Il Telegrafo colpito da un fulmine, distrutto l'impianto elettrico. Alessandro: ''Siamo a terra, per il momento il Baldo ha perso il suo Rifugio''
Questa mattina il boato fortissimo e poi ogni componente elettrica è saltata in quella che è una delle strutture più importanti della zona. Il rifugio più alto del Baldo pieno di storia e amatissimo da escursionisti e visitatori
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MONTE BALDO. ''Un’ora fa siamo stati colpiti in pieno da una mega scarica elettrica, una vera e propria esplosione che ha distrutto completamente ogni parte elettrica del rifugio. Siamo per terra. Non vorrei sembrare catastrofico, ma credo sia obiettivo dire che, per il momento, il Baldo ha perso il “suo” rifugio..''. Un grande lampo e poi un forte boato che ha fatto tremare il Rifugio Telegrafo e chi vi si trovava all'interno.
Un fulmine collegato all'ondata di maltempo che sta colpendo anche tutta l'area del Garda (da ieri è scattata l'allerta arancione) e che ora rischia di mettere in ginocchio quello che per molti è il rifugio con la ''R'' maiuscola del Monte Baldo. Quello più in alto, che si trova sopra quota 2.100 metri nel comune di Brenzone, e sorge a breve distanza dalla cima del Monte Telegrafo, così detto perché dalla sua sommità gli informatori napoleonici mandavano a valle i segnali. Una struttura storica (costruito dalla Sezione di Verona del Club Alpino Italiano nel 1897) dove non arriva la corrente elettrica, non c'è l'acqua (salvo quella recuperata da quella piovana), i generi di prima necessità giungono in quota tramite teleferica.
Un luogo magico e unico che guarda il Lago di Garda ma è immerso in una cornice montana straordinaria. Dal 2013 il rifugio è gestito da Alessandro che quest'oggi ha scritto un messaggio davvero sconsolato sui social dopo che un fulmine si è abbattuto sulla struttura distruggendo il generatore che garantisce quel minimo di servizio elettrico necessario per far vivere il Telegrafo:
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''Amici... è col cuore in mano che vi scrivo dal rifugio. Un’ora fa siamo stati colpiti in pieno da una mega scarica elettrica, una vera e propria esplosione che ha distrutto completamente ogni parte elettrica del rifugio. Siamo per terra. Abbiamo bisogno di portare su un generatore che ci consenta di fronteggiare il fine settimana: impossibile avvisare tutti quelli che hanno prenotato o che sono già in viaggio. Temo che da lunedì dovremo organizzare un grosso cantiere... Non vorrei sembrare catastrofico, ma credo sia obiettivo dire che, per il momento, il Baldo ha perso il “suo” rifugio...''.
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La certezza è che il Telegrafo non verrà lasciato solo (sui social in tanti si stanno già organizzando per raccolte fondi e aiuti) e se anche per qualche tempo dovrà chiudere i battenti tornerà presto ad essere il rifugio con la ''R'' maiuscola del Baldo.