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Galleria Adige-Garda, via ai test di apertura il 28 febbraio. Il Wwf: “A rischio equilibrio del lago, necessari monitoraggi”

Il dato di fatto, dicono gli attivisti: “E' che tanta acqua, acqua con temperatura diversa, più fredda, entra in modo turbolento dentro il bacino. Si tratta di acqua piena di limo, di detriti e che trasporta inquinanti"

Di F.S. - 17 febbraio 2022 - 09:52

TRENTO. Via tra il 28 di febbraio e il 4 marzo alle prove periodiche di apertura della galleria Adige-Garda, il Wwf Bergamo-Brescia: “Chiediamo alle agenzie regionali di protezione un campionamento per analisi chimiche ed ecologiche dell'acqua che entra”. Secondo il referente del gruppo Paolo Zanollo infatti: “Il volume di acqua scaricato nel Garda in poco tempo non è assolutamente da sottovalutare. Ad oggi non esistono ancora studi che ci dicano quello che entra nel lago tramite l'Adige, dunque per le valutazioni dei danni ambientali l'unica strada sono le fotografie che permettono di vedere come cambiano i colori dell'acqua quando la corrente dell'Adige entra nel lago”.

 

Il dato di fatto, continuano gli attivisti: “E' che tanta acqua, acqua con temperatura diversa, più fredda, entra in modo turbolento dentro il bacino. Si tratta di acqua piena di limo, di detriti e trasporta inquinanti. Infine, l'immissione di acqua porta con sé anche delle specie animali e vegetali diverse da quelle autoctone, in grado di alterare l'equilibrio della flora e della fauna locali”. In poche parole, il Wwf chiede “che le tre agenzie regionali di protezione Arpa, Appa e Arpav si adoperino ad un campionamento per analisi chimiche ed ecologiche dell'acqua che entra. Le direttive impongono annualmente per legge queste analisi, per la definizione dello stato di qualità delle acque del lago di Garda e le Agenzie di protezione puntualmente eseguono monitoraggi e prelievi”.

 

È doveroso dunque “eseguire questo monitoraggio anche ogni qual volta si proceda con questa straordinaria immissione. Ricordiamo che il fiume Adige non è l'affluente naturale del Garda, e dunque si va ad immettere acqua con parametri naturali e chimico-fisici diversi”. Per quanto riguarda le operazioni di verifica annuali, assicura comunque il Servizio bacini montani della Pat, si tratta di aperture “minime” e della durata di qualche ora. In tutto le attività di verifica sono articolate su cinque giornate ed in questa sessione viene effettuata anche la manovra di apertura e chiusura delle paratoie per la prova di scarico e tenuta delle stesse.

 

Nel corso delle operazioni, che saranno eseguite ad intermittenza e restano di norma concentrate in un pomeriggio (non superando le quattro ore complessive di scarico), la portata scaricata sarà mediamente di circa 25 metri cubi al secondo con un massimo di 100 metri cubi al secondo. Per quanto riguarda la questione della qualità dell'acqua, dice il Servizio bacini montani, l'Appa provvederà alle analisi del caso sia in occasione dell'immissione dell'Adige nella galleria che in uscita nel bacino del lago di Garda.

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