Vivai viticoli, 7,5 milioni di innesti messi a dimora, per 5 milioni di barbatelle. Il problema? il legno da portainnesto
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Claudio Todeschini non lavora più per la Cooperativa Vivai di Padergnone dove ha svolto per anni il ruolo di direttore tecnico. Lo sostituisce, per il servizio di consulenza ai viticoltori-vivaisti soci della cooperativa, l’enologo Michele Paris. Egli fornisce alcune informazioni sullo stato dei vivai situati in prevalenza nel Veneto. Dai 7,5 milioni di innesti messia dimora nella tarda primavera si conta di ricavare circa 5 milioni di barbatelle.
La resa inferiore alla media risente della non eccellente qualità del materiale di partenza, in particolare del legno da portainnesto acquistato da vivaisti esterni al Trentino. Nessun problema fitosanitario ha destato preoccupazione nel corso della stagione. Oltre ai normali trattamenti antiperonosporici sono stati effettuati due interventi con insetticidi contro la cicalina vettrice del micoplasma che causa la Flavescenza dorata. Qualche rosura alle foglie hanno provocato gli adulti di maggiolino.
E’ in corso la cimatura delle barbatelle per assecondare la lignificazione. La cooperativa sta raccogliendo ordini di barbatelle per la prossima stagione. Riguardano soprattutto barbatelle di Prosecco (Glera), Pinot grigio e Chardonnay e provengono da Veneto e Friuli. Sarebbe opportuno che anche i viticoltori trentini anticipassero l’ordinazione di materiale per la prossima primavera.