vaccini le prospettive per l'autunno sono ottimistiche, continua il primo cittadino: "Ma proprio per evitare di trovarci nella situazione dell'anno scorso è importante rispettare le norme, la pandemia non è finita". Una questione che s'intreccia anche con il tema della movida dopo che negli ultimi giorni, dice Ianeselli, le segnalazioni da parte dei cittadini sono aumentate. "In ogni caso - conclude il sindaco - capisco il disappunto, anche se capisco meno i toni utilizzati. Come Amministrazione siamo aperti e disponibili ad un confronto sia con Udu che con i gestori dei locali".