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Due lupi avvistati sulla Marzola e a Trento arriva una serata informativa, Scarian: "Saremo ovunque, con o senza istituzioni"

I forestali hanno riferito di segnalazioni di lupo pervenute anche questo autunno principalmente dalla porzione orientale dei territorio provinciale. Si sono registrati anche alcuni danni, per lo più su bestiame non protetto con recinzioni elettrificate

Di Tiziano Grottolo - 08 dicembre 2019 - 12:24

TRENTO. “Per fare informazione sul lupo in val di Fiemme e Fassa siamo costretti a uscire dalla Valle e venire fino a Trento” afferma Paolo Scarian esperto e appassionato di lupi.  L'impegno è quello degli animatori del gruppo Facebook “Fiemme e Fassa il ritorno del lupo” che, da sempre, si battono affinché su questi animali sia fatta una corretta informazione evitando il “terrorismo”.

 

La serata in questione è organizzata dai gestori del gruppo social, fra i più attivi oltre a Scarian ci sono anche anche Enrica Vitale e l'amministratrice del gruppo Cristina Canal, in collaborazione con L’Oipa del Trentino di Ornella Dorigatti che ha dato supporto logistico all’iniziativa. (QUI e QUI per sapere com'era andata alla serata informativa sul lupo di Ala). Non a tutti però piace che sul lupo venga fatta informazione infatti spiega Scarian: “Avevamo chiesto che la serata fosse organizzata dai comuni ma dalle amministrazioni non è arrivata nessuna risposta in tal senso, quindi ci siamo arrangiati, avevamo pure chiesto che alla nostra serata fossero presenti dei tecnici forestali ma la Pat non ha concesso loro l’autorizzazione per presenziare”.

 

Anzi, in una precedente occasione, una serata già organizzata a Canazei venne annullata perché il comune ritirò all’ultimo momento i finanziamenti che sarebbero serviti per i rimborsi spese dei relatori, esperti del settore a livello nazionale, ma questa come si dice è un’altra storia. Ad ogni modo, nella serata che si terrà il prossimo martedì a Trento, saranno presenti sia degli esperiti che chi con il lupo deve conviverci. Fra loro ci sarà Flavio Delli Zotti fotografo naturalista e accompagnatore di media montagna che affronterà il tema delle opportunità che i grandi carnivori possono offrire al territorio, come il fatto di poter essere “sfruttati” come attrazione turistica e sponsor di un ambiente in salute.

 

 

L’artista scultore e giovane allevatore Pierangelo Giacomuzzi invece parlerà della convivenza fra lupi e chi deve gestire il bestiame in quota approfondendo le questioni della prevenzione degli attacchi e dei nuovi modi fare allevamento convivendo con i grandi carnivori. Giancarlo Ferron, naturalista, scrittore e fotografo porterà la sua esperienza sul rapporto fra uomini e lupi che non dev’essere per forza conflittuale. A tirare le somme ci penserà proprio Scarian che da anni segue le tracce dei canidi trentini.

 

Ospite d’eccezione, chiamato ad intervenire ci sarà anche il capogruppo in consiglio provinciale del Movimento 5 Stelle Filippo Degasperi che di una cosa è sicuro, comunque la si veda quella dei grandi carnivori è una questione che va affrontata politicamente. “Per anni la presenza di questi animali è stata vista come un’opportunità – ripercorre Degasperi – attorno sono state costruite campagne di marketing che mettevano in risalto la qualità dell’ambiente legandola alla presenza dei plantigradi. Parallelamente però – continua il consigliere – non si è portata avanti una preparazione adeguata della popolazione e di chi porta avanti attività economiche come agricoltori e allevatori”.

 

Se ancora oggi buona parte dei trentini guarda a questi animali come un’opportunità o con benevolenza, ce ne sono molti altri che li vedono come un problema da combattere “La Pat dovrebbe decidere cosa fare e chiarire cosa pensa a proposito dei grandi carnivori – sottolinea Degasperi – quel che non si può fare, anche se è proprio ciò che si sta facendo, è portare avanti una linea ambigua dove nei documenti economici si parla di un’opportunità ma in piazza si invocano i fucili”.

 

Dal canto suo il consigliere pentastellato è convinto che per affrontare la gestione dei grandi carnivori si debba lavorare a stretto contatto con il ministero dell’ambiente e soprattutto coinvolgendo i territori. Inoltre la Pat dovrebbe spingere per convincere i territori limitrofi che quello che accade in Trentino riguarda anche loro e potrebbe diventare un’opportunità per tutti. “Al tempo stesso – ricorda Degasperi – la Pat dovrebbe intervenire, anche economicamente, a sostegno di chi lavora in montagna che però a sua volta dovrà rispettare le azioni intraprese dalla politica”.

 

Alla serata di Trento sono stati invitati anche diversi politici, fra cui il presidente della Pat Maurizio Fugatti, i sindaci della val di Fiemme e Fassa, ma anche i consiglieri Cavada e De Godenz per via dei loro legami con quei territori interessati dalla presenza del lupo. Questa potrebbe essere un’importante occasione di confronto per quella che fino ad ora è stata sicuramente una gestione conflittuale.

 

Nel mirino di Scarian c’è anche il caso di M49-Papillon è l’ipotesi avanzata dallo stesso Degasperi, arrivata dopo una segnalazione, che vorrebbe “l’orso più ricercato del Trentino” finito più volte all’interno di una trappola tubo nel Lagorai ma senza che nessuno abbia mai dato il via libera alla cattura definitiva (QUI articolo). Un’ombra che si allunga sulla giunta Fugatti e che se confermata avrebbe dell’incredibile: “Attendiamo delle risposte – afferma Scarian – sui grandi carnivori serve chiarezza e informazione, fomentare paure o peggio, tenere nascoste delle informazioni non fa bene a nessuno”.

 

Nel frattempo, a dimostrazione che i grandi carnivori non attendono le leggi, benché la presenza dei lupi è stata segnalata principalmente nella porzione orientale dei territorio provinciale, ci sarebbe stato anche un incontro nella zona della Marzola meridionale, verso fine novembre. Un incontro che rappresenta  l’avvistamento più vicino alla città di Trento mai registrato. Questi animali si spostano molto - spiega Scarian ad esempio ho scoperto che dopo due anni uno, o forse due esemplari, sono tornati nella zona di Vanegia in Bellamonte. Quel che è certo è che noi ci saremo ovunque ci sia bisogno di fare informazione e fino a quando non sarà possibile parlare del lupo in Val di Fiemme e Fassa saremo noi a muoverci per parlare di questi splendidi animali”. Per saperne di più appuntamento martedì 10 dicembre a Trento, sala conferenze della fondazione Caritro in via Caleppina alle 20, entrata libera e aperta a tutti.

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