Sinner patteggia con la Wada: 3 mesi di squalifica. Dovrà stare fermo dal 9 febbraio al 4 maggio. "Questa vicenda mi tormentava da mesi"
Non ci sarà, dunque, l'udienza al Tas di Losanna, in programma il 16-17 aprile. La Wada chiedeva una squalifica da 1 a 2 anni
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TRENTO. Non ci sarà discussione davanti al Tas di Losanna: Jannik Sinner e la Wada, l'Agenzia mondiale antidoping, si sono accordati.
Il fuoriclasse di Sesto ha deciso infatti di patteggiare una pena di 3 mesi per il caso clostebol e, dunque, resterà ai box dal 9 febbraio sino al 4 maggio (ma potrà riprendere ad allenarsi già il 13 aprile).
Salterà, dunque, 4 Masters 1.000 (Indian Wells, Miami, Montecarlo e Madrid, ma a questi ultimi due aveva già annunciato che non vi avrebbe partecipato) e potrebbe tornare in campo agli Internazionali di Roma.
Non ci sarà, dunque, l'udienza al Tas, in programma il 16-17 aprile.
"Sono felice che Jannik possa finalmente lasciarsi alle spalle questa dolorosa esperienza - ha aggiunto l'avvocato Jamie Singer, legale di Sinner -. La Wada ha confermato i fatti stabiliti dal Tribunale Indipendente. È chiaro che Jannik non aveva alcuna intenzione, non era a conoscenza della situazione e non ha ottenuto alcun vantaggio competitivo. Purtroppo, gli errori commessi da alcuni membri del suo team hanno portato a questa situazione".
"Questa vicenda mi tormentava da quasi un anno e il processo sarebbe potuto durare ancora a lungo, con una decisione forse solo alla fine dell'anno - ha dichiarato Sinner in un comunicato -. Ho sempre accettato di essere responsabile del mio team e riconosco che le rigide regole della WADA sono una protezione importante per lo sport che amo. Su questa base, ho accettato l'offerta della WADA di risolvere il procedimento con una sanzione di tre mesi".